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Californication: l’album simbolo dei Red Hot Chili Peppers

Gli inizi e “Blood Sugar Sex Magik”

Se si pensa alla musica anni Novanta non si può che passare dai Red Hot Chilli Peppers e dal loro mix di rap, funky e pop. La band è nata nel 1983 a Los Angeles e nei suoi primi anni si è mossa nella scena underground statunitense sotto la casa discografica EMI. La svolta arriva quando nel 1990 il gruppo lascia la EMI per accasarsi alla Warner Music, con la quale pubblicano, nel 1991, il primo album di successo, “Blood Sugar Sex Magik”, che contiene due successi planetari come “Under the Bridge” e “Give it Away”: per la prima volta il gruppo fa il giro delle radio in tutto il mondo. A questo punto, però, la strada del successo andava mantenuta: non è raro, infatti, che si senta parlare di artisti che dopo un successo mondiale non siano stati in grado di confermarsi a tale livello. E così, dopo un album di non grande successo come “One Shot Minute” del 1995, nel quale era stato assunto come chitarrista Dave Navarro al posto di John Frusciante, è arrivata la consacrazione.

Il ritorno di John Frusciante e la consacrazione

Anthony Kiedis, il frontman della band.

Nell’estate 1998 John frusciante rientra nella band su proposta del bassista Flea e nell’estate dello stesso anno assieme al cantante Anthony Kiedis iniziano a lavorare ad un nuovo album. Le sessioni di Kiedis e Frusciante, nelle quali si producevano i riff di chitarra e i significati delle canzoni, si univano alle jam sessions di Flea e Chad Smith, il batterista, dando origine ad un sound nuovo rispetto ai precedenti album. È proprio questa rottura che porterà l’album al grande successo: dopo la sua uscita l’8 giugno 1999, ricevette fin da subito recensioni positive dalla critica musicale, con la rivista Rolling Stones che gli diede 4 stelle su 5. I temi delle canzoni uniscono elementi già presenti in composizioni precedenti, come l’erotismo, ad elementi nuovi come il viaggio, lo stile di vita californiano o l’avidità. Dall’album estraggono diversi singoli di successo.

Il primo di questi è “Scar Tissue”, pubblicato il 25 maggio 1999, brano simbolo del cambiamento sonoro del gruppo: una ballata melodica con un iconico riff di chitarra, che diventa protagonista del pezzo con diversi assoli nell’intermezzo tra le strofe, prendendo come il ruolo di seconda voce. Il pezzo sarebbe una celebrazione della rinascita di John Frusciante, che nel periodo in cui lasciò il gruppo si disintossicò dall’eroina per poi tornare a far parte del gruppo. Per 16 settimane è rimasta al primo posto nella classifica Billboard Alternative Songs e nel 2000 fu premiata con il Grammy Award come Best Rock Song.

Dopo di essa, si ebbe, il 14 settembre dello stesso anno, l’uscita di “Around the World”, un pezzo tendente al rap con dinamiche alternate che esprime interesse per tutte le diverse culture del mondo, un brano molto cosmopolita e inclusivo che vuole celebrare le diversità del genere umano. Si arriva, poi, ai due pezzi più celebri dei Red Hot: “Otherside”, pubblicato l’11 gennaio 2000, e “Californication”.

Il primo tratta la tematica della tossicodipendenza, tema vissuto in prima persona da Kiedis e a lui molto caro, come testimoniano composizioni precedenti legate ad esso, come “Under the Bridge”. È, infatti, un grido disperato di aiuto in cui il cantante cerca in ogni modo di uscire da quel circolo senza mai riuscirci, un testo profondo ed emotivo che fa trasparire alla perfezione lo stato d’animo del cantante.

Il secondo, invece, è un’analisi critica della società americana e soprattutto del mondo dello spettacolo californiano, estremamente legato all’immagine e all’apparenza e per questo criticato nel testo con espressioni aspramente sarcastiche.

Gli ultimi due singoli, infine, ottengono un successo minore e restano destinati a vivere all’ombra di “Scar Tissue”,

La copertina dell’album.

“Otherside” e “Californication”: essi sono “Road Trippin’”, pubblicato il 18 novembre 2000 e trattante il tema del “road trip”, con un testo che si fa testimone di paesaggi sempre diversi e sensazioni in continuo cambiamento, e Parallel Universe, le cui sonorità avviano già all’album successivo, “By the Way”, che verrà pubblicato nel 2002 e che segna, assieme a “Californication”, l’epoca d’oro della band statunitense.

Un classico anni Novanta

Anche ad anni di distanza, l’album continua ad essere acclamato e passato in radio ed è, ormai, entrato nell’immaginario collettivo come album simbolo dei Red Hot Chilli Peppers, in cui esprimono una nuova sonorità caratteristica che li continuerà a caratterizzare e che segna una rottura con la musica anni Novanta, inaugurando un genere nuovo, proprio e specifico, sia per quanto riguarda le sonorità degli strumenti, che per quanto riguarda la composizione e l’arrangiamento.

FONTI

raicultura.it

venicequeen.it

CREDITS

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