Cade
l’angelo ribelle
che afferra Dio,
così vicino a Dio
accecato della sua stessa luce.
Cade
dall’empireo al selciato
una manata di realtà
che strappa i denti
e scheggia le unghie.
Cade
dalla pienezza all’assenza
mano chiusa s’una penna
mano tremula
di pillole e disperazione.
Cade svenato
lo scrittore esangue
dopo litri di sangue
rosso mania
e nero depressione.
Cade di sua mano
vede solo maledizione
nel dono di Dio,
la malattia
e non l’ispirazione.
Sharp