Il mistero della pace di Callia

La storia spesso ci appare certa, soprattutto per come ci viene presentata sui libri di storia. Tuttavia spesso gli storici non comprendono alcuni avvenimenti, mentre di altri non c’è neppure la certezza che siano realmente avvenuti. È il caso della pace di Callia, un trattato stipulato –forse- nel 449 a.C. tra Greci e Persiani, guidati da Callia con Artaserse I, che stabiliva i limiti territoriali che i persiani non potevano attraversare.
Fin dall’antichità furono diversi i dibattiti sull’esistenza del trattato, infatti la più affidabile fonte storica di quel periodo, Tucidide, non la menziona.

Credono invece alla sua esistenza Isocrate e il suo allievo Eforo, ripreso da Diodoro Siculo. Un altro allievo di Isocrate, Teopompo, non considera valida la stele che riporta il trattato, perché scritta con caratteri diversi da quelli utilizzati nel periodo della pace.
Altri, come Plutarco, ne mettono in dubbio la datazione.

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Poiché gli storici odierni possono basarsi solo sulle opere degli storici antichi per comprendere ciò che è accaduto, il dibattito è continuato nei secoli, anche se si protende più verso la sua esistenza. Non è infatti la prima volta che Tucidide non menziona un evento storico. Il suo silenzio può essere dovuto ad una scelta nella selezione degli avvenimenti –nella sua opera egli tratta della guerra del Peloponneso e forse non riteneva del tutto attinente questa pace, anche se avvenuta nello stesso periodo-, a motivi politici –mentre scrive la sua opera, i Persiani erano nemici di Atene, in quanto alleati con gli Spartani- oppure motivi personali –era infatti legato al mondo persiano e forse voleva evitare di rendere troppo evidente la provenienza antica della sua famiglia-.
Inoltre la contestazione di Teopompo riguardo la datazione della stele non rappresenta una prova di falsificazione, in quanto le steli potevano essere ripreparate se venivano danneggiate oppure per essere portate in altre città interessate al trattato riportatovi. Per questo motivo è possibile che la pace sia stata riscritta successivamente, utilizzando un alfabeto più conosciuto dai cittadini.

Infine non ci sono documenti di battaglie tra Ateniesi e Persiani nel periodo immediatamente successivo alla pace di Callia –nonostante la rivalità tra loro sia continuata a lungo- e ciò sembra implicitamente provare che un qualche trattato, magari non guidato da Callia, magari non in quell’anno, sia avvenuto. Gli studiosi della Storia Antica sembrano però aver accettano che, forse, la risposta non si scoprirà mai.

Fonti:
Tucidide, Guerra del Peloponneso, I, 112;
Isocrate, Panegirico, 120;
Diodoro Siculo, Bibliotheca historica, XII, 3-4;
Teopompo, FGrHist 115 F 154;

Crediti delle immagini:
Copertina
Stele

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