Attesi quanto gli Oscar, nel mondo della musica, ogni anno verso fine Novembre vengono annunciate le nomination ai Grammy Awards, premio rilasciato dalla Recording Academy a quelli che si sono più distinti nelle varie categorie nell’industria discografica anglofona. Ed essendo questa la più di successo in tutto il mondo, è facile comprendere perché i Grammy abbiano assunto una rilevanza planetaria, proprio come altre serate di gala celebrative (Academy Awards, Golden Globes, Emmy e tanti altri…).
I premi si suddividono in sezioni, una generale – che tenta di contenere al suo interno più realtà musicali diverse – e altre più specifiche (pop, rock, dance/edm, alternative, r&b, country, jazz, etc.). E ad essere premiati non sono solo i cantanti – la manifestazione pone l’accento anche su produttori, autori e compositori delle singole canzoni o degli album, qualora essi differiscano dal performer.
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L’anno scorso, la 59esima edizione era stata monopolizzata da Adele – che con il suo 25 aveva sbaragliato Lemonade di Beyoncè e Views di Drake. Nonostante, peraltro, l’album di Beyoncé fosse quello con più nomination (9), Adele era riuscita a vincere tutte e cinque le categorie in cui era stata nominata: Album of the year, Record of the year, Song of the year, Best pop solo performance e Best pop vocal album.
E se l’anno scorso sembrava una battaglia tra Beyoncé e Drake in cui l’aveva spuntata la terza incomoda, la situazione sembra ben diversa quest’anno. I principali contendenti sono, infatti, Humble di Kendrick Lamar e 4:44 di Jay-Z, con rispettivamente 7 e 8 nomination. In qualche categoria potrebbero essere battuti da 24K Magic di Bruno Mars, ma è molto probabile che a portarsi via gran parte dei premi sarà uno dei due artisti citati prima. Scorrendo le categorie, però, c’è altro da segnalare.
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In primis, il successo di Despacito (nella versione remixata con Justin Bieber) che si riflette sulle nomination nelle categorie Record e Song of the year e Best pop duo/group performance. Poi la presenza, tra gli album dell’anno, di Melodrama di Lorde, unica categoria in cui è nominata. Importantissimo anche il feedback ad Awaken, my love!, ultima fatica di Childish Gambino (Donald Glover), al lavoro nell’ultimo anno anche su una serie tv, Atlanta, e a un immenso blockbuster, Star Wars.
Nella categoria pop, Rainbow di Kesha e Joanne di Lady Gaga riescono a strappare due nomination, quelle in Best pop vocal album e Best Pop solo performance – le stesse, sorprendentemente, di Ed Sheeran, il favorito della vigilia.
Metallica e Foo Fighters si dividono il titolo di più nominati nella categoria Rock, mentre SZA (artista femminile più nominata dell’anno), Khalid e Childish Gambino fanno razzia nelle categorie R&B. Last, but not least, incredibile il riconoscimento a Cardi B, candidata a due categorie nel rap senza nemmeno aver rilasciato un album di debutto.
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Per quanto riguarda i non nominati, sorprende l’assenza di Harry Styles: il suo passato negli One Direction non è di certo glorioso, ma il suo album di debutto ha ricevuto parecchi apprezzamenti sia dal pubblico, che da critica e addetti ai lavori, che hanno lodato il suo impegno e la sua ricerca musicale. La mancanza di Katy Perry, invece, non sorprende affatto – nonostante Witness non sia nemmeno lontanamente il suo miglior album, la cantante californiana non è mai riuscita a vincere un Grammy, e questo è il suo primo album dal suo successo commerciale che non è stato nominato in nessuna categoria.
Non ce l’ha fatta nemmeno Taylor Swift, con i suoi unici due singoli eleggibili per la nomination, Look what you made me do e …Ready for it?, ma è molto probabile che i due brani in questione non siano stati proprio sottoposti alla commissione votante, per presentare l’intero progetto Reputation all’edizione dopo.
A seguire, una breve selezione delle categorie più importanti della manifestazione.
Record Of The Year:
“Redbone” — Childish Gambino
“Despacito” — Luis Fonsi & Daddy Yankee Featuring Justin Bieber
“The Story Of O.J.” — JAY-Z
“HUMBLE.” — Kendrick Lamar
“24K Magic” — Bruno Mars
Album Of The Year:
“Awaken, My Love!” — Childish Gambino
4:44 — JAY-Z
DAMN. — Kendrick Lamar
Melodrama — Lorde
24K Magic — Bruno Mars
Song Of The Year:
“Despacito” — Ramón Ayala, Justin Bieber, Jason “Poo Bear” Boyd, Erika Ender, Luis Fonsi & Marty James Garton, songwriters (Luis Fonsi & Daddy Yankee Featuring Justin Bieber)
“4:44” — Shawn Carter & Dion Wilson, songwriters (JAY-Z)
“Issues” — Benny Blanco, Mikkel Storleer Eriksen, Tor Erik Hermansen, Julia Michaels & Justin Drew Tranter, songwriters (Julia Michaels)
“1-800-273-8255” — Alessia Caracciolo, Sir Robert Bryson Hall II, Arjun Ivatury, Khalid Robinson, songwriters (Logic Featuring Alessia Cara & Khalid)
“That’s What I Like” — Christopher Brody Brown, James Fauntleroy, Philip Lawrence, Bruno Mars, Ray Charles McCullough II, Jeremy Reeves, Ray Romulus & Jonathan Yip, songwriters (Bruno Mars)
Best New Artist:
Alessia Cara
Khalid
Lil Uzi Vert
Julia Michaels
SZA
Best Pop Solo Performance:
“Love So Soft” — Kelly Clarkson
“Praying” — Kesha
“Million Reasons” — Lady Gaga
“What About Us” — P!nk
“Shape Of You” — Ed Sheeran
Best Pop Duo/Group Performance:
“Something Just Like This” — The Chainsmokers & Coldplay
“Despacito” — Luis Fonsi & Daddy Yankee Featuring Justin Bieber
“Thunder” — Imagine Dragons
“Feel It Still” — Portugal. The Man
“Stay” — Zedd & Alessia Cara
Best Dance/Electronic Album:
Migration — Bonobo
3-D The Catalogue — Kraftwerk
Mura Masa — Mura Masa
A Moment Apart — Odesza
What Now — Sylvan Esso
Best Rock Album
Emperor Of Sand – Mastodon
Hardwired…To Self-Destruct – Metallica
The Stories We Tell Ourselves – Nothing More
Villains – Queens Of The Stone Age
A Deeper Understanding – The War On Drugs
Best Rock Performance:
“You Want It Darker” — Leonard Cohen
“The Promise” — Chris Cornell
“Run” — Foo Fighters
“No Good” — Kaleo
“Go To War” — Nothing More
Best Alternative Music Album
Everything Now – Arcade Fire
Humanz – Gorillaz
American Dream – LCD Soundsystem
Pure Comedy – Father John Misty
Sleep Well Beast – The National
Best Urban Contemporary Album:
Free 6lack — 6lack
“Awaken, My Love!” — Childish Gambino
American Teen — Khalid
Ctrl — SZA
Starboy — The Weeknd
Best Rap Album:
4:44 — JAY-Z
DAMN. — Kendrick Lamar
Culture — Migos
Laila’s Wisdom — Rapsody
Flower Boy — Tyler, The Creator
Best Country Album
Cosmic Hallelujah — Kenny Chesney
Heart Break — Lady Antebellum
The Breaker — Little Big Town
Life Changes — Thomas Rhett
From A Room: Volume 1 — Chris Stapleto
Best Americana Album
Southern Blood — Gregg Allman
Shine On Rainy Day — Brent Cobb
Beast Epic — Iron & Wine
The Nashville Sound — Jason Isbell And The 400 Unit
Brand New Day — The Mavericks
Best Comedy Album
The Age Of Spin & Deep In The Heart Of Texas — Dave Chappelle
Cinco — Jim Gaffigan
Jerry Before Seinfeld — Jerry Seinfeld
A Speck Of Dust — Sarah Silverman
What Now? — Kevin Hart
Best Song Written For Visual Media
“City Of Stars” — Justin Hurwitz, Benj Pasek & Justin Paul, songwriters (Ryan Gosling & Emma Stone), Track from La La Land
“How Far I’ll Go” — Lin-Manuel Miranda, songwriter (Auli’i Cravalho), Track from Moana: The Songs
“I Don’t Wanna Live Forever (Fifty Shades Darker) — Jack Antonoff, Sam Dew & Taylor Swift, songwriters (ZAYN & Taylor Swift), Track from Fifty Shades Darker
“Never Give Up” — Sia Furler & Gregg Kurstin, songwriters (Sia), Track from Lion
“Stand Up For Something” — Common & Diane Warren, songwriters (Andra Day Featuring Common), Track from Marshall
Producer Of The Year, Non-Classical
Calvin Harris
No I.D.
Greg Kurstin
Blake Mills
The Stereotypes