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The Old Guard e le nuove potenzialità dei superhero movies

The Old Guard, film d’azione distribuito su Netflix a luglio 2020 e diretto dalla regista Gina Prince-Bythewood, è riuscito da subito a trovare un posto di spicco nel palinsesto estivo del servizio di streaming, aprendo così ulteriori porte alle possibilità di successo di superhero movies svincolati dalle logiche di franchise della DC e del Marvel Cinematic Universe. Il film è tratto dall’omonima serie di fumetti ad opera di Greg Rucka e Leandro Fernández, una “favola di sangue e pallottole” sullo sfondo delle ingiustizie del mondo contemporaneo.

I protagonisti di The Old Guard sono quattro soldati dalla peculiare abilità di rigenerarsi subito dopo la morte — una sorta di quasi-immortalità che permette loro di vivere per millenni ma non li rende immuni al dolore e anche la vita eterna viene meno dopo un certo periodo di tempo. Andromaca di Scizia, meglio conosciuta come Andy (Charlize Theron) è la più longeva del gruppo; Joe (Marwan Kenzari) e Nicky (l’italiano Luca Marinelli, che si era già avventurato nel territorio dei superhero movies con Lo chiamavano Jeeg Robot) sono una coppia di soldati incontratisi sul campo di battaglia delle Crociate in schieramenti opposti, uccisi a vicenda più e più volte fino a innamorarsi; Booker (Matthias Schoenaerts) con i suoi 200 anni di vita è il “novellino” del gruppo, ancora scosso dal trauma della perdita della propria famiglia.

Questa insolita task force agisce nell’ombra per portare giustizia nei conflitti di tutto il mondo; nel ventunesimo secolo, però, non lasciare traccia di sé è ormai pressoché impossibile. L’arrivo di una nuova immortale, Nile (KiKi Layne) e un tradimento ad opera del loro stesso protettore romperanno lo statuto di segretezza in cui Andy, Joe, Nicky e Booker si trovano.

I fumetti e l’adattamento

The Old Guard è tratto dall’omonima serie limitata di fumetti scritta da Greg Rucka, già noto per il suo contributo a un ciclo di fumetti su Wonder Woman, e illustrata da Leandro Fernández, pubblicata prima in sei uscite e poi raccolta in una graphic novel, disponibile anche in traduzione italiana (Panini, 2020).

L’adattamento è fedele al prodotto originale a livello narrativo ma anche testuale, con linee di dialogo tratte direttamente dal fumetto che rendono piacevole il riconoscimento a chi fruisce di entrambe le versioni. I personaggi, resi fin troppo simili tra loro nei disegni di Fernández, beneficiano del mezzo cinematografico nella scelta degli attori che li interpretano, ma la disparità viene bilanciata dalle scene d’azione che risultano talvolta più d’impatto nel fumetto che nelle scelte di regia cinematografica.

Perché ha funzionato

Il successo di The Old Guard spicca nel panorama dei superhero movies, categoria dominata dagli universi cinematografici Marvel e DC. Sul grande schermo e nei servizi streaming è difficile far entrare nel canone della cultura popolare un prodotto al di fuori di questi due colossi. La diffidenza dei fruitori appassionati del genere è infatti il rovescio della medaglia della passione per gli universi transmediali: come può qualcosa che non ha una tradizione consolidata alle spalle, che presenta i propri personaggi in poco più di due ore, fare altrettanto breccia nei cuori dei fan? The Old Guard riesce proprio in questo obiettivo: i personaggi sono tratteggiati magistralmente nel loro carattere e nelle loro esperienze pregresse, al tempo stesso figli della loro epoca (come si vede nei molteplici flashback) e alle prese con il mondo contemporaneo.

In un panorama cinematografico ormai saturo di blockbuster con cast di personaggi sconfinati, in cui i più penalizzati sono quelli appartenenti a minoranze, The Old Guard usa come punto di forza la cooperazione interna a un piccolo gruppo di protagonisti molto diversi tra loro: una mossa intelligente che gode anche della qualità del fumetto di cui è adattamento e pesa meno sul budget, abbastanza elevato con i suoi 70 milioni di dollari stanziati ma ben lontano dai record di oltre 200 milioni degli ultimi Avengers.

Le tematiche

The Old Guard, in quanto svincolato dalle logiche di franchise che obbligano la maggior parte dei film di supereroi ad essere “family friendly” e moderati nei contenuti che presentano, è libero di abbondare non solo in pallottole e sangue, ma anche in diversità e tematiche trattate. La relazione tra Joe e Nicky, che ha culmine nel monologo del primo a proposito del rapporto che li lega, rende patetici i tentativi del Marvel Cinematic Universe di inserire rappresentazione LGBT+ negli ultimi film.

Prenderci in giro è infantile. Lui non è il mio fidanzato. Quest’uomo per me è più di quanto tu possa immaginare. È la luna quando mi perdo nell’oscurità, e il calore quando tremo dal freddo, e il suo bacio mi emoziona ancora dopo millenni. Il suo cuore trabocca di una generosità di cui questo mondo non è degno. Amo quest’uomo oltre ogni limite e ogni ragione. Non è il mio fidanzato. È tutto e anche di più.

Meritano una menzione anche i quesiti morali che il film pone, affiancandoli all’azione pura: oltre agli ovvi discorsi su vita e morte e sugli svantaggi di una vita quasi eterna, trova spazio un’interessante critica all’iperconnessione del mondo contemporaneo. La volontà dei protagonisti di The Old Guard di agire nell’ombra è legata non tanto al classico dilemma del supereroe quanto alla volontà di stare al sicuro in quanto anomalie della vita umana — anomalie utili per la collettività, più giustizieri che mostri, ma pur sempre anomalie, in possesso di un dono che farebbe gola a molti.

Il CEO di una casa farmaceutica Stephen Merrick (Harry Melling, meglio conosciuto per il ruolo di Dudley Dursley nei film di Harry Potter) incarna alla perfezione lo stereotipo, fin troppo radicato nella realtà, dell’imprenditore visionario del tutto privo di morale. Più vicino al Mark Zuckerberg di The Social Network che al classico villain dei fumetti, l’antagonista Merrick è il motivo per cui i protagonisti del film preferiscono nascondersi dal mondo: il suo intento è, infatti, quello di usarli come cavie da laboratorio per i suoi esperimenti, senza tenere in considerazione il dolore che possono provare, in nome di un bene “comune” dal brevetto rigorosamente privato.

In arrivo il sequel

Ad oggi non è ancora stato ufficialmente annunciato un sequel per The Old Guard, ma il successo ottenuto fa ben sperare: oltre alle possibilità lasciate aperte dal primo film è già stata pubblicata poco prima dell’adattamento cinematografico una seconda serie di fumetti, Force Multiplied, che sarà raccolta in forma di graphic novel a settembre.

CREDITS

Copertina

Call For Artist: The Millennial Pride Contest

CALL for ARTIST 2018 THE MILLENNIAL PRIDE / DEADLINE 1 settembre 2018

Proroga fino al 10 SETTEMBRE 2018

 

Il giornale culturale “LO SBUFFO” dà il via alla sua prima CALL for ARTIST rivolta a chi si sente di appartenere ed è orgoglioso di far parte della cultura Millenial.

All’insegna dell’ambientalismo, dei diritti civili e del multiculturalismo desideriamo invitarvi a collaborare con noi per celebrare una generazione combattuta ma non sconfitta, che al contrario si rende ogni giorno più protagonista del proprio futuro.

Immaginate di descrivere la vostra vita di Millennial attraverso l’arte, che cosa significa far parte della generazione Y? Come ci si sente e a quali problemi e gioie si va incontro svegliandosi Millennial?

Ma chi sono i Millennials? Nati tra gli anni ’80 e i primi ’00, nonostante siano cresciuti in un contesto politico e sociale che non ne agevola lo sviluppo, affrontano a testa alta – consci delle proprie capacità e dei propri diritti – le problematiche odierne. Sono la generazione più istruita di sempre, la più abile con la tecnologia e i nuovi media.

 

REQUISITI PER LA PARTECIPAZIONE

La call è aperta a tutti coloro che si sentono orgogliosi di far parte dei Millennials. La partecipazione, gratuita, può avvenire singolarmente o in gruppo.

Modalità di partecipazione e termini della consegna

Ciascun candidato o gruppo può partecipare proponendo una sola opera, la cui fotografia deve pervenire a LO SBUFFO entro e non oltre la 24 ora italiana del 10 settembre 2018.

La foto dell’opera deve essere accompagnata da una breve presentazione dell’artista (max 5 righe, specifica se hai un nome d’arte), la specificazione delle misure e la descrizione.

Specifiche tecniche dei progetti

Le opere possono essere: arti visive quali pittura, fotografia, illustrazioni, installazioni e scultura. Ciascun file deve pervenire in formato pdf. o jpg.

Le dimensioni finali delle opere devono essere MAX 1m x 1,5m, MIN 40 cm x 60 cm.

Inviate i vostri progetti a: losbuffocorrezioni@gmail.com accompagnati da NOME/COGNOME/NOME D’ARTE/TITOLO OPERA/DIMENSIONI.

PROGETTI SELEZIONATI

I progetti selezionati saranno resi noti l’11 settembre 2018, attraverso la pubblicazione dei 10 nomi degli autori vincitori del contest sul sito internet www.losbuffo.com  e sulla pagina Facebook.

Utilizzo dei progetti selezionati

I progetti selezionati verranno esposti in forma fisica dal 20 fino al 27 settembre alla Casa Dei Diritti di Milano dove si svolgerà la mostra THE MILLENNIAL PRIDE.

DIRITTI

Gli autori dei singoli progetti sono gli esclusivi titolari dei relativi diritti di proprietà delle opere, della cui originalità si fanno garanti. Partecipando alla open call, gli autori accettano inoltre implicitamente le regole della call stessa, ossia l’esposizione temporanea delle opere all’interno della Casa Dei Diritti di Milano.

Per ulteriori informazioni scrivere alla pagina Facebook dello Sbuffo.

  “Vogliono lasciare il segno, qualsiasi cosa significhi.”

                                                                                                                           Simon Sinek

 

Harry Potter Fan Fiction Contest!

IL GIORNALE CULTURALE ”LO SBUFFO” INDICE LA PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO DI NARRATIVA “LA VOCE DEI MILLENNIALS”
– FAN FICTION POTTERIANE

Gli autori possono partecipare con un solo racconto di lunghezza non superiore alle 6 cartelle e non inferiore a 3 cartelle dattiloscritte, senza limiti di righe, battute o dimensione del carattere. Gli elaborati dovranno essere redatti in lingua italiana.

Sono passati più di vent’anni dalla pubblicazione di Harry Potter e la pietra filosofale. Con il libro, i Millennials hanno un rapporto speciale: è il primo di una saga con cui sono cresciuti, con cui hanno imparato che è il senso di appartenenza a fare la differenza, che non bisogna essere straordinari per poter essere protagonisti di qualcosa di più grande, che per cambiare le cose non occorre ricoprire un ruolo di prestigio, ma solo credere nella propria causa e non soffocare la propria voce. In omaggio a qualcosa che solo la nostra generazione può capire fino in fondo, i racconti partecipanti a questa prima edizione del concorso La Voce dei Millennials dovranno presentarsi come fan fiction della saga di Harry Potter. Saranno ammessi solo racconti strettamente legati al mondo magico creato da J.K. Rowling che NON abbiano per protagonisti i personaggi principali della saga (Harry Potter, Ron, Hermione).

Gli elaborati devono pervenire alla redazione de Lo Sbuffo tramite email inoltrata all’indirizzo losbuffocorrezioni@gmail.com, contenente

  • il racconto in formato .pdf
  • una dichiarazione di paternità dell’opera
  • l’autorizzazione alla divulgazione dell’elaborato qualora figurasse fra i finalisti del concorso
  • nome, cognome, data e luogo di nascita dell’autore
  • indirizzo mail dell’autore

La deadline ultima per la consegna degli elaborati è il giorno 19 maggio. La giuria tecnica selezionerà, entro il giorno 8 giugno 2018, da 5 a 10 elaborati che accederanno alla fase finale del concorso; durante tale fase, i racconti saranno pubblicati sulla pagina Facebook de Lo Sbuffo e la selezione del vincitore sarà guidata dal pubblico dei lettori tramite lo strumento del like al singolo racconto. Il voto assegnato ad un elaborato non pregiudica la possibilità di votare anche un’altra opera. Il racconto che otterrà più voti dai lettori, sarà pubblicato sul sito web de Lo Sbuffo, e il suo autore vincerà il diritto a vedere altri tre racconti pubblicati sul giornale.

Il giornale culturale “Lo Sbuffo” garantisce la massima riservatezza circa il trattamento dei dati personali degli autori, necessari ai soli fini organizzativi del concorso.

Per maggiori informazioni: losbuffocorrezioni@gmail.com

Più in dettaglio

  • I racconti
    Gli autori possono partecipare con un solo racconto di lunghezza non superiore alle 6 cartelle e non inferiore a 3 cartelle dattiloscritte, senza limiti di righe, battute o dimensione del carattere. Gli elaborati dovranno essere redatti in lingua italiana. Saranno ammessi solo racconti strettamente legati al mondo magico creato da J.K. Rowling che NON abbiano per protagonisti i personaggi principali della saga (Harry Potter, Ron, Hermione).
  • Le tempistiche
    La deadline ultima per la consegna degli elaborati è il giorno sabato 19 maggio. La giuria tecnica selezionerà, entro il giorno 8 giugno 2018, da 5 a 10 elaborati che accederanno alla fase finale del concorso; durante tale fase, i racconti saranno pubblicati sulla pagina Facebook de Lo Sbuffo e la selezione del vincitore sarà guidata dal pubblico dei lettori tramite lo strumento del like al singolo racconto. Il voto assegnato ad un elaborato non pregiudica la possibilità di votare anche un’altra opera. Il racconto che otterrà più voti dai lettori, sarà pubblicato sul sito web de Lo Sbuffo, e il suo autore vincerà il diritto a vedere altri tre racconti pubblicati sul giornale.
  • Le modalità di valutazione in fase preliminare
    Durante la fase preliminare, tutti i giudici leggeranno tutti i racconti. Ai racconti giudicati meritevoli, andrà assegnato un punteggio in decimi. I racconti cui invece non verrà riconosciuto un valore anche da un solo giudice, saranno automaticamente esclusi dal pool di possibili finalisti. I racconti finalisti da pubblicare in forma di nota sulla pagina Facebook saranno quelli la cui media delle votazioni assegnate dai giudici risulterà più alta. Verranno selezionati da un minimo di cinque a un massimo di dieci finalisti.

“LA TRAIETTORIA DELL’AMORE” DI CLAUDIO VOLPE, CANDIDATO AL PREMIO STREGA 2017

Claudio Volpe è un giovanissimo scrittore italiano che debutta nel panorama letterario nel 2012, quando l’immensa Dacia Maraini presenta al Premio Strega il suo romanzo d’esordio Il Vuoto Intorno. L’anno successivo il suo nome viene accostato nuovamente al famoso premio letterario grazie al suo secondo romanzo intitolato Stringimi Prima che arrivi la Notte. Nello stesso anno pubblica Raccontami l’Amore, un dialogo scritto a quattro mani con la parlamentare Anna Paola Concia. Il testo affronta tematiche come quella dell’omosessualità e della violenza di genere. Ciò dimostra quanto, nonostante la giovane età, lo scrittore sia attento alle urgenze politiche e sociali del paese in cui viviamo.

Non si dedica, però, solo alla prosa; nel 2015 pubblica, infatti, la silloge poetica La Complessità delle Cose. Pubblica, inoltre, nello stesso anno la raccolta di racconti Ricordami di essere felice, da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale Io non posso essere. Partecipa anche alla scrittura di Sotto un altro cielo. Il testo, di cui Volpe è anche curatore, è interamente dedicato alla tematica dell’immigrazione ed è composto dalle narrazioni di dieci importanti scrittori italiani. Quest’anno, invece, Claudio Volpe ha pubblicato il suo terzo romanzo La traiettoria dell’Amore, per cui è candidato nuovamente allo Strega.

Claudio Volpe

La Traiettoria dell’Amore (Laurana Editore) è un romanzo estremamente maturo, se si pensa che ad averlo scritto è un giovane ragazzo di 26 anni. La maturità a cui ci stiamo riferendo trasuda sia dallo stile narrativo, caratterizzato da un lessico piuttosto ricercato ma comunque accessibile, sia dalla varietà delle tematiche affrontate. Una storia strettamente personale funge da pretesto per riflettere sul mondo che corre inesorabilmente intorno ai personaggi.

Andrea e Sara sono due giovani ragazze che vivono una meravigliosa storia d’amore che permette loro di affrontare a muso duro le enormi difficoltà della società contemporanea. Sono estremamente diverse tra loro, ma riescono a trovare nella diversità dell’altra tutto ciò che serve a tappare i rispettivi buchi del cuore, colmare le mancanze e lenire le ferite incrostate dal tempo.

La loro quiete quotidiana viene interrotta durante una notte d’estate romana, quando qualcuno bussa con forza alla porta del loro appartamento. È Giuseppe, il fratello che Andrea non vede da anni, il fratello che l’ha abbandonata in un momento di particolare difficoltà, lasciandola in balìa di un mondo cieco e delle sue stesse debolezze. Giuseppe non è riuscito ad accettare l’omosessualità della sorella, perché vittima di retaggi culturali usurati e di un’educazione rigidamente maschilista e machista. Il suo ritorno è il motore della narrazione, l’interruttore che sconvolge i piani e cambia i rapporti tra i personaggi. Giuseppe è tornato perché in difficoltà; ha investito una ragazza mentre correva in macchina, non si è fermato e ora la polizia lo sta cercando. Andrea decide che non c’è altra cosa da fare se non quella di aiutare il fratello, nonostante il reato, nonostante il loro rapporto scheggiato.

Andrea è una moderna Antigone; armata fino ai denti di amor fraterno e forza d’animo affronta le leggi dello stato, per far trionfare quelle del cuore. Andrea, Giuseppe e Sara partono alla volta di Casigliano, un paese rurale del Cilento, dove c’è la casa abbandonata dei nonni defunti. Stanno fuggendo dal presente, da una Roma trafficata, da anni veloci, violenti, disumanizzanti e dai loro stessi fantasmi. Approdano in un Eden di semplicità e purezza, dove ritrovano il contatto, il dialogo che negli anni è stato messo a tacere e dove esorcizzano le proprie storie, le lotte personali che nel bene e nel male li hanno marcati in modo indelebile, rendendoli gli esseri umani che sono.

Come Antigone, Andrea è una ribelle perché capisce che amare è un atto rivoluzionario, perché implica la lotta, il perdono, l’accettazione di sé. È un’identità femminile forte che lotta a testa alta, in nome dell’amore, dapprima contro il fascismo del padre e la passività della madre, poi fa a pugni con se stessa e con la sua identità, per poi continuare a combattere contro i pregiudizi di un mondo che non conosce l’amore e infine contro le leggi statali.

La Traiettoria dell’Amore è un mosaico di tematiche differenti, tutte estremamente attuali. Il perno intorno al quale tutto ruota è l’amore in ogni sua forma; l’amore passionale per la fidanzata, quello ostinato per il fratello e quello tormentato per se stessa. L’amore è qui strettamente collegato al tema dell’omosessualità e quindi dell’accettazione di sé. Viene raccontata da Andrea la difficoltà di far pace con la propria sessualità, dopo anni di repressione e dubbi. Si narra di quanto sia umiliante essere considerati e considerarsi diversi e per questo essere emarginati, schiacciati, annullati. Parlando di omosessualità si sfiorano inevitabilmente questioni politiche come quelle dell’omogenitorialità e delle unioni civili. Si nota, quindi, come l’attualità sia parte integrante di questa storia già di per sé potente.

I personaggi sono vittime della loro (e nostra) contemporaneità: prima di salire sulla sua macchina, la notte del fatale incidente, Giuseppe subisce il licenziamento da parte del suo capo che lo ritiene essere un ostacolo al bilancio dell’azienda edile, un costo da eliminare e non un essere umano da tutelare. Altra tematica fondamentale è quella dell’identità femminile vittima di soprusi e violenze. Si parla di prostituzione, di madri molestate, figlie abusate, e padri incarnazione di tutto il male del mondo: machismo, razzismo, omofobia e violenza. Non mancano riflessioni sulla fede, sull’aborto e sul tradimento e ancora sulla malattia, sul cambiamento e sul potere taumaturgico dell’arte.

Claudio Volpe dimostra di essere in grado di raccontare storie inzuppate di sentimenti e umanità, di piantare nelle nostre menti domande che ci obbligano a guardarci dentro e intorno per ottenere delle risposte e per farci riflettere sulla traiettoria delle nostre azioni, del nostro amore verso la vita. Il tutto è impreziosito da un’abilità naturale a tessere insieme parole come fossero fili di un arazzo prezioso, parole pesanti che faticano a scivolare addosso, rimanendo perfettamente incollate l’una all’altra e tutte insieme alla nostra pelle e alla nostra anima.


Fonti:

Biografia dell’autore: http://volpeclaudio.wixsite.com/claudiovolpe/news

Immagine: https://pbs.twimg.com/profile_images/828206939972706309/XEh5JMnI_400x400.jpg

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