O dolce mio nobile delirio
d’estasi agostina,notturno piacere
chimerico dell’oggi, tepor di ieri!
Il verde vascello solcava la burrasca
dell’essere mio più ebbra di pacieri ascòsi,
che dalle viscere dell’Essenza
slanciavansi come fiori gentili da cogliere
ed amare, amar deliziosamente.
Musica d’altri tempi stroboscòpica, amante
perversa di viaggi nel solleone esotico
e nel ghiaccio putrefatto dei vermi interiori,
che tripudio di voci e colori freschi,
che gazzarra di piroette immaginate,
saporite di vita, vita giusta!
E tutto poi s’immola alla mattanza
di sua maestà il tempo che tutto guasta..