Papa Francesco e il suo viaggio liberal

di Italo Angelo Petrone

Il viaggio del santo padre negli USA è stato un evento di caratura mondiale. Seguito da tutti i media del globo, Papa Francesco ha lanciato messaggi importanti su tutti i fronti attualmente nelle attenzioni del Vaticano. Molte sono state le parti sociali incontrate e profonde sono state le parole utilizzate nella comunicazione del primo ministro dello stato religioso. Andiamo a vedere quali tappe ha percorso e cerchiamo di comprendere quali priorità erano nell’agenda di uno degli uomini più seguiti della comunità mondiale.

Morbido con i temi amati dai conservatori e molto incentrato su quelli dell’elettorato progressista, il discorso al parlamento americano è stata la tappa più dimostrativa in termini comunicativi. Leggero sul capitalismo ma con focus sulla povertà, il papa, ha dato poca importanza alla contraccezione. Anche su aborto e pena di morte il Santo Padre ha confermato la contrarietà ma in maniera sobria, con un “la vita va difesa in ogni suo stadio”. Molto allineato a quello che si potrebbe chiamare un messaggio obamiamo, il viaggio è stato un successo.

Più forti sono state le sue posizione negli eventi al margine delle visite politiche. “Sii forte” è stato uno degli incoraggiamenti dati all’impiegata comunale Kim Davis che ha negato le nozze omossessuali, notizia non confermata né smentita dal Vaticano.

Tra i tanti passaggi poco conservatori, sicuramente sui matrimoni tra lo stesso sesso il papa non ha lasciato margini di apertura. Sicuramente la terra USA è tra quelle mondiali più favorevoli ad uno dei cambiamenti contro i quali la Chiesa è sempre più in difficoltà.

Interessante è la visita privata alla Casa Bianca con il presidente Obama. Presentatosi come figlio di immigrati latino-americani, con il presidente Obama si è parlato di tutto. Dalla libertà religiosa da difendere all’ecologia. Molti i punti in comune con la linea “liberal” del primo presidente di colore americano.

Il viaggio seguito in tutto il mondo non ha di certo tralasciato le solite polemiche italiote. La presenza del sindaco di Roma, Marino, ha portato ad una netta smentita del suo invito da parte del santo padre.

Come già accaduto in passato, Papa Francesco regala le chicche migliori quando è in volo. Il papa gesuita, proprio nelle altitudini difende il diritto all’obiezione di coscienza per chi è contrario a pratica l’aborto.

Un viaggio che è partito con la consapevolezza di visitare un paese che è ben lontano ad essere di maggioranza cattolica ma che tramite la sua filosofia liberale porta a tanti punti in comune. Proprio quelli che si sono ritrovati nei dialoghi alla Casa Bianca possono essere il simbolo di una cultura del rispetto per le differenze. L’attuale messaggio cattolico è sempre più attorniato da sfide di carattere globale. Innegabile è la caparbietà con cui Bergoglio riesce a giostrare tra una società sempre più atea ed un mondo dove chiunque è famoso deve misurarsi con i mass media. Papa Bergoglio ha capito che la Chiesa Romana Cattolica ed apostolica non può più pretendere di avere il monopolio morale su determinate società. Proprio partendo da questa presa di coscienza che egli forse riesce a governarla e guidarla attraverso una compagine mondiale avvolta da estremismi e liquidità.

Chiunque segua la chiesa non può che riporre in lui la fiducia di una forte rinascita del vero spirito cristiano. Chiunque non la segua non può negare che l’azione sociale della chiesa, con Bergoglio, stia tornando ad una vera partecipazione attiva. Una maggiore vicinanza a quella che può essere una teologia della liberazione potrebbe ridare ad un’istituzione religiosa secolare il ruolo di guida sociale in uno scenario mondiale dominato dal mercato non libero, ma aimè spesso anarchico.

Images: copertina

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