La Porta dell’Inferno di Auguste Rodin

Nella prima metà degli anni 70 del XIX sec Auguste Rodin (che all’epoca aveva passato i trent’anni) era un artigiano che lavorava a Bruxelles anche se originario di Parigi. La sua aspirazione maggiore era da sempre quella di diventare un artista e l’ultima occasione gli si presentò nel 1877 al celebre Salon. In quell’anno Rodin presentò la sua scultura L’età del Bronzo, un’opera estremamente realista che non solo gli procurò numerose critiche ma anche un’inchiesta giudiziaria. Il grande caos dovuto alla scultura portò il nome di Rodin all’attenzione del Ministero delle Belle Arti parigine che, riconosciuto il talento, gli commissionò la realizzazione della porta del futuro museo parigino.

La porta dell’inferno

Soddisfatto, l’artista parigino lavorò per più di cinque anni alla realizzazione della porta sull’esempio della porta fiorentina del Ghilberti e ispirandosi ai gironi infernali della Commedia di Dante. Rodin ebbe ben chiara la sua volontà di realizzare una visione complessiva delle anime dannate a cui voleva dedicare movimento e realismo anatomico.
Tra i molti personaggi, forse, il più celebre è il Pensatore che regna sul mondo dei peccatori che bruciano nella porta dell’Inferno. Infatti lo scultore, per la realizzazione dell’opera, condurrà studi singoli su tutti i personaggi che solo alla fine dei cinquennio lavorativo verranno installati complessivamente sulla Porta.

Durante la realizzazione del lavoro monumentale Rodin conoscerà nel suo studio la giovane Camille, sua apprendista, che diventerà la sua amante. La giovane artista realizzerà le mani di molti personaggi ed il primo abbozzo del celebre Abbraccio di Paolo e Francesca, riprodotta in grande da Rodin (esposta con il nome de Il Bacio) ma non inserita nella Porta perché contrastante con la sofferenza degli altri dannati. Nel periodo in cui Camille lavorerà alla Porta (cioè finché non impazzirà di gelosia per essere solo l’amante di Rodin non si separò mai dalla moglie Rose) collochiamo la realizzazione di altri affascinanti personaggi che esprimono eros come la ultra criticata La Lussuria. Eros e amore puro porteranno Rodin ad apprezzare le poesie di Baudelaire che sarà anch’egli ispiratore di alcune figure come gli iconoclastici gruppi Donna Accovacciata e Uomo che Cade (chiamato anche Io Sono Bella) o L’Eterno Idolo che omaggiano il rapporto con Camille di cui la lontananza, invece, produrrà il blocco del Conte Ugolino.

Il pensatore di Rodin

A Parigi tutti attendevano di vedere la Porta ma lo scultore lavorò nel suo studio permettendo l’entrata a pochi finché si iniziò a sospettare dell’artista stesso. Nel 1900, in concomitanza all’Esposizione Universale, Rodin organizzò la sua prima personale con 160 sculture e la Porta. Tutti furono entusiasta ma poco prima dell’apertura della mostra lo scultore intervenne nuovamente sull’opera privandola delle piccole sculture dei personaggi a causa di un disagio interiore rispetto ad un nuova concezione artistica (di semplicità astrattiva) maturata proprio durante la produzione della Porta ed esplicitata solo con la realizzazione del busto di Balzac. Pertanto, la Porta che noi oggi ammiriamo è la ricostruzione postuma, concretizzata grazie al ritrovamento delle sculture ma mai accettata ufficialmente da Auguste Rodin.

Se sei interessato a leggere un articolo su Baudelaire, qui il link.



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