GACS: come funzionano?

La procedura stabilita in comune accordo Italia e UE, viene definito in gergo Bad Bank, ma in realtà bad non lo è per davvero.

Bad Bank

La Bad Bank non è altro che una società di stampo bancario, che fa da veicolo ausiliario alle banche ordinarie, assumendosi le sue insolvenze. L’operazione decisa dal MEF (Ministero dell’economia e finanza) e accolta dall’UE, prevede sì un sistema di Securitisation, ma che somiglia ben poco alla Bad Bank. Assomiglia molto più ad un sistema di Società Veicolo, SPV. Fermiamoci un secondo, perché premettendo che da qui in poi le cose potranno apparire leggermente complicate, non solo per i meccanismi, ma per l’uso di acronimi tecnici, è meglio prima familiarizzarci.

  • SPV (Special Purpose Vehicle): veicolo societario di struttura bancaria, creato in seno alle banche stesse. Questi sono i principali attori della Securitisation ( o Cartolarizzazione) , cioè si occupano dell’assemblaggio degli strumenti finanziari, sotto forma di ABS e/o MBS per esempio.
  • ABS (Assets-Backed Security): sono titoli che incorporano in essi, pacchetti di attività finanziarie delle banche (per esempio mutui, fidi ecc…), che ne costituiscono il sottostante e quindi la garanzia
  • MBS (Mortgage-Backed Security): particolare sottoclasse degli ABS, perché hanno come sottostante unicamente mutui ipotecari (riferiti quindi al settore immobiliare)
  • CDS (Credit Default Swap): sono gli strumenti derivati creditizi più diffusi, che offrono protezione contro il rischio d’insolvenza di una specifica società.
  • GACS (Garanzie Cartolarizzazioni Sofferenze): strumento di garanzia simile ai CDS che adotta l’Italia per la stabilizzazione del sistema bancario.

Le Sofferenze

Come ben sappiamo l’intervento diretto dello Stato in ambito bancario è vietato dall’UE. Per questo motivo, per cercare di migliorare la situazione delle banche italiane, soprattutto per quanto riguarda l’ambito delle Sofferenze (Non Performing Loans), il governo ha pensato in comune accordo con l’UE di intervenire indirettamente su di esse attraverso la concessione di garanzie. Data la grande dimensione dei crediti deteriorati, questi ottenere la garanzia statale devono essere raggruppati. Ciò avviene chiaramente attraverso le SPV che attuano il processo di Securitisation, trasformando le sofferenze in ABS (o MBS).

Divisione degli ABS

Gli ABS però vengono emessi a trance. Immaginiamo molto semplicisticamente che le trance in cui sono divisi gli ABS siano 3, che per grado di solvibilità decrescente e quindi rendimento crescente, si dividono in Senior, Mezzanine ed Equity.

Se per esempio vengono creati ABS per 100 milioni essi si dividono in 80M Senior Trance (80% del totale) ad un tasso dello 0.6%, 15M di Mezzanine Trance (15% del totale) ad un tasso del 2.5% ed i restanti 5M di Equity Trance (5% del totale) al tasso del 20%.

Tenendo sempre a mente che questi strumenti hanno come sottostante i crediti deteriorati della banche, immaginiamo che essi a scadenza rimangano in parte insoluti. La prima tranche ad essere pagata (cosa che avviene nel 99.99% dei casi) è la Senior, la seconda la Mezzanine e per ultima la Equity.

Di questi 100 Milioni totali, si ha una perdita del 6% (cioè 6M), quindi il capitale a disposizione delle banche è di 94M. I possessori delle Senior vedranno tutto il loro capitale restituito (80M), più i tassi di interesse maturati. Situazione diversa per i possessori di Mezzanine; rimangono da liquidare altri 14M. Data la perdita di 6M, le Mezzanine vedono intaccato il loro capitale investito per 1M e quindi ad essi verrà restituito solo in parte il capitale investito insieme a minori tassi d’interesse rispetto a quelli promessi in principio. Essendo terminati i soldi a disposizione della banca per quegli asset, i possessori di Equity subiscono una perdita del 100% sui loro asset ed inoltre non vengono chiaramente beneficiati neppure dei  tassi d’interesse.

CDS

Per potersi proteggere dalla possibilità di insolvenza, gli investitori possono investire in strumenti derivati creditizi che fungono da garanzia, i cosiddetti CDS. Attraverso questi strumenti gli investitori “comprano” la garanzia da un soggetto “venditore” ad un prezzo, che nel caso del CDS è determinato dal mercato. Il prezzo dei CDS è composto dal prezzo di acquisto sul mercato, più gli interessi che il “soggetto compratore” della garanzia verserà al “soggetto venditore” per il servizio che gli sta offrendo.

Si possono verificare due situazioni. Se la società cui è collegato il CDS non risulta insolvente entro il termine del derivato, il contratto funziona unicamente come un costo per il compratore. Quest’ultimo periodicamente versa gli interessi. Se invece la società a cui si riferisce il CDS diviene insolvente prima del termine di quest’ultimo la parte “venditrice” avrà l’onere di risarcire il “compratore” della perdita che ha subito a causa dell’insolvenza.

Le GACS

Questo più o meno è lo stesso meccanismo delle Garanzie Cartolarizzazione Sofferenze (GACS). Le quali, hanno concordato MEF e UE per i crediti deteriorati delle banche italiane. Lo Stato prende la parte del “soggetto venditore” e le banche sono i “soggetti compratori”.

Le differenze sostanziali tra CDS e GACS trovano fondamento in primo luogo nell’emissione. I GACS è da subito affiancato alle ABS (solo per le Senior Trance) al momento della loro creazione. Inoltre, la componente statale risulta problematica per quanto riguarda la giusta attribuzione di prezzo sul mercato. Proprio il prezzo da attribuire a questi strumenti è stato il centro dei dibattiti tra MEF e UE. Solitamente questo è determinato dal mercato, ma non esistendo un mercato delle garanzie statali, bisogna adottare un prezzo concordato che vada ad assecondare quindi le esigenze di tutte le parti.

Dopo settimane di discussioni, si è giunti all’accordo su un prezzo costante (circa 0.8%) sui GACS  fino a 3 anni, dopo i quale ci sarà un aumento dei prezzi fino ai 5 anni e uno ulteriore fino ai 7 anni; questo per incentivare le banche a chiudere le posizioni sui crediti deteriorati ed inoltre per un semplice concetto economico, secondo cui se il sottostante ha durata maggiore, anche il tasso d’interesse sarà maggiore.

 A cosa fanno riferimento i GACS?

Chiaramente questo tipo di intervento ha efficacia nel lungo periodo. Agli occhi dei meno esperti può sembrare un grande rischio per lo Stato che offre la propria garanzia su crediti che difficilmente saranno esigibili. Ciò però non è afatto vero, perché per prima cosa i GACS fanno riferimento esclusivamente alle Senior Trance di ABS, quindi con basso rischio di insolvenza ed inoltre perché la garanzia statale ho un potere fortissimo. Quale soggetto scommetterebbe mai sul fallimento di uno Stato, avvenimento più unico che raro data la complessità e mole di elementi che dovrebbero concatenarsi e susseguirsi perché questo avvenga?

Il ministro Padoan inoltre ha fin da subito rassicurato il Paese, che il bilancio dello Stato non subirà alcuna perdita con questo intervento, anzi potrà solo beneficiarne.

La domanda che ora sorge spontanea è: ma se i GACS hanno uguale rilevanza, struttura e funzione dei CDS, le banche non potevano benissimo cavarsela da sole senza l’intervento dello Stato?

La risposta la si può trovare facilmente aprendo un qualsiasi quotidiano di finanza. É importante fare attenzione a quale sia la reputazione delle banche italiane in questo momento, sia nel sistema che, di conseguenza, sui mercati.

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