Prendete queste parole: io sono triste.
In questi luoghi comuni sta una fetta
enorme della contemporaneità:
trovatemi in un conto di terra
le anime che condividono questa sensazione
e fatene un bel sacchetto, impilatelo quindi,
dappoi scortate le vostre sensazioni su quei volti,
date loro magari qualche grammo di felicità,
qualche altro di armonia, cantategli la nenia
dell’impiccato e chiedetegli se vogliono o meno
morire. Alla loro risposta corrisponderà un bacio
e da queste premesse inizierà la pietà.