Quando quel genio di Giorgio Moroder inventò la musica dance

My name is Giovanni Giorgio, but everybody calls me Giorgio.

Così Giorgio Moroder viene descritto nel celebre brano Giorgio by Moroder dei Daft Punk, contenuto nell’album Random Access Memories (2013). Giorgio Moroder è quello che possiamo definire come uno dei vanti italiani nel mondo. Insieme a Morricone, i due hanno portato all’estero il genio italiano.

Ma chi è Giorgio Moroder? Nasce in un piccolo paesino del Trentino Alto Adige nel 1940, ed è proprio in quel piccolo paesino che inizia a fare i primi passi. Considerato uno dei migliori produttori di sempre, ottiene popolarità tra gli anni Settanta e Ottanta. Fu tra i primi a utilizzare i sintetizzatori e, grazie a questi, riesce a entrare nell’Olimpo della musica elettronica. Dopo aver passato l’intera gioventù in giro per l’Europa, inizia le prime collaborazioni importanti.

Gli anni Settanta
Giorgio Moroder e Donna Summer
Giorgio Moroder e Donna Summer

Decide di avviare la sua carriera musicale nella capitale tedesca, a Berlino. Dopo aver collaborato con vari gruppi musicali, inizia a scrivere pezzi per altri artisti: tra le prime grandi collaborazioni c’è quella con Donna Summer. Moroder, affascinato dalla sua voce, decide di produrre il primo album della cantante, con la quale collaborerà anche negli anni successivi. I due sono un duo innovativo e unito. Portano al pop quello che era più comune nel progressive rock: canzoni più lunghe e libere. Uno dei più grandi capolavori del duo rimane I Feel Love, nel quale viene messa in mostra la sensualità di Donna Summer.

Gli anni Ottanta

Il nome di Moroder è sulla bocca di tutti, si parla di lui come di un innovatore. La gente lo etichettava come colui che sapeva creare la canzone giusta per il momento giusto. La popolarità gli aprirà le porte del cinema: gli viene chiesto di creare colonne sonore per quella che viene considerata la settima arte. Compone le colonne sonore per alcuni importanti film: dal brano Take My Breath Away contenuto in Top Gun, a Flashdance… What A Feeling scritto per il film Flashdance. Per questi brani ricevette due Oscar per la miglior canzone originale e due Golden Globe. Un’altra colonna sonora fondamentale nella sua carriera fu quella di La Storia Infinita:

Turning and returning
To some secret place to hide
Watching in slow motion
As you turn to me and say
Take my breath away.

Gli anni Novanta

A seguito di collaborazioni a livello internazionale ritorna nuovamente in Italia. Scrive l’inno dei Mondiali di calcio del 1990: Un’estate italiana, interpretato da Edoardo Bennato e Gianna Nannini.
Nel 1998 riceve il premio più ambito da un musicista, quello che è l’Oscar della musica, ovvero un Grammy Award, grazie al brano Carry On di Donna Summer.

E il mondo in una giostra di colori
E il vento accarezza le bandiere
Arriva un brivido e ti trascina via
E sciogli in un abbraccio la follia.

Gli anni Duemila

Nonostante le nuove tecnologie e i nuovi volti sulla scena musicale, Moroder non si fa intimorire. Infatti anche nel ventunesimo secolo riesce a imporre il suo nome. Dopo un piccolo momento di pausa, nel 2012 ha annunciato la sua collaborazione con i Daft Punk per il loro quarto album, Random Access Memories. Definito come uno degli album più importanti negli anni Duemila, al suo interno il duo francese dedica un brano al grande Moroder: il brano Giorgio by Moroder, in cui si parla della sua vita.
Giorgio Moroder in questi anni ha continuato a produrre musica e a mixare brani di altri artisti, come quelli dei Coldplay e di Lady Gaga.

Because all I really wanted to do is music
And not only play music, but compose music.

Il 2019

Dopo più di quarant’anni di carriera, Moroder inizia il suo primo tour europeo: A Celebration of the 80’s, una sorta di greatest hits itinerante in cui ripercorre i momenti salienti della sua carriera.

Moroder è tra gli artisti più campionati della storia. Ha lanciato brani che ancora oggi cantiamo: il suo essere sperimentale lo ha portato lontano da tutto quello che girava in quegli anni. Di certo i più scettici diranno che quelli erano altri tempi e che era più facile differenziarsi. Il genio però sta nel fatto che Moroder, da autodidatta e privo di formazione musicale, è arrivato a livelli internazionali e il suo impegno è stato riconosciuto con innumerevoli premi importanti. I suoi lavori sono stati omaggiati in ogni ambito, dalla musica al cinema, fino alla televisione. Basti vedere la terza stagione di Stranger Things, dove viene omaggiata la colonna sonora de La storia Infinita.

Moroder ha fatto ballare intere generazioni, tra tormentoni e colonne sonore. Ecco dov’è la genialità: sta nel fatto che ancora oggi, quando leggiamo il suo nome, ci viene voglia di ballare.

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