Adwoa Aboah: modella dell’anno ma soprattutto femminista

Adwoa Aboah è stata eletta modella dell’anno ai British Fashion Awards e forse questa scelta è il risultato di un’inversione di tendenza: le modelle non sono soltanto belle donne, ma persone che hanno qualcosa da dire e che possano anche essere prese ad esempio. Grazie alla fama e alla visibilità date dal proprio mestiere, diverse modelle decidono di farsi portavoce di importanti battaglie, come ha scelto di fare Adwoa con il suo profilo instagram @gurlstalk.

Per metà ghanese e per metà inglese, Adwoa ha fatto impazzire il mondo della moda con le sue caratteristiche fisiche poco convenzionali: la pelle caramellata cosparsa di lentiggini e i capelli color ruggine rasati infatti, non hanno permesso che passasse inosservata. Fin dall’inizio della sua carriera ha ottenuto un successo dietro l’altro, diventando il volto di brand importanti come ad esempio H&M, Versus, DNKY, Calvin Klein, Fendi e Alexander Wang, e sfilando in passerella per Moschino, Miu Miu, Chanel e Dior.

 

Nata nel 1992 a Londra è cresciuta respirando l’aria del mondo della moda. Sua madre, Camilla Lowther, è infatti fondatrice di CLM, agenzia che ha lanciato diversi dei fotografi più celebri nel settore del fashion. Già da adolescente Adwoa ha iniziato a sperimentare varie droghe, diventandone, nel corso degli anni, dipendente. Dopo aver frequentato due centri di riabilitazione ha provato a condurre una vita normale; gestiva insieme a Madeleine Østlie l’agenzia AAMO e posava come modella saltuariamente. Frustrata a causa di alcuni lavori persi e delle continue critiche sul suo aspetto è ricaduta in un vortice di alcolismo e tossicodipendenza, che l’ha portata, nel 2014, a cercare di togliersi la vita.

Nonostante il brutto periodo che ha trascorso, non si è mai persa d’animo e alla fine è stata premiata con grandi e meritatissimi successi. Ma Adwoa non è semplicemente un’icona di stile; lei stessa preferisce definirsi attivista e femminista. Infatti, come accennato prima, il progetto che più le sta a cuore è Gurls Talk, un movimento di empowerment femminile.

 

“Gurls Talk è adatto a ogni ragazza che ha bisogno di parlare con qualcuno”.

Nel 2014, dopo un incontro di riabilitazione a cui avevano partecipato soltanto donne, è nata l’idea di questa community femminile. Di ispirazione è stato proprio il modo in cui le donne presenti erano riuscite a confrontarsi, parlando apertamente dei loro problemi, senza giudicare e senza provare vergogna. L’obiettivo del progetto è quello di spingere le donne a rompere i tabù e ad accettare loro stesse, andando oltre gli stereotipi di bellezza. Adwoa stessa ha affermato che all’inizio della sua carriera non era felice del suo aspetto, “volevo essere come le altre ragazze… bionde, bianche, con gli occhi azzurri, sexy”. Internet si è rivelato uno strumento molto efficace per il suo progetto, infatti con 127 mila follower sul profilo Instagram e un sito web, riesce a raggiungere e mettere in contatto moltissime ragazze parlando di body image, femminismo e autostima.

La modella inglese ha dimostrato di essere sincera e onesta, non facendosi scrupolo a raccontare il suo difficile passato, e soprattutto ha dimostrato molto altruismo nel voler sfruttare la sua popolarità per fare del bene e parlare di problemi che ancora oggi vengono sottovalutati. Nella nostra società non c’è abbastanza spazio per parlare dei propri sentimenti e gruppi come quello da lei creato permettono alle donne di sfogarsi e di trovare un appoggio.

“Siate vulnerabili, siate aperte e siate voi stesse. Quando cercavo di essere qualcun altro tutto era più difficile. Ma quando ero onesta con me stessa mi sentivo più libera.” 

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