In ogni epoca, la moda ha sempre considerato l’arte una fondamentale fonte d’ispirazione. Il rapporto tra moda e arte è sempre stato fondato su un dialogo diretto; la moda trae spunti, temi, stili e colori da ogni movimento artistico: dal rinascimento, all’impressionismo, fino ad arrivare al surrealismo e al dadaismo.
Sia la moda che l’arte hanno in comune l’uso continuo della creatività come fondamento per progettare o opere d’arte che stupiscano e stimolino il pubblico, o abiti straordinari capaci di far sognare chi li indossa. Da sempre la moda ha cercato di seguire, e in qualche modo imitare, le novità che l’arte introduceva nella propria visione estrosa.
La moda per ricompensare l’enorme wunderkammer di spunti che è l’arte, finanzia spesso restauri di capolavori dell’antichità, esposizioni d’arte moderna e contemporanea o sostiene artisti emergenti attraverso fondi, come dei veri e propri mecenati di corte. Le case di moda giungono dove le istituzioni pubbliche non arrivano, nel salvaguardare il grandissimo patrimonio italiano. Potremo trovare moltissimi esempi di momenti in cui la moda è stata da supporto, finanziando restauri di sculture, monumenti, dipinti, affreschi e chiese.
Fendi per la Fontana di Trevi a Roma
Nel 2013 la maison Fendi ha donato 2,5 milioni di euro per il restauro della Fontana di Trevi e per le fontane situate tra gli storici rioni Monti, Trevi e Castro Pretorio. La generosa offerta è stata presentata dopo un appello da parte del sindaco di Roma, rivolto alle grandi aziende, a causa del cattivo stato dei marmi del monumento. La casa di moda Fendi ha deciso di finanziare i restauri come unico mecenate: questo come ringraziamento alla città di Roma, inesauribile fonte di ispirazione per i direttori creativi della maison. I lavori sono terminati nel 2015, ancora prima del previsto.
Così, per festeggiare i novant’anni della maison, nel luglio 2016 Karl Lagerfeld idea una passerella sospesa sulle acque della restaurata Fontana di Trevi. La collezione, chiamata Legends and Fairy Tales, ha visto sfilare modelle come Bella Hadid e Kendall Jenner.
Dal 2015 e per i quattro anni successivi, accanto alla famosa fontana, troviamo una targa di ottone, un cartello con il quale la capitale Roma ringrazia ufficialmente Fendi e ricorda a ogni turista, straniero e non, l’importante gesto compiuto dalla maison italiana.
La città di Roma ha già assistito in precedenza a questo tipo di donazioni provenienti dal mondo fashion; Tod’s, marchio dell’imprenditore Diego Della Valle, ha donato infatti 25 milioni di euro per aiutare la prima e seconda fase del restauro del Colosseo. I lavori hanno portato al suo antico splendore una grande superficie del monumento, che prima di allora non era accessibile ai visitatori.
Bottega Veneta per la Basilica di San Marco
Nel novembre 2019 forti alluvioni e conseguenti allagamenti hanno colpito la basilica di San Marco a Venezia. L’azienda Bottega Veneta, ha così lanciato un’iniziativa per restaurare i mosaici pavimentali e i marmi policromi parietali, con la donazione del 30% dei ricavi della vendita di quattro dei modelli di borsa più iconici del marchio. L’iniziativa, della durata di un mese, riguardava la vendita online e in negozio delle borse Bv Classic, Marie, Bv Angle ed Arco.
La maison Bottega Veneta nasce a Vicenza nel 1966 ed è sempre stata fortemente legata alla regione Veneto, alle sue tradizioni e al suo patrimonio artistico e culturale, di cui Venezia è l’esempio più prezioso al mondo. Il direttore creativo della maison Daniel Lee, parlando in una conferenza stampa dell’iniziativa per la città di Venezia, comunica tutto il suo entusiasmo:
Siamo fieri di poter contribuire al restauro della Basilica di San Marco, una delle opere più importanti e di ispirazione della città di Venezia. Come azienda, ci dedichiamo con impegno a proteggere l’heritage della regione Veneto.
Cartelloni pubblicitari a Venezia
Bottega Veneta inoltre, attraverso l’affissione di un grande cartello pubblicitario, sponsorizza le opere di restauro della Basilica della Salute a Venezia. Spesso le facciate delle chiese veneziane vengono trasformate in cartelloni pubblicitari; per esempio la facciata della chiesa della Pietà è tuttora coperta dalla grande inserzione pubblicitaria della K-Way. Un grande cartellone colorato che nasconde la bellissima entrata della chiesa.
Il finanziamento di restauri da parte di case di moda, in cambio dell’affissione di réclame sulle entrate di basiliche e chiese; permette da una parte il mantenimento di importanti opere d’arte e del patrimonio culturale veneziano; dall’altra crea visivamente un distacco tra le antiche opere d’arte e la pubblicità affissa con un fine puramente economico, trasformando il patrimonio culturale in un modo per creare guadagno alle grandi aziende, anche di moda.
Già diversi anni fa si era modificato il codice civile, in modo da vietare l’affissione “di cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelate come beni culturali”. Questo non ha però fermato la svendita del patrimonio artistico della capitale del Veneto. Questi annunci trasformano lo storico panorama veneziano in una visione continua di grafiche, fotografie e slogan pubblicitari che rimangono spesso affissi per anni, dando spesso un’idea sbagliata sulle capacità di esaltazione e di valorizzazione dell’eredità artistica italiana ai moltissimi visitatori stranieri.
Restauri e pubblicità
Le grandi aziende di moda fanno importanti donazioni per aiutare ed esaltare l’arte, ripagandola per il suo ruolo di musa ispiratrice. Purtroppo, quasi mai i finanziamenti sono senza un ritorno economico: la ristrutturazione delle grandi opere artistiche e culturali dona una notevole visibilità alle case di moda, percepite come caritatevoli mecenati agli occhi del pubblico.