Malore durante lo spettacolo “Non ti pago” di Eduardo de Filippo

Giovedì 23 marzo 2017 al Teatro Strehler è andato in scena Non ti pago di Eduardo De Filippo, l’ultimo spettacolo diretto dal regista suo figlio Luca De Filippo. L’opera è stata interpretata da La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo. Nonostante lo spettacolo sia stato interrotto da un malore di una delle attrici principali, è stato un vero successo.

Eduardo De Filippo è stato uno dei maggiori artisti teatrali italiani del Novecento, fu autore di svariate commedie che diresse e interpretò personalmente, molte delle quali furono tradotte all’estero o rappresentate al cinema da lui stesso. Fu anche candidato al Nobel per la Letteratura.

Nella prima metà del Novecento a Napoli vive Ferdinando Quagliuolo – Gianfelice Imparato, scelto personalmente da Luca De Filippo come suo sostituto in tale ruolo -,  proprietario di un botteghino del lotto e fanatico del gioco. L’uomo purtroppo non vince mai ed è estremamente geloso dell’invece fortunatissimo Mario Bertolini (Massimo De Matteo), suo dipendente e fidanzato con sua figlia Stella (Carmen Annibale). Un giorno Bertolini vince quattro milioni grazie ai numeri ricevuti in sogno dal padre di Ferdinando il quale, accecato dall’invidia, si impossessa del biglietto e si rifiuta di restituirlo al proprietario, sostenendo che la buonanima del proprio padre avrebbe voluto riferire a lui i numeri vincitori ma che avrebbe semplicemente sbagliato indirizzo. Si rivelano inutili i tentativi di farlo rinsavire della moglie Concetta (Carolina Rosi), dell’avvocato (Lorenzo Strummillo) e di Don Raffaele Console (Gianni Cannavacciuolo). In scena compaiono anche il simpatico uomo di fatica Aglietiello (Nicola Di Pinto), la cameriera Margherita (Viola Forestiero) e Paola Fulciniti che interpreta i ruoli della popolana Carmela e della zia di Bertolini.

Si tratta di una commedia tutta da ridere, con monologhi avvincenti ed esilaranti colpi di scena. Purtroppo è poco delineata la psicologia di Ferdinando, infatti non si comprendono le ragioni della sua meschinità e le motivazioni che lo inducono a formulare le liete decisioni che portano all’inevitabile happy end. Ne risulta un personaggio grottesco, quasi caricaturale, ma che proprio per tale motivo offre la possibilità di effettuare una svariata serie di gag comiche. Forse proprio per questo Non ti pago è una delle migliori commedie di Eduardo De Filippo.

L’opera è in italiano ma è infarcita di parole e frasi in dialetto napoletano, inoltre tutti gli attori recitano con un marcato accento partenopeo; il testo tuttavia è comprensibile per il pubblico, sebbene sia composto prevalentemente da milanesi.  Il napoletano viene utilizzato per i personaggi di estrazione sociale più bassa, in alcune delle scene più comiche e per le battute in cui i personaggi provavano un maggiore trasporto emotivo, ma la maggior parte dei dialoghi era in italiano. I due monologhi finali di Stella e di Concetta, fondamentali per la conversione di Ferdinando nell’ultima scena, sono interamente in napoletano, perciò coloro che non parlano tale dialetto non hanno potuto comprendere nulla di quanto è stato detto in uno dei momenti fondamentali della commedia.

Durante il suo ultimo monologo Carolina Rosi si è accasciata su una sedia affermando di non riuscire a proseguire. Tra lo sgomento generale, il sipario è stato calato e le luci si sono riaccese per qualche minuto, ma subito lo spettacolo è ripreso dal momento in cui era stato interrotto. L’attrice ha dato prova di eccellente professionalità recitando la sua parte con trasporto, guadagnandosi gli applausi finali. Non sono state specificate le cause del malore, tuttavia ci auguriamo che Carolina Rosi si riprenda presto e possa continuare a recitare senza problemi di salute.

Le scenografie di Gianmaurizio Fercioni erano molto curate. L’azione si è svolta in un unico ambiente interno, il salotto di Ferdinando, in cui si trovavano un tavolo, dei divanetti, una credenza e la foto del defunto padre che ha riferito i numeri alla persona sbagliata. Uno sfondo di nuvole alle spalle della scena conferiva all’intera scenografia una sfumatura rosata.

Per la scena finale sono stati apportati alcuni ritocchi funzionali  allo svolgimento della trama: un altarino di fiori intorno alla foto del padre, delle ghirlande appese al soffitto e la tavola è stata apparecchiata. Era molto simpatico il sipario: un telo su cui erano raffigurate le schedine del lotto, incorniciato dai numeri da giocare.

 


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