Trump

L’OMS e la decisione storica del presidente americano Trump

Le più recenti azioni di Donald Trump a livello nazionale e globale includono il ritiro dall’OMS  (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dagli Accordi di Parigi. Si tratta di un “attacco radicale e dannoso alla salute del popolo americano” e di coloro che dipendono dall’assistenza estera degli Stati Uniti. Costituiscono anche un attacco alla comunità sanitaria e di ricerca medica globale. Durante il secondo mandato presidenziale di Donald Trump, le politiche sanitarie pubbliche negli Stati Uniti hanno subito cambiamenti significativi e controversi. 

Alcuni punti chiave

  1. Licenziamenti e riduzioni di personale: L’amministrazione Trump ha licenziato migliaia di dipendenti delle agenzie sanitarie federali, tra cui il NIH (National Institutes of Health) e CDC (Centers for Disease Control and Prevention ). Questi licenziamenti hanno colpito duramente la comunità scientifica e sanitaria, lasciando molti ricercatori senza lavoro e riducendo la capacità di risposta alle emergenze sanitarie.

  2. Tagli ai finanziamenti: Si effettuano tagli significativi ai finanziamenti per la ricerca biomedica ed i programmi di sanità pubblica, con un impatto negativo sulla capacità degli Stati Uniti di condurre ricerche innovative e di rispondere alle crisi sanitarie globali.

  3. Ritiro dall’OMS: Trump ha firmato un ordine esecutivo per ritirare gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una decisione che ha sollevato preoccupazioni sulla capacità del paese di collaborare a livello internazionale per affrontare le pandemie e altre emergenze sanitarie. Da ricordare che l’OMS nasce il 22 luglio 1946 a New York e rappresenta uno degli atti più importanti di rilancio e ricostruzione dopo le macerie della Seconda Guerra Mondiale. Dall’anno 1948 ha ottenuto dei risultati notevoli, tra cui l’eradicazione del vaiolo, la riduzione della mortalità infantile e progressi significativi nella lotta contro le malattie infettive come la malaria e la tubercolosi (TBC).

La rivista scientifica The Lancet ha pubblicato un editoriale molto critico nei confronti delle politiche sanitarie e scientifiche adottate dall’amministrazione Trump. L’articolo denuncia le scelte del presidente americano come un “attacco radicale e dannoso alla salute del popolo americano e di coloro che dipendono dall’assistenza degli Stati Uniti“. Il National Institutes of Health (NIH) ha annunciato i Tagli ai finanziamenti per la ricerca, una mossa che secondo Trump consentirebbe un risparmio di quattro miliardi di dollari l’anno. A causa delle restrizioni imposte dal governo, la comunità scientifica ha subito un contraccolpo immediato, portando diverse università e centri di ricerca a sospendere le spese per viaggi, nuove attrezzature e progetti di ricerca. La Casa Bianca starebbe valutando un ordine esecutivo per il licenziamento di migliaia di dipendenti delle principali agenzie sanitarie, tra cui la Food and Drug Administration (FDA) e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Queste misure hanno sollevato preoccupazioni tra gli esperti di salute pubblica e i ricercatori, che temono un impatto negativo sulla ricerca medica e sulla sorveglianza epidemiologica. Dopo la pandemia da COVID-19 è rimasto come obiettivo fondamentale prestare particolare attenzione alla Comunicazione del rischio e gestione dell’infodemia e fake-news annesse; ma anche l’allerta precoce e lo sviluppo congiunto di interventi condivisi. Se l’OMS perde forza, la salute globale è a rischio, sia per la gestione di nuove pandemie che per le politiche di vaccinazione, in particolare il programma di eradicazione globale della poliomielite.

Le politiche del presidente Trump e l’assistenza umanitaria

Trump ha sostenuto e firmato leggi che limitano l’accesso all’aborto, inclusa la nomina di giudici conservatori alla Corte Suprema che hanno contribuito a rovesciare la sentenza Roe V. Wade, eliminando quindi la protezione costituzionale federale per l’aborto, limitando l’uso di fondi federali per organizzazioni che forniscono o promuovono l’aborto, sia a livello nazionale che internazionale, tagliando i finanziamenti per il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), che fornisce servizi di pianificazione familiare e salute riproduttiva, assieme anche a restrizioni sui farmaci abortivi. Queste azioni hanno sollevato preoccupazioni tra gli attivisti per i diritti delle donne e i professionisti della salute, che temono un aumento delle disuguaglianze e difficoltà per le donne nell’accesso ai servizi di salute riproduttiva.

La riduzione delle strutture governative prevede la sospensione dell’erogazione degli aiuti esteri all’ USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) per novanta giorni, in attesa di valutare la loro efficienza programmatica. L’USAID è un’agenzia governativa statunitense fondata nel 1961 sotto la presidenza di John F. Kennedy, con lo scopo principale di coordinare e gestire gli aiuti internazionali degli Stati Uniti e di promuovere lo sviluppo economico, sostenere i media e fornire assistenza umanitaria. La decisione ha sollevato inquietudine sia tra i membri dell’agenzia che tra i suoi collaboratori internazionali, considerando il ruolo cruciale svolto dall’USAID nell’ambito dell’assistenza umanitaria e dei progetti di sviluppo mondiale. Quindi si parla di un grosso vuoto che sembra condurre ad un ripensamento radicale della politica statunitense di azione e cooperazione umanitaria, all’interno dello scenario globale di crisi ed emergenza internazionale. Un esempio è rappresentato dai fondi di USAID che sono serviti per finanziare la gestione dei campi in Siria, a contenere tensioni politiche e sociali nello scenario di guerra dello Stato Islamico, sebbene siano oltre 180 i Paesi destinatari di fondi, compresa l’Ucraina con oltre 40 miliardi investiti. 

Dove è necessario investire?

L’indagine dell’International Council of Voluntary Agencies (ICVA) ha rivelato alcuni risultati chiave riguardanti l’assistenza umanitaria in Africa e Asia, evidenziando un aumento significativo delle necessità umanitarie dovuto a conflitti, disastri naturali e cambiamenti climatici. Si sottolinea l’importanza della collaborazione e del coordinamento tra le diverse organizzazioni umanitarie per migliorare l’efficacia degli interventi, con la necessità di promuovere la sostenibilità e la resilienza delle comunità colpite, attraverso programmi di sviluppo a lungo termine ed il rafforzamento delle capacità locali. L’uso di tecnologie innovative, come droni ed applicazioni mobili, è come un fattore chiave per migliorare la risposta umanitaria e raggiungere le popolazioni più vulnerabili: l’avvento dell’ intelligenza artificiale può incrementare le prospettive di controllo e prevenzione delle epidemie emergenti portando a dei possibili vantaggi per il benessere dell’umanità. L’OMS  ha avuto il compito fin dalla sua nascita  di partecipare al dibattito e sviluppo scientifico internazionale, continuando a sostenere la cooperazione nei Paesi in via di sviluppo, cercando di promuovere e migliorare i servizi sociosanitari. La società civile deve continuare ad investire nel Terzo settore, rilanciando un sistema multilaterale ed un’agenzia globale inclusiva, come rete di rappresentanza della cooperazione internazionale, soprattutto in un mondo in cui anche la salute degli abitanti è sempre più interconnessa.

 

Fonti:

consulcesi.it

corriere.it

msn.com

msn.com

losbuffo.com

Credits:

Immagine di Copertina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.