Snapchat: l’ultima, nuova vetrina

Se pensavate che il web fosse popolato già abbastanza da ogni tipo di piattaforma digitale (Facebook, Twitter, Instagram e tanto altro ancora), ecco che arriva Snapchat, l’ultimo grido in fatto di app scaricate. Video, selfie e chat: grazie a una gamma di effetti animati che variano ogni giorno tutti ora hanno un nuovo modo di documentare la propria vita quotidiana.

I vantaggi:

  1. Snapchat neutralizza l’ansia dei mi piace, semplicemente perchè non è possibile metterli nè a foto nè a video.
  2. Grazie ai coloratissimi e buffi effetti, l’obiettivo non è più scattare il selfie perfetto, ma il contrario: mettersi in gioco e far ridere il più possibile.
  3. Questa piattaforma è appunto dotata persino di un sistema chat, quindi video e selfie possono essere pubblicati o mandati solamente in privato, cosa già possibile anche con Messenger riguardo a Facebook.
  4. Ogni giorno vengono proposti una serie di Snaps “live” riguardo a un evento o a una categoria provenienti da tutto il mondo (per esempio, pochi mesi fa chiunque poteva vedere video e selfie provenienti dal famoso festival Coachella): questo può essere utile a informarsi in modo divertente su cosa accade nel mondo e assistervi in diretta, in modo rapido e facilissimo.

Gli svantaggi:

  1. Snapchat purtroppo non è esente dal “contagio” che infetta tutte le piattaforme più popolari: il fanatismo. Se prima si rideva di chi scriveva troppi stati o postava troppe foto, ora i più “malati” di Snapchat sembrano non poter fare a meno di documentare qualunque cosa facciano, anche la più insignificante. C’è chi posta 3, 4, 5 Snaps di fila in un’ora riguardo a un’unica uscita o un unico evento, cosa che fa chiedere a chi guarda se costui o costei è uscito per divertirsi o per avere solamente un pretesto per postare Snaps.
  2. La mania di fare video e selfie buffi o reportage di qualsiasi momento della propria vita è così avviata che rischia di far esaurire presto l’entusiasmo anche per questo social network (esempio: tutti l’anno scorso sembravano vivere per Dubsmash; ora, qualcuno ne sente ancora parlare?)
  3. Snapchat sembra stato pensato appositamente per quella che ormai è una tendenza in crescita vertiginosa, cioè l’inconscia necessità a livello sociale di mostrare e mostrarsi, di documentare ogni attimo di ciò che si fa e di ciò che si vede, come se altrimenti non valesse la pena di farlo o vederlo.

Non si tratta di determinare quale categoria vince tra vantaggi e svantaggi: ogni cosa ha aspetti negativi e positivi, nulla è a senso unico.

Il punto è che Snapchat non è altro che l’ennesima dimostrazione del fatto che l’uomo e la donna contemporanei sentono sempre più il bisogno di avere degli spettatori. Il punto è che il tratto tipico della digital era è un narcisismo a livello globale, a volte fanatico, esagerato. Il punto è che, ancora una volta, ognuno percepisce la necessità di condividere socialmente la propria vita. Il punto è che l’individualità sembra rivolgersi verso un inevitabile rifiuto. Il punto è se siamo noi a determinare tutto ciò o è tutto ciò a determinare noi.

Niente è sbagliato se ti rende felice“, diceva Bob Marley: parole sacrosante. Ma noi, siamo felici? Quando facciamo tutti quegli Snap divertenti, ci divertiamo? Alcuni sì, altri magari meno, ma lo fanno tutti quindi bisogna cimentarsi. Qualunque siano i veri sentimenti di ogni persona verso questo nuovo social network, quel che conta come sempre è l’approccio: ricordiamoci che siamo appunto persone, non manichini. Ricordiamoci che la nostra è una vita reale, non una vetrina.

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