I disturbi mentali nella letteratura

Mental health matters: la salute mentale è importante. Eppure, di disturbi psichici, declinati nelle loro numerosissime sfaccettature, se ne parla ancora troppo poco. Ma anche in questo caso giunge in nostro soccorso la letteratura, che, come sempre, non tralascia nulla, e dà voce anche alle tematiche più delicate.

Secondo le statistiche riportate da alcuni Paesi dell’Unione Europea (Islanda, Norvegia e Svizzera), nel 2018 il 27% della popolazione europea adulta (18-65 anni) ha sperimentato almeno un episodio di disturbo mentale, inclusi depressione, ansia, disturbi alimentari, dipendenza alcolica e da sostanze stupefacenti. In Italia, nello stesso anno, le persone affette da disturbi psichici ammontavano a 17 milioni, ma il loro numero è in costante aumento. In Europa, i disturbi neuropsichiatrici sono la terza principale causa di morte per malattia, successivi soltanto alle patologie cardiovascolari e ai tumori maligni. In questo momento di emergenza globale, poi, cambiamenti repentini nelle abitudini di vita, contesti familiari stressanti e, nel peggiore dei casi, anche lutti, hanno soltanto incrementato il numero già crescente di episodi di disturbi mentali.

Ma che cosa si intende, davvero, per “disturbi psichici”? E quante declinazioni hanno? Lo scopriamo insieme in questa breve rassegna di romanzi che, in modo più o meno marcato, hanno saputo riportare su carta alcune delle infinite sfaccettature di questi subdoli mostri. Talvolta, anche quelle meno conosciute.

La campana di vetro, Sylvia Plath

Visualizza immagine di originePubblicato originariamente con lo pseudonimo di Victoria Lucas, questo è il primo e unico romanzo della poetessa, suicidatasi appena un mese dopo la sua pubblicazione, nel 1963. Di impronta semi-autobiografica, il racconto narra di una giovane ragazza che, nella routine della campagna americana nella quale vive, viene raggiunta da una notizia a dir poco incredibile: la vincita di una borsa di studio presso una prestigiosissima rivista di moda newyorkese. Il sogno di qualsiasi giovane ragazza (e ragazzo): la possibilità di trasferirsi, seppur per breve tempo, in una delle città più magiche del pianeta, facendo ciò che si ama. Nel suo caso non solo scrivere, ma scrivere di moda. Peccato che lei non sia una ragazza comune, e non riesca a godere appieno di questa esperienza. Non come, forse, avrebbe fatto un’altra ragazza al suo posto, in maniera leggera e spensierata. Il dolore che porta dentro di sé, infatti, segnerà irreparabilmente la sua esistenza.

La casa tonda, Louise Erdrich

La casa tonda - Louise Erdrich - copertinaQuesto romanzo, ambientato in Dakota del Nord negli anni Ottanta, costituisce una lente di ingrandimento sulla minoranza dei nativi d’America. Una cultura talvolta anche molto brutale: si stima che una donna nativa americana su tre venga stuprata nel corso della sua vita. Il racconto, infatti, si apre proprio con il ricordo di uno stupro. Il protagonista è un ragazzino di dodici anni a cui, a seguito dell’orribile crimine vissuto dalla madre, viene strappata la fanciullezza. Ed è costretto a crescere troppo in fretta. Il romanzo fornisce uno spaccato molto rappresentativo di ciò che un disturbo post traumatico da stress  rappresenta davvero, e lo fa in un modo estremamente delicato: raccontandolo dalla prospettiva di chi cerca di aiutare una persona cara afflitta da un enorme disagio invisibile.

Wintergirls, Laurie Halse Anderson 

WintergirlsAnoressia: è questo il mostro della psiche protagonista del romanzo in questione. Lia soffre di disturbi alimentari e autolesionismo, ma questo non la esenta dall’estenuante sfida quotidiana a cui la sua età la obbliga: sopravvivere all’adolescenza. Mentre cerca un modo per guarire dalla sua condizione, quindi, Lia si destreggia tra i problemi tipici dei giovani ragazzi. Qualcosa, però, non favorirà la sua guarigione: la sua cara amica Cassie, bulimica, muore. A quel punto, qualcosa si spezza ulteriormente dentro di lei. La strada verso la rinascita sarà sempre più tormentata. Ma, come si dice, la speranza è l’ultima a morire.

Norwegian Wood, Haruki Murakami

Norwegian wood. Tokyo bluesNel suo forse più celebre successo letterario, il noto scrittore giapponese indaga in profondità il mondo oscuro della psiche, delle emozioni e della solitudine. Il romanzo si apre con un lunghissimo flashback, narrato dal protagonista Toru Watanabe durante un volo verso Amburgo. Nel racconto della sua giovinezza, spicca il ricordo di due persone in particolare: il suo caro amico Kizuki, morto suicida pochi mesi prima, e la fidanzata di lui, Naoko, verso cui lo stesso protagonista ha provato dei sentimenti. Il romanzo fornisce uno sguardo onesto e lirico su uno dei più noti e insidiosi tra i mostri della psiche: quello della depressione.

Se io provassi a rilassarmi, andrei a pezzi. Ho sempre vissuto così, da tanto tempo, e anche adesso è l’unico modo in cui posso vivere. Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei più tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via. Perché non lo capisci? Come pensi di potermi aiutare se non riesci a capire questo?

 

FONTI

Sylvia Plath, La campana di vetro, Mondadori, 2016.

Louise Herdrich, La casa tonda, Feltrinelli, 2013.

Laurie Halse Anderson, Wintergirls, Giunti, 2010.

Haruki Murakami, Norwegian Wood, Einaudi, 2013.

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