Gli abiti “hi-tech” che miglioreranno la vita

Gli abiti che consentono di controllare dispositivi tecnologici non sono una novità. Ci sono molti prodotti, al giorno d’oggi, che permettono di collegare, ad esempio, un lettore musicale e gestirlo tramite dei pulsanti integrati nei tessuti. Tuttavia, la maggior parte delle soluzioni semplicemente usa controlli hardware del lettore musicale e li replica sull’indumento.

“Zip” di Electricfoxy

La giacca “Zip” di Electricfoxy prende invece una strada diversa nel campo della wearable technology, grazie ad alcune innovative caratteristiche e funzionalità. Zip, infatti, collega le funzioni di riproduzione musicale direttamente all’interno delle stoffe e dei tessuti che vengono utilizzati. Offre la possibilità di gestire i controlli semplicemente attraverso la gestualità e i movimenti quando indossiamo la giacca. Ad esempio, si può avere il controllo del volume chiudendo e aprendo la cerniera della giacca. Zip su, aumento del volume, zip giù, riduzione del volume. Con una estetica accattivante, Zip esplora l’interazione di soluzioni tecnologiche indossabili in modo nuovo e sorprendente.

Magari in un futuro potremmo avere risultati esorbitanti in questo settore, ritrovandoci addosso vestititi oltre che all’ultima moda, anche veramente innovativi, capaci di capirci e aiutarci nelle azioni quotidiane.

Abiti intelligenti e ricerca scientifica

L’hi-tech nel nuovo millennio è  entrato nelle quotidianità della nostra vita e quindi è arrivato anche nell’abbigliamento. Un domani potremo trovare abiti che attueranno veri e propri processi di guarigione sul nostro corpo oppure sistemi di allarme per chi necessita di soccorso etc?

Pare di sì. La t-shirt a prova di sudore, la camicia antizanzare, il pantalone che misura la pressione arteriosa, l’abitino all’olio di jojoba per una pelle sempre vellutata, la culotte anticellulite etc. possono essere esempi lampanti. La nuova frontiera della moda passa dunque anche per le tecnologie più all’avanguardia.

Tecnologie studiate, già da qualche anno, presso l’Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri del Cnr di Pozzuoli, ed ora “trasferite” al tessuto imprenditoriale, interessato alla realizzazione di capi che al fashion uniscono la tutela della salute.

Alcune aziende della Campania (i cui nomi sono per ora top secret) stanno verificando l’applicabilità delle nostre ricerche ai loro capi“, racconta Cosimo Carfagna, direttore dell’Ictp, “e nel giro di pochissimi anni la nuova moda potrà essere messa in produzione“.

Ci saranno, tanto per fare un esempio, i filati alla caffeina. “Non tanto per tenersi svegli, quanto per favorire la riduzione delle cellule adipose“.

Raccontata dallo scienziato, la tecnologia alla quale i laboratori del Cnr stanno dedicando la loro attenzione sembra semplice:

Si tratta di inserire determinate sostanze in microcapsule (più piccole di una testa di spillo), che poi le rilasciano gradatamente sul corpo di chi indossa il capo appositamente trattato.

E non si tratterà di sola estetica. Le applicazioni nel campo sanitario saranno quelle che cambieranno la qualità della vita dei malati. Tessuti medicali saranno capaci di rilasciare vitamine, analgesici e antistaminici. Filati trattati con craybon (una sostanza naturale ricavata dai granchi, ricca di chitina) accelerano la rigenerazione dei tessuti della pelle in presenza, ad esempio, di piccole ulcere.

Siamo pronti a questa rivoluzione?

CREDITS

Copertina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.