LE DONNE, I CAVALIERI, L’ARME E L’AMORE GIOVANILE

Sesso, amore carnale in età giovanile, in età sempre più giovane.
Statisticamente l’età del primo rapporto sessuale si è abbassata negli ultimi 10 anni.

È poi vero? Certo è una frase che sentiamo di continuo, un tabù, un problema affrontato da noi adulti in maniera superficiale e fuorviante. Cosa richiama la parola “amore” nel cuore, nella mente di un adolescente?
Vuole solo dire sesso, ormoni, fisicità?
Certo, se vogliamo banalizzare .
No , se cerchiamo con l’adolescente un dialogo sincero e non vogliamo invece gettare giudizi ex catedra.
Io insegno, e da insegnante vorrei lasciare il segno sui miei studenti anche in merito a tematiche reali come questa .

Ho chiesto a Benedetta, 18 anni, cosa avrebbe voluto sapere sull’amore. Riporto di seguito alcune delle sue innumerevoli domande:

– ci si può innamorare alla mia età?
– com’è stato il tuo primo bacio?
– è giusto perdonare un tradimento?
– è giusto andare avanti quando le cose non vanno?
– esiste l’anima gemella?
– com’è stata la tua prima scopata?

Al perché dell’uso della parola scopata, Benny ha risposto che è un termine più scialla che fare l’amore. Ne deduco che fare l’amore sia invece avvertito come qualcosa di impegnativo, di serio, ecco, abbiamo già sfatato un mito, i ragazzi non sono superficiali e leggeri.
Di tutte le domande, Benny ha voluto che rispondessi a quella sull’anima gemella. La mia risposta è stata che l’anima gemella è l’uomo che vorrà accanto nel momento del travaglio, nel dolore e nella gioia di una nascita.
Le ho anche detto che questa è una risposta personale e che altrettanto personale deve essere la domanda “cosa voglio dall’anima gemella?”.
Confesso, mi sono trovata in crisi, quella di Benny era una domanda su cui scrivere fiumi d’inchiostro senza mai arrivare a una teoria generale. Ma insieme abbiamo pensato qualcosa, qualcosa di profondo e personale sull’amore.  Altri invece, insegnanti e non, si pongono ex catedra.  E purtroppo sono gli unici punti di riferimento per gli adolescenti.

Nella vita reale il ragazzo non parla né di amore né di sesso con l’adulto. Solo l’istituzione della Chiesa propone o piuttosto impone delle risposte e dei valori.

La Chiesa propone la verginità prematrimoniale e su questo punto concentra la sua dottrina sull’amore.
Su questo e sulla famiglia.
E all’adolescente chi parla? Chi spiega il rapporto uomo-donna?
La castità prematrimoniale, a parer mio, dovrebbe essere frutto di una scelta e non un dictat.

Farò due esempi in merito ai Cattolici e alle loro posizioni.
Padre Giuseppe, Gesuita, esordì durante una lezione di catechismo a noi diciassettenni, dicendo che il sesso prematrimoniale avrebbe potuto essere pericoloso, addirittura traumatico per noi giovani donne.
Gli fu tappata la bocca da una giovane studentessa che sbandierò fiera e arrogante le sue scarse e poco pertinenti conoscenze freudiane.
Padre Giuseppe voleva convincerci con il terrore, con la paura.

Il Professore e scrittore Alessandro D’Avenia ha avuto molto più successo in questo senso, pubblicando “Bianca come il latte rossa come il sangue”, in cui in effetti si narra un amore adolescenziale, per quanto in maniera molto letteraria e poco terrena.
D’Avenia ha tenuto alcune lezioni sull’amore, eventi pubblici dove egli parla in sostanza dell’amore cristiano e di Cristo in particolare.
Appoggio chiunque difenda il proprio credo.
Ma a Benny , che mi chiede d’amore, non posso certo rispondere con la storia di Gesù Cristo, perché lei vuole sapere dell’amore terreno, delle anime gemelle e delle prime volte.

In sintesi, la Chiesa e i Cattolici sono gli unici a cercare di dare una risposta, a mostrare una via agli adolescenti, e lo fanno ponendosi ex catedra, dall’alto, distanti. I più, adulti e genitori, non si pongono il problema: l’amore e il sesso sono tabù e tali vanno lasciati.
L’unica via percorribile, da donna, da insegnante, trovo sia il confronto sincero. Dobbiamo scoprirci e magari scoprirci goffi e impreparati, non cercare di dare delle risposte precostituite quanto mettere sul piatto, davanti ai nostri ragazzi le nostre  conoscenze, le nostre esperienze e le nostre lacune.
Potremmo anche rischiare di imparare qualcosa!

 

Anna Parlangeli

 

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