L’importante è (non) partecipare: i boicottaggi olimpici

“L’importante non è vincere, ma partecipare”, diceva delle Olimpiadi il barone Pierre de Coubertin. Quarant’anni fa a Montreal, 27 nazioni africane più l’Iraq e la Guyana decisero invece di non partecipare all’evento olimpico: fu l’inizio dell’era – durata tre edizioni – dei boicottaggi.

Le Olimpiadi di Montreal 1976 furono caratterizzate dalla diserzione delle nazioni del continente nero, tranne Costa d’Avorio e Senegal. Il casus scatenante fu il tour – pochi mesi prima dell’evento olimpico – della nazionale neozelandese di rugby nel Sudafrica dell’apartheid, escluso dal CIO dal 1964. Alle vivaci proteste delle nazioni africane, Congo e Tanzania in testa, non fece però seguito alcuna sanzione da parte del CIO. In risposta alla mancata sanzione verso la nuova Zelanda, i paesi africani optarono per il boicottaggio.

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Quattro anni dopo a Mosca, sarà l’invasione sovietica dell’Afghanistan – cominciata il 24 dicembre 1979 – a scatenare l’ira a stelle e strisce. Gli USA chiederanno ai loro alleati di non partecipare alla manifestazione olimpica in aperta protesta con la politica sovietica. Circa 60 paesi occidentali ed arabi accolsero l’invito statunitense. L’Italia, pur depennando dalla lista gli atleti iscritti alle associazioni sportive militari, partecipò.

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A Los Angeles 1984 andò in scena l’ultimo atto: l’URSS, memore del boicottaggio di Mosca, si rifiutò – causa presunte carenze di garanzia d’incolumità per atleti e dirigenti – di prender parte alla manifestazione e spinse gli alleati del blocco orientale a fare altrettanto. Uniche voci fuori dal coro furono Jugoslavia, Romania e Cina.

Olympische Spiele 1936 in Berlin, Siegerehrung im Weitsprung: Mitte Owens (USA) 1., links: Tajima (Japan) 3., rechts Long (Deutschland) 2., Zentralbild/Hoffmann

Colpisce che sulla lista dei boicottaggi olimpici non compaia invece l’edizione di Berlino 1936, probabilmente la più politicizzata della storia – causa la propaganda hitleriana – eppure nient’affatto disertata dalle potenze occidentali.

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