“Addio alle armi”, il romanzo di Hemingway

Addio alle armi è un romanzo del 1929 che si basa sulle esperienze personali dello scrittore, Ernest Hemingway, come emerge chiaramente dalle somiglianze tra lo stesso autore e il protagonista. È Frederick Henry a narrare gli eventi in prima persona e durante tutta la lettura è davvero molto difficile distinguere dove termini la narrazione della reale esperienza dell’autore e dove inizi l’opera.

Il romanzo racconta in modo molto disincantato una storia di amore e di guerra in un’Italia particolare, quella del prima, durante e dopo la disfatta di Caporetto, avvenuta tra l’ottobre e il novembre del 1917. Hemingway traccia un’accurata analisi del morale delle truppe in quel particolare momento storico e fa ricadere proprio su questo morale basso la disfatta.

Il romanzo ha un inizio un po’ lento ma con il procedere delle pagine ci si ritrova immersi nella vita di Henry, un americano giunto in Italia spinto da una visione romantica della guerra, e della sua innamorata, l’infermiera inglese Catherine Barkley.

Al centro di tutto vi sono la precarietà della vita, dell’amore e la morte.

Il protagonista scopre duramente la verità sulla guerra: non è eroica né semplice come racconta la propaganda. A contatto con la morte ogni giorno, vive in uno scenario triste e devastato come quello italiano durante la prima guerra mondiale.

Dalle sue parole emerge una condanna della guerra, dietro cui si coglie lo stesso autore; nessuno nel romanzo vuole continuare a combattere ma si continua a farlo perché non si ha altra scelta. I soldati che combattono al fronte hanno capito presto che la guerra provoca solo morte e distruzione ma sono impossibilitati ad abbandonare tutto per paura delle conseguenze.

Appena ne ha l’occasione, durante la frenetica ritirata dell’esercito, il protagonista decide di disertare. Questa scelta rappresenta una condanna forte dell’autore all’insensatezza del combattimento e a ciò che vi è di inumano nella guerra.

Addio alle armi racconta la storia di un uomo che si allontana dal conflitto bellico alla ricerca di una nuova vita. Senza la spinta della guerra, l’uomo deve trovare un nuovo insieme di valori a cui aggrapparsi e il protagonista sceglie l’amore. La relazione tra i due protagonisti, che doveva essere poco più di un flirt, cresce fino a diventare ciò che permette al protagonista di continuare a vivere.

I due innamorati si lasciano quindi alle spalle la distruzione di una guerra che per loro non significa più niente, cambiando completamente la propria vita. L’amore e la felicità risultano essere, in conclusione, vane aspirazioni che l’uomo insegue inutilmente.

Attraverso la morte, la guerra e l’amore, Hemingway delinea abilmente il ritratto di un soldato molto umano in un momento molto oscuro della storia dell’umanità.

Il romanzo è caratterizzato da uno stile breve ma intenso. La prosa varia a seconda del momento, le descrizioni non abbelliscono la realtà, ma colpiscono il lettore per la loro schiettezza. La tecnica adoperata, tipica dello scrittore, si limita a raccontare in modo tagliente e accurato il susseguirsi di vicende, così che il lettore si ritrova immerso nello stato d’animo del protagonista attraverso esperienze dirette, dialoghi, descrizioni di ambienti e paesaggi.

La fine del romanzo è dolorosa e pregnante: la sofferenza è inevitabile anche lontano dalla guerra e il dolore è destinato a essere sempre presente nella vita dell’uomo.

L’uomo risulta così impotente di fronte alle difficoltà della vita. La ricerca di valori alternativi a quelli della guerra si conclude, vana, e al protagonista non sembra rimanere nulla; tutto si conclude con una dichiarazione di fallimento e con la conseguente disperazione del protagonista.

Interessante è il fatto che, in Italia, il libro fu messo al bando dal regime fascista perché ritenuto offensivo per l’onore delle forze armate e fu pubblicato solo dopo il 1945. Si tratta di un romanzo molto interessante, da leggere assolutamente perché narra in un’ottica personale un importante momento della storia italiana, relativamente recente, consentendo al lettore di immaginare gli umori, i fatti e la paura dell’epoca, quasi come se fosse veramente presente.


Fonti

Mondadori

Crediti

Copertina

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