Francia: la legge sulla sicurezza globale

Da novembre, la Francia si trova in subbuglio a causa di numerose proteste e mobilitazioni contro la brutalità della polizia e il loro ruolo nel supporto del razzismo sistematico in Francia.

Le proteste sono iniziate il 21 novembre, subito dopo la proposta di legge sulla sicurezza globale (“sécurité globale”) presentata dai sostenitori di Macron, ma che deve essere ancora discussa in Senato.

 In cosa consiste la legge sulla sicurezza globale?

La legge è vista come un modo per consolidare la sicurezza interna del Paese. Si prevedono numerosi articoli per raggiungere quest’obiettivo, ma risalta particolarmente l’articolo 24. Quest’articolo prevede il pagamento di una multa che può arrivare fino a 45.000 euro o un anno di prigione se si divulgano immagini in cui le forze dell’ordine sono identificabili, con l’intento di danneggiare la loro integrità fisica e morale.

Anche gli articoli 21 e 22 sono stati oggetto di severe critiche. Questi due conferiscono l’autorizzazione alla polizia all’uso delle telecamere portatili o droni per filmare i loro interventi e l’accesso alle riprese in tempo reale al posto di comando.

Una legge come questa che prevede tali articoli può facilmente danneggiare le libertà fondamentali degli individui. Per esempio, l’articolo 24 potrebbe bloccare la divulgazione di fotografie in cui la polizia commette reati nei confronti dei civili.  Inoltre, è importante riconoscere che le foto e i video sono spesso l’unica arma che hanno i cittadini per difendersi e denunciare i maltrattamenti.

Amnesty International ha dichiarato che l’Articolo 24 lascia troppa libera interpretazione sul termine “integrità fisica” prevista dal testo di legge. Inoltre, ci sarebbe una differenza sproporzionale tra i diritti dei cittadini e delle forze dell’ordine: ai cittadini viene imposto di essere sorvegliati, persino con dei droni, mentre alle forze dell’ordine è garantita protezione, anche se commettono reati.

Cosa pensa il governo della nuova proposta di legge?

Il 17 novembre, Macron ha presentato la legge sulla sicurezza globale all’Assemblea Nazionale. Il governo di Macron ha insistito sul fatto che le misure previste dal testo di legge sono necessarie per proteggere i poliziotti e le loro famiglie da minacce e abusi, insistendo che la libertà di stampa non sarà danneggiata.

Vi sono esperti che sostengono la necessità di una nuova legge sulla sicurezza perché negli ultimi anni si è constatata una crescita in crimini commessi contro le forze dell’ordine. Solo il 10 ottobre scorso, un gruppo di quaranta persone ha utilizzato sbarre di metallo e fuochi d’artificio fuori da una stazione di polizia per spaventare le persone all’interno.

Altri esperti vedono questa proposta di legge come una strategia politica da parte di Macron per assicurarsi il voto dell’estrema destra nelle elezioni del 2022.

Altri pensano che l’articolo 24 non sia necessario. La direttrice di Local France, un sito web giornalistico parigino, ha affermato che i poliziotti non hanno bisogno di più protezione rispetto ai cittadini. Inoltre, in Francia sono già illegali le molestie su Twitter e il 9 dicembre, è stato presentato un disegno di legge al Parlamento contro le hate campaigns e le minacce sui social media.

Il caso Michel Zecler e il problema del racial profiling 

Lo Stato francese è tristemente noto per i molti casi di racial profiling, ciò significa che spesso le forze dell’ordine eseguono i controlli basandosi prevalentemente sull’etnia, senza altra motivazione fondata. Non è una casualità che la maggior parte dei controlli avvenga nei quartieri poveri, i quali presentano una grande percentuale di immigrati, e pertanto le vittime degli abusi di potere da parte della polizia sono spesso persone afrodiscendenti o di origine araba.

Il recente caso di Michel Zecler ha portato ad una svolta importante. Michel Zecler è un produttore musicale nero di quarantun anni che è stato recentemente vittima di violenza da parte della polizia. Le forze dell’ordine lo hanno picchiato e insultato pesantemente, usando come giustificazione il fatto che Zecler avesse assunto un comportamento violento per primo e non indossasse la mascherina. Michel Zecler si trovava nel retro del suo studio musicale quando la violenza ha avuto luogo. Tuttavia, grazie alla sua popolarità, l’opinione pubblica è venuta ben presto a conoscenza degli eventi.

È proprio grazie ai video che hanno testimoniato una vicenda molto diversa che ora i poliziotti coinvolti nell’atto violento sono stati sospesi e indagati per violenza commessa da un pubblico ufficiale e falso in atto pubblico. Il video pubblicato prova che i poliziotti hanno picchiato Zecler senza alcun motivo per ben tredici minuti.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato la violenza dichiarando:

Le immagini che abbiamo visto dell’aggressione di Michel Zecler sono inaccettabili. Ci fanno vergogna. La Francia non deve cedere alla violenza o alla brutalità, non importa da dove provengano. La Francia non deve lasciare che l’odio o il razzismo prosperino.

Dopo il grave caso di Michel Zecler, il governo di Macron ha annunciato che l’articolo 24 è stato sospeso e lo si cambierà completamente, in particolare la parte riguardante la restrizione della pubblicazione dei video o foto delle forze armate. Il primo ministro Jean Castex ha dichiarato di voler creare una commissione, a proposta del ministro dell’interno Darmanin, per rivedere il testo. Tuttavia, come sottolinea Jean-Luc Mélenchon del partito di sinistra La France Insoumise, l’intera proposta di legge dovrebbe essere ritirata.

Intanto, si sono organizzate altre tre proteste durante il mese di gennaio: il 3, 16 e il 30 contro la sorveglianza di massa e il diritto all’informazione.

Com’è la situazione ora?

Il cambio di posizione del governo francese non è stato abbastanza per la Francia. Durante il mese di dicembre migliaia di persone si sono riunite in tutto il Paese per protestare, ed in alcuni casi anche violentemente. Solo durante il primo weekend del mese, almeno sessanta civili sono stati arrestati e numerosi poliziotti feriti, secondo il ministro dell’Interno.

Durante un’intervista di Macron con Brut, un outlet francese per i giovani, il presidente francese ha riconosciuto che ci sono stati casi di racial profiling commessi dalle forze dell’ordine.

I sindacati dei poliziotti hanno immediatamente espresso sdegno nei confronti del commento di Macron. La polizia francese ha sempre avuto molta influenza in Francia dato che le forze dell’ordine sono centralizzate, il che vuol dire che i sindacati hanno molto potere nel governo.

Il 7 dicembre, Macron ha scritto una lettera all’unione SGP (sindacato della polizia nazionale francese) affermando che a gennaio si terrà un summit che includerà membri della polizia, civili e membri del governo affinché si possa trovare un accordo sulla legge della sicurezza globale che possa essere soddisfacente per tutte le parti.

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