L’hotel del serial killer

Jack lo squartatore, Charles Manson e Jeffrey Dahmer sono tra i serial killer più noti di tutta la storia, ma ovviamente non sono gli unici. Altri assassini seriali di minore fama hanno popolato i tempi, uno di questi è Henry Howard Holmes, l’omicida considerato dai criminologi come il più depravato e folle di tutto l’Ottocento, perché uccideva tutti gli ospiti del proprio hotel per poi rivenderne gli scheletri.

Holmes nacque nel New Hampshire il 16 maggio del 1860 e crebbe in una situazione difficile: il padre violento e alcolizzato e gli episodi di bullismo che era costretto a subire, influenzarono la sua vita e la sua personalità. Il punto di svolta che lo tramutò nell’assassino che ora conosciamo avvenne quando dei compagni di scuola lo costrinsero a toccare un cranio di uno scheletro: da quel momento nacque in lui una curiosità per il corpo umano e la medicina a cui si dedicò e che non lo abbandonò mai.

Le vittime accreditate del “Dottor Tortura“, così soprannominato, furono solo 27 ma in realtà si sospetta che il numero reale sia intorno alle 150-200. Infatti, dopo aver ucciso una coppia di anziani e aver messo in atto numerose truffe, ebbe abbastanza denaro da poter costruire una grande abitazione, detta “Il castello” e iniziò ad affittarne le camere. In questo periodo raggiunse il climax di assassini.

Il Castello era un edificio imponente e al terzo piano vi era un vero e proprio labirinto di camere con stanze blindate, passaggi segreti, spioncini, camere insonorizzate e botole sul pavimento. Lì si divertiva a intrappolare le sue vittime e asfissiarle con col gas, recuperava successivamente i corpi che scioglieva in una piscina colma di acido situata in cantina e li rivendeva alle università.

Proprio negli anni della sua massima attività omicida si svolse il World’s Fair, l’esposizione organizzata per i 400 anni dalla scoperta dell’America, e questo attirò numerosi turisti, alcuni dei quali alloggiarono proprio presso l’hotel di Holmes, diventando così sue vittime.  Nel 1884, sommerso dai debiti e accerchiato dai suoi creditori, fuggì da Chicago abbandonando l’hotel che fu poi bruciato da un suo complice in collera con lui per l’uccisione della moglie e della figlia.

Fu arrestato a Boston nel 1884 per frode assicurativa, in carcere fu riconosciuto colpevole di 4 omicidi ammettendone successivamente 27. Anche se la polizia trovò 150 scheletri nel Castello, Holmes fu condannato a morte solo per 9 omicidi e impiccato il 7 maggio del 1896, all’età di 35 anni.

A seguito di una biografia da lui scritta, le rovine del Castello divennero famose e visitate dagli abitanti del luogo, finché un secondo incendio non rase al suolo ciò che rimaneva dell’hotel degli orrori, ponendo definitivamente fine alla storia.


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