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Via alla riapertura dei teatri: reinventarsi dopo il Coronavirus

Tempo di pandemia è anche tempo di pianificazioni. I teatri e gli operatori dello spettacolo, i lavoratori fantasma del “bel paese”, si reinventano in vista dell’estate e progettano nuove ripartenze. La fantasia che ha da sempre contraddistinto l’attore e l’artista viene messa in atto per elaborare strategie ingegnose in momento di riapertura. Il distanziamento sociale e gli spazi aperti sembrano essere il denominatore comune per un’estate veniente particolare. Non ci saranno infatti eventi e grandi concerti, annullati o rimandati al 2021. Si preferiscono infatti l’intimità e il pubblico numericamente limitato, gli spazi aperti e le grandi piazze. Insomma i teatri vengono messi a dura prova. La tipica modalità di fruizione dello spettacolo – spazi chiusi e limitati, sovrapposizione di pubblici e condensazione di individui – deve essere trasformata.

Per molti teatri reinventarsi significa gettare uno sguardo al passato e prendere spunto da meccanismi di recitazione e diffusione dello spettacolo ormai desueti. Di particolare interesse risulta la commedia dell’arte, la forma di teatro itinerante egemonica dell’Italia del 1500. Si guarda alle compagnie di giro, quei gruppi di attori che si spostavano di piazza in piazza per mettere in scena spettacoli occasionali, con l’obiettivo unico di fare cassa. Era infatti l’alba del professionismo teatrale, proprio perché, a partire dal 1545, un atto notarile siglava la nascita della prima compagnia stabile, una sorta di “corporazione di arti e mestieri”, al pari di calzolai o ciabattini. I comici dell’arte improvvisavano palchi unendo camion oppure recitavano nelle piazze, attorniati da una folla più o meno ampia.

Ancora prima dei comici dell’arte, i medievali realizzavano spettacoli in teatri itineranti o “di strada”. Spesso infatti i camion su cui gli attori viaggiavano venivano utilizzati per la messa in scena e le scene teatrali si sviluppavano contemporaneamente su palchetti differenti, posti lungo la strada. Ciò avveniva nell’ambito della recitazione dei drammi sacri, spettacoli a tema religioso recitato durante celebrazioni cittadine. La mancanza del palcoscenico stabile e la povertà della scenografia consentiva di realizzare molteplici spettacoli teatrali in un lasso di tempo piuttosto breve. L’utilizzo dello spazio aperto era legato all’idea di rendere lo spettacolo accessibile al pubblico più ampio possibile. Esso infatti consisteva in un evento organizzato a cui l’intera comunità era invitata a partecipare.

Partono da qui numerosi progetti teatrali distribuiti sull’intero territorio milanese. L’idea è quella di creare una stagione estiva particolare, all’insegna di spazi aperti e alternativi. Il sole e le alte temperature dei mesi di giugno e luglio consentono una fruizione differente ma ugualmente efficace dell’evento culturale e teatrale.

Il Teatro Franco Parenti di Milano si mobilita per promuovere un’estate all’insegna del teatro itinerante. Il progetto, ideato dalla regista e direttrice Andrée Ruth Shammah, consiste nell’ideazione di una tournée itinerante in tutta Italia. Oggetto fondamentale: il camion. L’idea è infatti quella di realizzare spettacoli teatrali sullo stesso mezzo di trasporto utilizzato dalla compagnia in tournée, permettendo una fruizione contingentata e all’aria aperta. L’obiettivo è portare il teatro e la musica nelle zone maggiormente colpite dal Coronavirus, per diffondere sollievo e ottimismo in periodo di ripartenza. Non solo teatro dunque, ma anche musica attraverso la realizzazione di concerti. Il progetto prevede inoltre lo sfruttamento dei Bagni Misteriosi, una cornice romantica e suggestiva presente nella sede di via Pier Lombardo. Ciò consente infatti la realizzazione di laboratori e progetti teatrali per bambini e famiglie, ma anche concerti e monologhi.

Il Piccolo Teatro sfrutta invece il Chiostro Nina Vinchi (ma non solo) per realizzare spettacoli all’aperto intimi, rivolti a un pubblico ristretto, garantendo dunque il distanziamento sociale. La stagione teatrale offre monologhi, letture o spettacoli di attori solisti. Gli inviti sono prestigiosi: si parte infatti da Gabriele Lavia, per passare poi a Sonia Bergamasco ed Enrico Bonavera con Alichin di Malebolge.

Il Pacta Salone Milano ha organizzato una ripartenza nei giardini limitrofi al teatro. A partire dal 16 giugno parte infatti una stagione teatrale estiva che coinvolge spettacoli nuovi e di repertorio, adatti a grandi e bambini. L’esordio avviene con Jukebox letterario. Ovvero il titolo lo scegli tu!, lettura interattiva di testi d’autore. Segue Venere & Adone. Shakespeare e musica e Madame Bovary. Accompagnano inoltre spettacoli pomeridiani della domenica per famiglie e bambini. Gli spettacoli sono pensati per una fruizione limitata di 50 spettatori, con l’obiettivo di creare un’atmosfera intima e accogliente e predisporre i propositi per la futura stagione.

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