Dante Alighieri

Settecento anni dalla morte di Dante Alighieri: gli appuntamenti danteschi del 2021

Dante Alighieri, il sommo poeta a cui l’Italia e il mondo intero devono gran parte della cultura, nasce a Firenze nella primavera del 1265 e muore a Ravenna nel settembre del 1321. Quest’anno, quindi, cade il 700° anniversario della sua morte: le celebrazioni ufficiali, che si sono aperte a Ravenna alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella già da qualche mese, si protrarranno nel corso di tutto il 2021. Scopriamo insieme alcuni degli appuntamenti da segnare assolutamente in agenda, fermo restando che, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19, purtroppo alcuni di essi potrebbero subire modifiche o sospensioni.

Anno di Dante, il 2021: dodici mesi disseminati di celebrazioni e iniziative. Ma attenzione: non è stata né sarà solo questa l’unica occasione nella quale ricordare il ruolo impattante che l’Alighieri ha avuto nella costituzione della lingua e della cultura italiana. Ma quest’anno, per la sua particolarità, è stata colta l’occasione di restituirgli parte della gratitudine che merita.

Il 25 marzo 2021 si celebrerà in tutta Italia la 1° edizione del Dantedì (la scorsa primavera si è tenuta l'”edizione zero”). Secondo gran parte degli studiosi, infatti, proprio il 25 marzo del 1300 Dante avrebbe cominciato la sua onirica discesa negli Inferi, smarrendosi per una selva oscura. L’idea di una giornata interamente dedicata all’Alighieri nasce nel 2017 sul «Corriere della Sera», per poi essere ufficialmente istituita dal governo su proposta del Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. In occasione di questa data sono in programma varie iniziative disseminate su tutta la penisola: conferenze, mostre, spettacoli teatrali e dirette web.

Tra gli eventi digitali in onore di Dante vale la pena evidenziare la recente iniziativa avviata dall’Accademia della Crusca. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, il sito internet riporterà una parola o un’espressione dantesca al giorno, arricchita di un breve commento. Lo scopo, oltre che onorare il lascito di Dante sottolineandone l’attualità e la straordinaria leggibilità, è quello di raggiungere un pubblico che sia il più ampio possibile.

In città

Per quanto riguarda le attività “in presenza”, numerosi sono gli appuntamenti organizzati nelle varie città italiane. Cinisello Balsamo (MI), ad esempio, in questi mesi si trasforma nella culla della grande letteratura. Da febbraio ad aprile, il centro culturale Il Pertini ospiterà alcune letture su quattro giganti delle lettere: Alessandro Manzoni, William Shakespeare, Dante Alighieri e Valerio Massimo Manfredi. L’appuntamento con Dante è fissato per il 15 marzo: con “Viaggio all’Inferno”, le melodie di violini e violoncelli accompagneranno la lettura di alcuni tra i canti più famosi dell’Inferno, dall’Amor che condusse Paolo e Francesca ad una morte nel canto V, al folle volo di Ulisse nel canto XXVI, al disperato dolor che ‘l cor preme al Conte Ugolino nel canto XXXIII.

A Firenze, la città che vide nascere e crescere Dante (per poi spedirlo in esilio), più di trenta istituzioni fiorentine hanno deciso di raccontare la storia del poeta e della sua amata patria attraverso numerosi appuntamenti, digitali e non, facilmente reperibili sul portale 700dantefirenze.it. Tra questi, si ricorda in particolare il progetto virtuale indetto dagli Uffizi dal 1° gennaio 2021: la mostra “A riveder le stelle” è accompagnata dai meravigliosi disegni illustrativi della Commedia, realizzati dal pittore cinquecentesco Federico Zuccari e per la prima volta visibili online.

A Verona, dove Dante Alighieri soggiornò tra il 1313 e il 1318 ospite di Cangrande della Scala, il programma di appuntamenti ideato per rivivere i luoghi di vita del poeta è intitolato “Verona, Dante e la sua eredità 1321-2021”. Cuore del progetto è il percorso “Dante a Verona”: una mappa, sia cartacea che virtuale, che guiderà il visitatore alla scoperta dell’eredità culturale lasciata da Dante su territorio veronese.

A Ravenna Dante trascorse gli anni finali della sua vita ed esalò il suo ultimo respiro: è inevitabile che la città che ne ospita le spoglie celebri anche quest’anno la sua memorabile esistenza. Tra le mostre già in corso si cita “Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante”. Si tratta di un percorso di documentazione storica, prorogato fino al 17 luglio, nel quale sono esposti libri, dipinti, manoscritti e numerosi oggetti d’arte conferiti come omaggio a Dante e alla città che gli offrì un ultimo rifugio.

In libreria

In occasione del settecentesimo anniversario della morte dell’Alighieri, una domanda scettica che serpeggia sin dal 1300 sorge spontanea: è davvero possibile spiegare la complessità di Dante in modo tale che tutti, grandi e piccoli, riescano a comprenderla veramente? La sfera intellettuale si divide tra chi sostiene fermamente l’impossibilità di “aprire al volgo i concetti dell’alto ingegno”, e chi invece mira innanzitutto a conquistare l’interesse dei lettori, prima ancora di parlare di Dante poeta o di Commedia. A quest’ultima corrente aderiscono gli autori di alcuni libri freschissimi di pubblicazione. Volumi diversi tra loro, ma in grado di raccontare un medesimo miracolo – quello dantesco – che dopo settecento anni riesce ancora a manifestarsi. Tra i titoli di maggior rilievo si sottolineano A riveder le stelle di Aldo Cazzullo, edito da Mondadori, e Dante di Alessandro Barbero, edito da Laterza. Doverosa in questo contesto è una menzione anche a Marco Santagata, il critico letterario che amava Dante alla follia, deceduto lo scorso novembre. Di Santagata si sottolinea in particolare l’ultima produzione dantesca pubblicata da Il Mulino, Le donne di Dante.

Dopo aver studiato e compreso i versi di Dante, è impossibile essere gli stessi di prima. Dante solletica le corde più intime della nostra anima, getta luce sulle zone d’ombra più nascoste, penetra nei meandri della personalità rivelandone lati ignoti anche a noi stessi. Il miracolo dantesco sta nel sapersi destreggiare tra bene e male, tra gioia e disperazione, tra amore e odio senza mai scomporsi né risultare banale. Dante è stato baciato dal dono del genio e, attraverso le sue opere, ha restituito quel bacio all’umanità. Sta a noi decidere se accoglierlo e mantenerne vivo il ricordo, oppure no.


FONTI

Firenze.repubblica.it

Touringclub.it

Intoscana.it

Milanotoday.it

Giuseppe Antonelli, Popolare o pop Dante ci risponde per le rime, La Lettura, «Corriere della Sera», 3 gennaio 2021.

CREDITS

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