Legittima difesa: il mappazzone è servito

di Federico Lucrezi

Si forma un governo, vengono promulgate leggi, l’opposizione protesta. Il copione è sempre quello. Ogni novità, ogni legge, ogni provvedimento che riceve l’ok del Parlamento inevitabilmente soddisfa qualcuno, lascia scontento qualcun altro.

Ma quando una legge riesce a fare incazzare tutti, ma proprio tutti, siamo davanti ad un vero capolavoro.

Chapeau.

La nuova legge che regolamenta la legittima difesa, approvata dalla Camera il 4 maggio e ora in attesa del passaggio al Senato, ha centrato l’obiettivo.

Cosa prevede la nuova legge?

La reazione della vittima sarà considerata legittima difesa quando avverrà di notte, in presenza di aggressione in casa o sul posto di lavoro. Si mantiene tuttavia il principio di proporzionalità tra difesa e offesa che oggi riguarda un’aggressione domiciliare che metta a repentaglio la propria incolumità o il proprio patrimonio, ma in questo caso solo se l’aggressore non mostra segni di desistenza. La responsabilità sarà esclusa se la reazione avviene in seguito a un grave turbamento psichico causato dall’aggressione. Lo Stato infine si farà carico di tutte le spese processuali in caso di riconosciuta non punibilità per legittima difesa.

Pronti via, dall’approvazione della Camera, con i voti contrari di M5S, Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana e MDP, stampa e social si sono scatenati.

Due le principali obiezioni di chi critica la legge ritenendola ancora pesantemente insufficiente: la limitazione alle sole ore notturne. E’ infatti inconcepibile che la legittimità o meno di un’azione di questo tipo possa dipendere dall’orario indicato dall’orologio. E, secondo, la grande discrezionalità ancora in mano alla magistratura per la decisione, ad esempio, di che cosa possa essere considerato o meno effetto del grave turbamento psichico a cui si fa riferimento. È la posizione di chi vorrebbe la sostanziale legittimità universale della difesa in ogni sua forma nel proprio domicilio o sul posto di lavoro.

Il paradosso vuole che per una parte dell’opinione pubblica che chiede ancor più garanzie per le vittime di aggressioni in casa, un’altra parte si opponga alla legge approvata alla Camera per le ragioni opposte. Legittima difesa, via alla legge del «far west» titola ad esempio Il Manifesto.

L’iter parlamentare prevede ora il passaggio dal Senato che dovrà votare la legge approvata dalla Camera e a questo punto non si escludono nuove modifiche ad una delle leggi più controverse degli ultimi mesi. A prescindere dalle diverse concezioni della legittima difesa in gioco, che rendono pressoché impossibile la promulgazione di una legge che metta tutti d’accordo, sicuramente siamo di fronte a un tema delicato e molto sentito a giudicare dal polverone mediatico sollevato in queste settimane. Un tema che non può, e non merita, l’ennesimo mappazzone all’italiana che per non scontentare nessuno finisce per fare incazzare tutti quanti.

 

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Fonti:

http://www.agi.it/politica/2017/05/04/news/cosa_cambiercon_la_nuova_legge_sulla_legittima_difesa-1739914/

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