Elon Musk: l’uomo torna sulla Luna

“Abbiamo deciso di andare sulla luna questo decennio e di impegnarci anche in altre imprese; non perché sono semplici, ma perché sono ardite.”

Così parlava John Fitzgerald Kennedy il 12 Settembre 1962 alla Rice University. Il suo discorso era mirato a persuadere il popolo Americano a supportare l’esplorazione della Luna da parte di un uomo. La storia si concluse con un lieto fine, quello dell’Apollo 11, la missione spaziale che portò i primi uomini sulla luna. Infatti nel Luglio di sei anni dopo, gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin allunarono per la prima volta nella storia. Il loro compagno Michael Collins, invece, rimase in orbita senza scendere dalla navicella, mentre milioni di persone guardavano l’evento in televisione col fiato sospeso.

Il contesto storico in cui avvenne la spedizione era tra i più delicati della storia dell’umanità. Infatti gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica si trovavano nel bel mezzo della guerra fredda. Esse erano rivali in moltissimi campi dell’industria e della società, ma la sfida spaziale era ciò che rendeva lo scontro asperrimo. Sebbene l’URRS avesse messo il primo paletto nella corsa allo spazio con lo Sputnik 1, primo satellite artificiale, la spedizione Apollo 11 segnò una netta vittoria per gli USA.

Cinquantasette anni più tardi, un altro uomo parla di allunaggio davanti ad una folla radunata a Boca Chica, in Texas. Il suo nome è Elon Musk e sebbene egli non sia il Presidente degli Stati Uniti d’America, la sua fama lo precede. L’imprenditore e fondatore dell’azienda aerospaziale SpaceX, nata nel 2002 con l’intento di creare un razzo che potesse essere lanciato più volte. Obiettivo raggiunto, stando alle parole di Musk, il quale ha affermato che entro la fine del 2019 farà partire il primo volo sperimentale del razzo Starship. Secondo le previsioni questa navicella sarà il prototipo di quelle destinate a dar via al turismo spaziale, che porterà gli uomini sulla Luna e su Marte nei prossimi anni. Queste le sue parole:

“Questo è fondamentalmente il Santo Graal dello spazio, la svolta perché la nostra civiltà diventi una civiltà spaziale è rendere i viaggi nello spazio come se fossero dei viaggi aerei”

Elon Musk, CEO di SpaceX

L’idea di Elon Musk non ha nulla a che vedere con lo scopo esplorativo delle prime missioni spaziali. Complice il fatto che la Luna del 2019 è lontana dal mistero che la avvolgeva ai tempi dell’Apollo 11. A oggi è ormai noto un gran numero di informazioni che riguardano il nostro satellite. Ad esempio, conosciamo quale sia la sua composizione superficiale e abbiamo un’idea ben precisa di quella interna. Questo ha permesso agli scienziati di realizzare innovative tecniche come il Moon Mining, che permette di scavare il suolo lunare per ricavare ghiaccio e idrogeno. L’uso di questi due elementi sarebbe quello di rifornire i razzi circolanti in orbita.

Il piano di Elon sembra funzionare dal punto di vista teorico, ma, andando a fondo alla questione, sorgono numerosi problemi. Per esempio, esistono ancora vaste aree spaziali non regolamentate. Uno dei motivi è lo scarso coordinamento fra Stati, soprattutto in Europa. Proprio qui è stato recentemente dato il via libera a creare un sistema di Governance condivisa. In questo modo i membri dell’Unione Europea potrebbero cooperare con fondi e ricerche e migliorare le attività extra-atmosferiche. Così, si rivedrebbe il primato degli USA in materia spaziale, rilanciando l’Europa come un eventuale leader nel turismo del futuro.

Un altro punto da chiarire rimane poi quello della spazzatura che circola in orbita terrestre. Si tratta di prodotti provenienti da razzi o sonde in disuso che rimangono attorno alla zona atmosferica del Pianeta anche per secoli prima di essere smaltite. Si tratta di oggetti di piccole dimensioni, difficili da rilevare, che viaggiano ad un’altissima velocità. Il loro impatto con un satellite in funzionamento potrebbe danneggiarlo, colpendo potenzialmente anche gli astronauti che lo abitano. La quantità di questi materiali ammonta a ottomila tonnellate destinate ad aumentare a causa del lancio di nuovi razzi, anche da parte di aziende come SpaceX.

Un hangar di SpaceX

Insomma, il progetto di Musk di creare un nuovo tipo di turismo è ancora molto lontano dalla realtà. Anche se le moderne tecnologie permetterebbero viaggi spaziali, resta l’ulteriore incognita del costo (circa 250mila dollari). Inoltre c’è da considerare il fatto che questo tipo di spedizioni sarà fisicamente molto provante e richiederà una preparazione molto lunga. Ma i millennials sono cresciuti sognando questo Mondo, in cui le automobili volano e la Luna non è così distante. In fondo, anche quello di Kennedy è stato un gran bel sogno, poi diventato splendida realtà.

 

 

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