Che ci fai lì impalato?

Di certo non è una cosa nuova, non si scopre l’acqua calda, ma l’unica certezza è che si tratta di una moda che sta tornando. Sì perché bene o male è capitato a tutte, o capiterà, di dover affrontare questo tema alquanto oscuro, spesso visto come un vero e proprio tabù.

Provate a immaginare: tu (una lei) e il tuo “lui”. Vi state scambiando le solite effusioni, ti senti tranquilla, ormai vi conoscete. Lui ti bacia il collo, inizia a toccarti i seni, l’addome, i fianchi, la schiena…e ad un certo punto ti rendi conto che forse il ragazzo inizia a perdere la bussola. E scende verso Sud. Troppo a sud. Ha già superato da un pezzo l’Equatore.

Cerchi di muoverti per portarlo sulla retta via, ma non demorde. Quindi decidi di affrontarlo. Se sei una donna media lo guarderai con occhi allucinati urlandogli “Non ci pensare nemmeno!”. Qualcuna urlerà: Porco!“. Lui vi dirà sicuramente una delle seguenti frasi: “Ops! Scusa ho sbagliato mira, tesoro!“, oppure “Dai stiamo insieme da un po’, in fondo non fa così male“, come se lo avessero provato di persona.

Il sesso anale nell’universo femminile: tra tabù, vergogna e dolore

Il 25% delle donne lo ha provato, ma solo il 10% dice di aver davvero provato piacere. Sicuramente la sodomia, o comunque la stimolazione/penetrazione anale, è spesso visto come un tabù, probabilmente dovuto a vergogna.

Le donne hanno però pensieri assai diversi al riguardo. C’è chi si rifiuta categoricamente perché lo trova anti-igienico o doloroso. Vi è chi un po’ ci pensa e un po’ non se la sente, ma anche chi lo prova, ma non lo ripete. Oppure chi lo concede come regalo di compleanno (decisamente economico!) al partner. E infine la donna che lo pratica da veterana convinta.

Probabilmente è un atto più intimo di quello vaginale, proprio perché viene concesso solo se c’è chimica e fiducia. Si tratta di quella parte del corpo che di solito celiamo, nascondiamo, di cui ci vergogniamo, per cui concederla comporta un abbandono e un senso estremo di libertà e sintonia. E questi non sono di certo “sinonimi di prevaricazione.”

Certo, per concludere con una citazione di De Sade (sicuramente intenditore del tema), è sempre bene ricordare che l’amore è bello se vissuto in libertà.

“L’introduzione del membro nell’ano procura un piacere incontestabilmente superiore a quanto ne procura la stessa introduzione nel davanti, inoltre quanti pericoli si evitano; meno rischi per la salute e nessuno per la gravidanza; una fanciulla giudiziosa non deve preoccuparsi che di godere, mai di generare. Ecco perché, di tutti i piaceri, il sesso anale è quello da preferire” (De Sade).


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