Dallo scorso 6 dicembre è aperta al pubblico la mostra Emilio Vedova Al Palazzo Reale di Milano. La mostra è stata organizzata in occasione dei cento anni dalla nascita di uno dei più noti e influenti artisti del secolo scorso.
La carriera artistica di Emilio Vedova
Emilio Vedova nacque a Venezia nel 1919, apprende il mestiere da autodidatta e sul campo. Nel 1942 aderisce al movimento milanese “Corrente” (1938-43). Dal 1943 partecipa alla Resistenza e firma il manifesto Oltre Guernica. Sarà tra i fondatori della “Nuova Secessione Italiana” e poi del “Fronte Nuovo delle Arti”. Nel 1948 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e, in seguito, nel 1952 gli viene dedicata una sala intera per l’evento.
![Emilio Vedova al lavoro ai Plurimi, Venezia, 1962.](https://i0.wp.com/www.losbuffo.com/wp-content/uploads/2020/01/2714-1962-1963-EV-al-lavoro-ai-plurimi-foto-Grifi-001.jpg?resize=300%2C203&ssl=1)
Nei primi anni cinquanta realizza alcune delle sue opere più famose come Geometrie Nere, Ciclo della Protesta e Cicli della Natura. Nello stesso decennio vincerà un premio alla Biennale di San Paolo, città in cui trascorrerà una parte della sua vita.
Dal 1960 lavora ai suoi celebri Plurimi. I suoi Plurimi berlinesi verranno esposti nel 1964 a Documenta di Kassel. Negli anni settanta realizza i Plurimi Binari, i cicli Lacerazione e i Carnevali. Negli anni ottanta realizza i grandi cicli di Teleri, fino ai Dischi e Tondi. Tra le sue ultime esposizioni ricordiamo la grande antologica al Castello di Rivoli nel 1998 e le mostre postume alla Berlinische Galerie di Berlino e alla galleria Nazionale di arte moderna di Roma.
“Il mio rapporto con l’opera è un rapporto di grandissimo malessere. Dipingere vuol dire trovarsi sempre senza fissa dimora, con i diavoli alle spalle che spingono avanti la tua mano, il tuo braccio, tutto il tuo corpo. Chissà che cosa si registra alla fine sulla tela: sgorbi, lava, sesso, impossibilità, sbarre, segni… un territorio imprendibile che mi cambia in continuazione davanti agli occhi come fosse abitato da un animismo tremendo”.
La mostra al palazzo reale di Milano
La mostra è allestita nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale ed è aperta al pubblico gratuitamente. L’esposizione è curata da Germano Celant in collaborazione con Presentata da Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale e Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
L’esposizione è incentrata sui due periodi decisivi per l’evoluzione del pensiero pittorico dell’artista ovvero gli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso. La sala è modificata per l’occasione da un intervento ambientale, progettato dallo studio Alvisi Kirimoto di Roma. Il particolare allestimento è caratterizzato da una fila di pannelli grigi lunga oltre 30 metri, alto 5 e profondo 1 che attraversa tutto il salone in diagonale.
In questo spazio verranno esposte circa settanta opere. Le opere sono esposte sia a muro che a pavimento per aumentare l’effetto scenografico dell’esposizione. Vengono posti a confronto, dipinti e sculture degli anni ʼ60, come il ciclo dei Plurimi, con le grandi tele e i Dischi, installati a pavimento, degli anni ‘80/’90. Hanno spiegato Massimo Alvisi e Junko Kirimoto:
“La sala delle Cariatidi a Palazzo Reale, sembra il luogo ideale per ‘incontrare’ Vedova e scoprire l’artista. Lo spazio, maestoso e denso, si adatta perfettamente al valore spaziale del lavoro di Emilio Vedova, alla sua profondità materica e all’essenza dinamica delle sue opere. Per questo, insieme a Germano Celant, abbiamo pensato di fendere lo spazio con un muro diagonale: un gesto minimale e al tempo stesso radicale, che permette un’esperienza doppia e orienta il visitatore. Inoltre, per esaltare la ‘natura urbana’ dell’installazione, abbiamo deciso di aprire eccezionalmente le finestre della Sala verso il Duomo, amplificando l’esperienza della visita”.
![Emilio Vedova, Berlin ’64, 1964](https://i0.wp.com/www.losbuffo.com/wp-content/uploads/2020/01/Vedova_Berlin-64_Emilio-and-Annabianca-Vedova-Foundation_1500.jpg?resize=300%2C263&ssl=1)
![Emilio Vedova, Berlin ’64, 1964](https://i0.wp.com/www.losbuffo.com/wp-content/uploads/2020/01/Vedova_Berlin-64_Emilio-and-Annabianca-Vedova-Foundation_1500.jpg?resize=300%2C263&ssl=1)
Nella Sala del Piccolo Lucernario viene invece ripercorsa la vita dell’artista e la sua carriera. Sono presenti foto, documenti e opere che testimoniano gli eventi più significativi.
Absurdes Berliner Tagebuch ’64
Tra le opere è presente l’imponente Absurdes Berliner Tagebuch ’64. In quest’opera Vedova indaga ancora i limiti della pittura e della scultura mettendoli in relazione tra loro. L’opera è un collage di oggetti della quotidianità come ritagli di riviste, pezzi di legno e barre di ferro.
La monografia in occasione della mostra
In occasione della mostra verrà pubblicata da Marsilio Editori una monografia per volere della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, curata da Germano Celant. Il libro ripercorre la vita e la carriera artistica di Vedova, il tutto corredato da foto, documenti e opere.
La mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente al Palazzo Reale di Milano dal 6 dicembre 2019 al 9 febbraio 2020.