Back to basic: tra “acqua e sapone” e trucco correttivo

Il mondo della bellezza si sa, è fatto di tendenze: dalle sopracciglia ad onda, passando per le tonnellate di illuminante che emulano il faro della Tour Eiffel, fino a macabre tecniche di lifting come la Vampire Mask (Edward Cullen riesci a sentirmi?), make up e beauty routine hanno più episodi e stagioni di Al Passo con i Kardashian. Ma sebbene alcuni trend siano eccessivamente stravaganti e di dubbia longevità, altri si consolidano fino a diventare essenziali. Tra questi, il trucco correttivo si sta rapidamente diffondendo sul web e nelle case di milioni di beauty addicts, che finalmente scelgono di rivalutare la loro bellezza naturale con solo qualche piccolo, ma fondamentale, accorgimento.

Il trucco correttivo, anche definito “no make up” make up, si basa sull’uso di luci ed ombre, al fine di scolpire, levigare o accentuare i particolari del viso. Primo grande avventore del trucco correttivo fu nientemeno che Leonardo da Vinci: i forti contrasti di luminosità e ombreggiature che il grande genio Rinascimentale usava nella pittura hanno attraversato i secoli per dedicarsi ad una forma di bellezza più quotidiana.

Con toni più scuri per nascondere e scolpire, sino ad illuminanti per accentuare i punti di forza, il trucco correttivo si fa promotore di una bellezza naturale, che ribadisce un concetto fondamentale: il trucco migliore è quello che c’è, ma non si vede. Per quanto infatti il trucco correttivo sembri approcciarsi ad una tendenza minimal di bellezza “acqua e sapone”, esso richiede una grande quantità di prodotti, dal correttore, al bronzer, all’illuminante, e chi più ne ha più ne metta, dando quindi adito a quella che sembra una vera e propria contraddizione. Ebbene sì, perché come può un trucco definirsi “naturale” quando ricorre a svariati prodotti, strati e quant’altro? La risposta è semplice. Il trucco correttivo, partendo proprio dal nome, agisce su quella che è la tela del nostro viso: non tende a “cambiare” ma a “migliorare” elementi già presenti. La realtà odierna rende infatti difficile il confrontarsi con lo specchio, quando i canoni di bellezza diventano ogni giorno più estremi e inarrivabili. Il trucco è dunque un kit di pronto soccorso che aiuta a sentirsi meglio senza però sentirsi diversi.

Molte celebrità, da Rihanna con la linea Fenty Beauty a Kim Kardashian West con la sua KKW Beauty, hanno lanciato collezioni esclusivamente dedicate al trucco correttivo, con anche (e finalmente) un’inclusività di colori e tonalità per ogni pelle. Forse, questo è un primo ma importante passo verso la riscoperta della bellezza individuale, senza necessità di uniformarsi a stereotipi o ideali, ma semplicemente rivalutando la propria unicità. Al tempo stesso, il trucco rimane uno strumento affascinante, divertente e unico per esplorare nuove frontiere della bellezza, come una tavolozza dai mille colori da usare su un’unica e magnifica tela.

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