L’arca di Noè: quanto il diluvio è stato «universale»?

Diluvio universale: con questo nome è arrivato fino ai giorni nostri l’episodio biblico in cui Dio per punire gli uomini divenuti malvagi fece piovere sulla terra quaranta giorni e quaranta notti, sterminando l’umanità tranne Noè e la sua famiglia. Tralasciando le questioni di fede, quanto può valere questa testimonianza per verificare se, in un lontano passato, il diluvio sia avvenuto realmente? Non molto, forse: si tratta in fondo della tradizione di un singolo popolo vissuto in un’area si può dire ristretta, ben lungi dal definirsi universale. Eppure, prima di dare un giudizio affrettato, è bene dare uno sguardo più ampio.

Prendendo in esame le tradizioni di altri popoli, si rintracciano in esse episodi riconducibili a quello biblico. In Babilonia abbiamo il mito di Utanapishtim: questi, avvertito dal dio Ea che Ellil, signore degli dei, ha intenzione di distruggere l’umanità con un diluvio, su consiglio del dio costruisce un’arca. I miti greci raccontano invece di come Zeus, infuriato e disgustato per il sacrificio di un fanciullo, scatenò una grande alluvione sulla terra con l’intenzione di distruggere l’intero genere umano: Deucalione tuttavia avvertito dal padre Prometeo riuscì a costruire un’arca, su cui salì con la moglie Pirra. Anche spostandoci in zone della terra molto distanti e isolate troviamo tracce di una catastrofe simile al diluvio biblico, ad esempio nelle Americhe e in Australia: tra alcuni aborigeni si narra che durante l’era dei sogni una gigantesca rana bevve tutta l’acqua del mondo dando inizio ad una grande siccità, che ebbe fine solo quando un’anguilla la fece ridere; l’acqua si riversò fuori dalla sua bocca e ricoprì la terra.

Noah’s Ark on Mount Ararat by Simon de Myle

Questi sono solo pochi esempi e se ne potrebbero citare molti altri, ma già bastano per darci un’idea di come il motivo del diluvio sia presente in molte culture sparse in tutto il globo. Solo questa presenza, per alcuni, è una prova sufficiente per ritenere il diluvio universale effettivamente accaduto in un tempo a noi lontanissimo. Ma per altri non basta: Robert Ballard ad esempio durante la sua ispezione dei fondali del Mar Nero ha scoperto una linea costiera sommersa risalente a cinquemila anni fa, formatasi in seguito ad un’inondazione causata dallo scioglimento dei ghiacci, che avrebbe trasformato un lago d’acqua dolce nel mare che conosciamo oggi. Un’altra teoria riconducibile al diluvio è quella di William Ryan e Walter Pitman, geologi della Columbia University, che nel 1998 pubblicarono le prove di una massiccia inondazione che si verificò attorno al 5600 a.C., quando il Mediterraneo straripò e si riversò oltre il Bosforo, la cui causa sarebbe da rintracciarsi in un evento sismico su una falla nel Nord dell’Anatolia. Un’altra teoria attribuisce invece il diluvio mitico alla caduta di un meteorite in un bacino idrico nei pressi della Mesopotamia, che avrebbe causato frequenti piogge in seguito all’evaporazione dell’acqua e forse un maremoto.

Si tratta di teorie ancora molto discusse, le cui prove rivelano la presenza di inondazioni dovute a svariate cause, di diversa entità e avvenute in luoghi differenti. Malgrado ciò non c’è ancora una prova definitiva a dimostrazione di un grande cataclisma di livello globale paragonabile al diluvio universale ed è forse probabile che gli episodi narrati nelle varie tradizioni siano riconducibili ad eventi diversi, sicuramente devastanti per quei popoli che vi assistettero, ma forse di minore intensità rispetto a ciò che è stato reinterpretato e ingigantito dal mito.

 

Fonti:

www.lastampa.it

Credits immagini: copertina

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