“Mens sana in corpore…”

Ogni giorno su giornali, in servizi televisivi, sulle pubblicità che vediamo camminando per le nostre città, incontriamo immagini di modelle, attrici o atleti che hanno fisici perfetti, scolpiti e con i muscoli talmente definiti da suscitare in ognuno di noi un senso di invidia e di insoddisfazione nei confronti del nostro corpo.

Purtroppo, è diventata quasi un’abitudine leggere di ragazze dal fisico deperito, malate di anoressia perché ossessionate da una fasulla ed effimera immagine di “bellezza ideale”.

Ma per i maschi vale lo stesso discorso di influenza? Passano ormai più tempo davanti allo specchio delle loro coetanee, ricercano in modo maniacale la perfezione fisica, usano steroidi e ormoni per far sviluppare i muscoli e si sottopongono a diete iperproteiche estreme. Anche i ragazzi corrono gli stessi rischi e pericoli, tanto che questi comportamenti sfociano in una vera e propria ossessione di voler diventare più vigorosi e muscolosi. Per Andrea Vania, esperto del dipartimento di pediatria e neuropsichiatria infantile dell’Università La Sapienza di Roma, il fenomeno, chiamato vigoressia o sindrome di Adone, sta crescendo anche in Italia.

Impegni quotidiani, ritmi di vita accelerati, la cura della casa, della famiglia, il lavoro… tutto ciò non distoglie dall’appuntamento fisso quotidiano: la palestra. Sembra che il pensiero della prossima estate che si avvicina e il desiderio di avere muscoli tonici da esporre con orgoglio, siano tra i primi pensieri di buona parte dei ragazzi della nostra società. Fare sport non può che fare bene, allora via di corsa in uno dei tanti centri fitness nel nostro Paese allo scopo di praticare una qualunque attività fisica per mandare via la pancetta e rassodare i glutei.

Sembra che avere un fisico dai muscoli d’acciaio sia un elemento fondamentale della propria personalità e aspetto fondamentale della vita. Dobbiamo sapere però, che tutto ciò comporta una serie di conseguenze per la salute, problemi di metabolismo, disturbi depressivi, cardiovascolari e anche a livello nervoso. Inoltre, praticare attività fisica con l’esclusivo scopo di ingrossare i muscoli impedisce di vivere lo sport con gioia e serenità, sprigionando invece un possibile ulteriore elemento di stress.

Le cure esagerate per l’aspetto esteriore del nostro corpo ci fanno dimenticare un’antica epigrafe latina di Giovenale, poeta romano vissuto nel 100 d.C., che recita: “Mens sana in corpore sano”. La citazione, antica ma attualissima, ci ricorda che l’uomo non è fatto a compartimenti, il fisico da una parte e la mente dall’altra; l’organismo va visto nella sua interezza. Non sarà possibile avere un corpo sano e robusto se la mente continuerà a essere limitata da ossessioni e paranoie estreme; non cadiamo nell’errore di omologarci a ciò che la società ci propone e ci impone, rispettiamo i nostri bisogni e modo di essere.

di Federica Premi

 

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