I 5 film più tristi di sempre

Commuoversi davanti ad un film non è sempre facile, ma quando le lacrime cominciano a scendere è perché quella storia ci è entrata dentro. Ha fatto riaffiorare un pezzetto dimenticato della nostra anima e da quel momento per noi occuperà sempre un posto speciale.

Per avere una scarica di adrenalina ci sono gli horror, se si vuole stare con i nervi tesi stritolando i braccioli del divano non c’è niente di meglio che un thriller. Per sganasciarsi di risate sul divano è pieno di commedia in stile American idiots, ma per provare l’emozioni più profonde non c’è niente da fare, bisogna commuoversi con i film più tristi in circolazione.

Allora ecco per voi un elenco di 5 film che vi faranno finire le scorte di fazzoletti, quindi siate previdenti.

1. Cominciamo con una delle favole più belle mai raccontate sul grande schermo: Big Fish – Le storie di una vita incredibile, uscito nel 2013 e diretto da Tim Burton.

Tratto dall’omonimo romanzo di Daniel Wallace ed interpretato da Ewan McGregor, Albert Finney, Billy Crudup, Jessica Lange, Alison Lohman, Helena Bonham Carter, Marion Cotillard, Steve Buscemi e Danny DeVito, è la storia di Edward Bloom raccontata proprio dalla sua bocca. Edward, infatti, tra lo stupore generale di chi lo circonda, è solito raccontare storie fantastiche e assurde riguardanti la sua vita: dall’incontro con un uomo alto 5 metri, a quello con una strega con un occhio di vetro, fino al celebre racconto del pesce incatturabile preso proprio nel giorno della nascita del figlio. Suo figlio William, però, non apprezza questa sua presunta mancanza di serietà e per questo con il tempo si allontana da suo padre.
Quando Edward si ammala gravemente William torna alla casa dei genitori e, attraverso ricordi e dialoghi, intraprende un personale viaggio alla scoperta della vita del padre per cercare di dividere la realtà dalla fantasia. Tutto ciò lo porterà a scoprire il gusto del racconto e che le storie raccontate dal padre hanno più verità di quanta se ne potesse immaginare.

2. Una storia sulla vecchiaia, sulla solitudine, sul razzismo ma anche sulla redenzione, sto parlando di Gran Torino diretto e interpretato da Clint Eastwood.

Walt Kowalski è un pensionato, un uomo solo e scontroso in un quartiere che non riconosce più. Di origine polacca, reduce della guerra di Corea, dove prestava servizio nella 1ª Divisione di cavalleria statunitense; vedovo ed ex-operaio della Ford, vive in una tipica casa unifamiliare della periferia urbana americana, in una zona popolare, nella quale è ormai uno degli ultimissimi non asiatici rimasti. Il disprezzo razzista per il diverso e in particolare per gli immigrati asiatici lo rende particolarmente nervoso e suscettibile. A peggiorare la situazione è anche il pessimo rapporto che ha con i due figli. Walt è anche un uomo malato, tormentato da un tumore ai polmoni ma quello per cui soffre di più è un conflitto interiore che solo un religioso sembra intuire e provare a comprendere, il giovane padre Janovich. Il carattere scontroso e pugnace di Walt è però all’origine di un singolare avvicinamento alla famiglia dei suoi vicini di casa, di etnia Hmong, con la quale si è sempre guardato dall’imbastire il benché minimo rapporto.

3. «NOOO!!! Io… Non sono un elefante! Io non sono un animale!… Sono un essere umano!» è la frase più emblematica del capolavoro di David Lynch, The Elephant Man, film biografico del 1980, adattamento dei libri The Elephant Man and Other Reminiscences (Sir Frederick Treves) e The Elephant Man: A Study in Human Dignity (Ashley Montagu).

Con attori come Anthony Hopkins, John Hurt e Hannah Gordon il film racconta la vera storia del deforme John Merrick che viene scoperto dal Dottor Frederick Treves durante uno spettacolo di strada. Merrick presenta numerose deformazioni in gran parte del corpo, soprattutto nel capo per via della sua Sindrome di Proteo, tanto da venire soprannominato L’Uomo Elefante e per non essere deriso quando cammina in mezzo alla gente comune, Merrick indossa in testa un sacco bucato cucito ad un cappello, in modo tale da coprire la testuggine e in parte le deformità del viso.

4. Una storia d’amore, una figlia malata di leucemia il tutto al ritmo della musica tipicamente americana del bluesgrass. Alabama Monroe – Una storia d’amore (The Broken Circle Breakdown), film del 2012 diretto da Felix Van Groeningen, ha gli ingredienti perfetti per essere uno dei film più tristi usciti ultimamente.

Elise e Didier vivono una travolgente e appassionata storia d’amore, lei gestisce uno studio di tatuaggi, perché “c’è sempre qualcosa nella vita che valga la pena mettere sul proprio corpo”: ogni tatuaggio accompagna il suo cuore e le sue emozioni ed Elise lo sfoggia con orgoglio sul suo corpo delicato. Didier, invece, è da sempre innamorato dell’America, che identifica come la terra delle infinite opportunità. Per lui è un Paese per sognatori ma, soprattutto, la patria della sua amatissima musica bluegrass, il country nella versione più pura, come egli stesso ama definirla. Ed è proprio questa comune passione per la musica ad esaltare l’unione di Elise e Didier: insieme si esibiscono in irresistibili serate musicali dove ogni interpretazione trasuda amore, complicità e passione. A coronare questo cerchio perfetto di felicità è l’arrivo di Maybelle. L’uomo inizialmente sembra rifiutare l’idea di diventare padre, poi però ricostruisce una casa di fronte la roulotte in cui la coppia aveva vissuto fino a quel momento. Dopo il sesto compleanno, la bambina inizia ad avere problemi di salute morendo di tumore nel giro di un anno. Questo evento segna tragicamente la vita dei due protagonisti, che inizialmente provano a continuare a vivere una vita serena, ma il ricordo della morte della bambina fa litigare pesantemente la coppia ed Elise decide di trasferirsi altrove, cambiando legalmente il suo nome in Alabama.

5. Un grande classico del 1925, scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin: Luci della ribalta (Limelight), una storia su come reimaparare a vivere.

Londra, 1914. Calvero, un tempo famoso e acclamato clown ma ormai alcolista cronico, salva la giovane ballerina Terry da un tentativo di suicidio. Rimasta orfana da bambina, con la sorella spinta a prostituirsi, la vita non era stata clemente con la ragazza e Calvero decide di portarla a casa sua per cercare di reinfonderle fiducia nella vita.

Se invece dei film, preferiti delle letture ecco il link all’elenco dei 5 libri più tristi di sempre.


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