Steven Gerrard, you will be missed

di Chiara Ciotti

Ho avuto una carriera incredibile e sono orgoglioso di ogni istante vissuto con il Liverpool, la nazionale inglese e i Los Angeles Galaxy“.

Con queste parole Steven Gerrard annuncia il  suo addio al calcio il 24 novembre 2016.

Considerato uno dei centrocampisti più forti in Europa, Steven, classe 1980, fa il suo esordio in Premier League il 29 novembre 1998 con la maglia del Liverpool nella partita disputata contro il Blackburn, entrando nei minuti finali. Dal 2003 è capitano dei Reds: veste la stessa maglia per 17 stagioni, 12 da capitano, collezionando 710 presenze, 186 gol e 11 trofei. Al termine della stagione 2014/2015 lascia il Liverpool e chiude la sua carriera nei Los Angeles Galaxy, disputando 36 partite ufficiali con 5 gol e 14 assist.

Steven ha ricoperto diversi ruoli nel corso della carriera, a testimonianza della sua duttilità e della sua disponibilità al servizio della squadra: centrocampista difensivo, incursore e trequartista. Carisma e personalità sono le caratteristiche che emergono fin dagli esordi e che lo portano a diventare rapidamente leader della squadra: detta i tempi di gioco, serve assist e lanci lunghi per i compagni con elegante precisione, è la diga del centrocampo, recupera e fa lavoro di interdizione, si propone in attacco e finalizza. Un destro naturale che infiamma Anfield Road ogni volta che prende palla, si destreggia tra gli avversari e arriva al tiro dai 25-30 metri beffando il portiere di turno e gonfiando la rete. Corre verso la Kop,  la famosa ed emozionante tifoseria del Liverpool, con le braccia aperte, battendosi la mano sul petto. Il suo grido di gioia è dedicato a quel tifo da pelle d’oca, che incanta il mondo intero ogni volta che intona You’ll never walk alone.

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Gerrard

17 anni d’amore con la maglia dei Reds, tra gioie e sofferenze, infortuni e trionfi. Gerrard sale sul tetto d’Europa con la vittoria della Champions League il 25 maggio 2005 nello stadio Ataturk di Istanbul contro il Milan, realizzando una vera e propria impresa entrata negli annali del calcio, da tramandare di generazione in generazione. Il Liverpool perde 0-3 a fine primo tempo, Steven segna il gol dell’1-3 e dopo il 2-3 di Smicer, Gerrard è fermato in area da Gattuso: l’arbitro concede il penalty, realizzato da Xabi Alonso. Sul risultato di 3-3 il trofeo si gioca ai calci di rigore: gli errori dei milanisti dal dischetto consegnano la Coppa dei Campioni alla squadra inglese.

That was the best night of my life

dirà; è la notte che lo consacra in Europa e lo lega indissolubilmente al club. Steven voleva diventare una leggenda del Liverpool, la squadra del suo cuore, quella che tifava fin da bambino, e ha realizzato il suo sogno, divenendone una bandiera e un simbolo. Si scrive Liverpool, si legge Gerrard.

Gioca la sua ultima partita con il Liverpool ad Anfield Road il 24 maggio 2015, nella sconfitta contro lo Stoke City. Il suo addio al club è annunciato nella lettera pubblicata sul sito ufficiale del Liverpool il 2 gennaio 2015, in cui Gerrard dedica parole al miele alla sua tifoseria e al club:

Il Liverpool Football Club è stato una parte importantissima della mia vita da quando ho 8 anni […] E’ stato un privilegio assoluto rappresentare questo club per così tanto tempo […] Sono un tifoso da tutta la vita e sempre lo sarò”. E’ la lettera che racconta una storia d’amore lunga 17 anni: “Da quando ero bambino quello che volevo era giocare per il Liverpool […] Ho amato ogni minuto in cui ho giocato per i migliori tifosi del mondo“.

Steven Gerrard è stato e continuerà ad essere per tutti gli amanti del calcio una bandiera del Liverpool. In un mondo calcistico che si lascia sempre più affascinare dai profitti economici e dal marketing, Gerrard rappresenta un baluardo del romanticismo. E’ l’eccezione insieme a pochi altri (Totti, Zanetti, Giggs, Maldini) in un calcio che insegue fenomeni e riveste d’oro falsi miti, un calcio dominato dalla logica dei procuratori. Sarebbe necessario, invece, rispolverare la magia che questo meraviglioso gioco trasmette.

“It’s been an amazing journey”, Steven, per utilizzare le tue parole.

Fonti: SixthOfficial; Eurosport.

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