“Quando morirò non portatemi all’ospedale, portatemi ad Anfield. Io sono nato lì ed è lì che voglio morire”. Queste le parole di una delle più grandi leggende della storia del calcio inglese e internazionale moderno: Steven Gerrard.
Steven Gerrard: la carriera fino al 2004
Inizia la carriera giovanissimo, esordendo contro il Blackburn nel lontano 1998 a diciotto anni, terminando la stagione del debutto con 13 presenze. Si afferma nella stagione successiva a Liverpool, che vede protagoniste la prima rete di Gerrard contro lo Sheffield e la sua prima espulsione contro l’Everton. Per giocare in pianta stabile in una squadra di Premier League a 19 anni, è chiaro che si doveva trattare di un fenomeno, e infatti la scelta di Houllier, l’allenatore del Liverpool dalla stagione 98-99 a quella 03-04, inizia a pagare. Steven è tra i titolari del Liverpool sin dal secondo anno, il 2001, che vede la vittoria da parte dei Reds di ben tre trofei: FA Cup, Coppa di Lega e Coppa UEFA. Annata straordinaria: 50 presenze e 10 goal, miglior giovane della Premier League, e l’inizio di un cammino che sembra già segnato.
Continua la striscia positiva della squadra: nel 2001-2002 vincono Charity Shield e Supercoppa UEFA e nel 2002-2003 alzano nuovamente la Coppa di Lega, ma nonostante il trofeo vinto non sarà quello l’evento più importante della stagione: infatti Steven Gerrard, dopo il ritiro di Sami Hyypiä, diventa il capitano del Liverpool. Nell’estate del 2004, termina il contratto di Houllier. A questo punto si aprono una serie di scenari interessanti per la carriera del giocatore, che sembrava pronto a lasciare Anfield: il Chelsea arriva ad offrire 20 milioni di sterline per portarlo con sé a Londra, ma l’arrivo di Rafa Benitez, che aprirà un ciclo storico per la squadra di Liverpool, e l’affetto dimostratogli dai tifosi lo convinceranno a restare.
La Champions del 2004
La KOP, la curva rossa di Anfield, non festeggia una Champions dal 1984, e anche a causa dell’assenza di Gerrard dal settembre del 2004 al dicembre dello stesso anno, sembrava che i gironi della competizione sarebbero stati il limite raggiunto dalla squadra di Rafa Benitez. Eppure contro l’Olympiakos, la loro ultima chance, Steven si toglie la fascia di capitano e mette la maglia del supereroe. Ball, Set, Match. E’ suo il goal che chiude la partita e porta i Reds agli ottavi di finale. Da qui inizia una cavalcata trionfale: Leverkusen, Juventus e Chelsea, nessuna pietà: il Liverpool è in finale di Champions contro il Milan di Kakà.
La fine della carriera e l’addio ad Anfield
Proseguono i successi per una squadra mai sazia di vittorie: nel 2005-2006 il Liverpool vince un FA Cup, nella finale della quale Gerrard segna un record che tutt’ora detiene, ovvero l’unico calciatore ad aver segnato nella finale di Champions League, di Coppa di Lega e di FA Cup, e vince anche il premio come miglior giocatore della Premier. Nel 2006-2007 vincono un altro Community Shield e tornano in finale di Champions, concedendo la “vendetta” ai rivali del Milan, che stavolta li battono in finale 2-1. Dal 2007 in poi vi furono una serie di stagioni complicate, prive di trofei escluso il 2012, che portarono però Gerrard a superare i vari record della storia del club: 710 presenze, 186 goal e 11 trofei, ultimo dei quali la Coppa di Lega nel 2012, dopo 6 anni di digiuno.
Una delle immagini più emozionanti della sua storia è sicuramente l’incredibile addio di Anfield, nel maggio del 2015. Gerrard entra in campo insieme alle tre figlie, accompagnato dal coro “Captain, Captain”. Il rumore è talmente assordante che la bimba più piccola si copre le orecchie, come se si trovasse dentro un cinema in prima fila, durante una scena particolarmente rumorosa. Stavolta però il film era la vita del padre, del capitano, della leggenda Steven Gerrard, raccontata dai tifosi dei Reds, al suono di “You will never walk alone”.
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