Cézanne e Renoir: due maestri a confronto

Cézanne e Renoir: due maestri a confronto

Cézanne e Renoir a Palazzo Reale

Dal 19 marzo al 30 giugno 2024 Palazzo Reale a Milano ha ospitato 52 capolavori di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, riuniti dal mercante d’arte Paul Guillaume e provenienti dal Musée de l’Orangerie di Parigi. Questa esposizione ha permesso di mettere a confronto due maestri quali Cézanne e Renoir, pietre miliari dell’impressionismo oltre che anticipatori delle avanguardie.

Alcuni prestiti eccezionali del Musée d’Orsay e due tele di Pablo Picasso completano e arricchiscono questa selezione, con l’obiettivo di offrire un panorama esauriente delle ricerche condotte dai due artisti.

Paul Guillaume, collezionista moderno

Paul Guillaume (1891-1934) si forma come mercante d’arte nel primo decennio del Novecento. Entra, grazie all’intervento del poeta Apollinaire, nei circoli frequentati dagli artisti d’avanguardia dell’epoca:  lì si concentra fin da subito sui pittori figurativi e contribuisce al lancio di artisti quali Giorgio de Chirico, Amedeo Modigliani e Maurice Utrillo.

Egli individua soprattutto in Cézanne e Renoir i capiscuola di una pittura classica e moderna al contempo, porto sicuro per le generazioni di pittori a venire.

Tra pittura en plein air e in atelier

L’arte tocca le emozioni. Se ha bisogno di essere spiegata, non è più arte.

Questa frase, pronunciata da Renoir, mette in risalto il significato che l’arte riveste per il pittore. L’impressione, fatta di sovrapposizioni di colore e di movimenti, si realizza in un tempo più ampio di un singolo momento: la realtà, la natura, l’emozione dell’artista si incontrano grazie alla luce.

La luce è elemento di fascinazione sia per Cézanne che per Renoir: la sua capacità di dare colore e forma al mondo e di restituire le emozioni ne è il motivo essenziale.

La luce è costituita da ombre, Cézanne e Renoir: due maestri a confrontosfumature che entrambi gli artisti traducono in sovrapposizioni cromatiche che definiscono le forme. Controllare la luce, scegliere la luce, ricostruire la luce: questi gli stilemi di Cézanne e Renoir per veicolare le emozioni.

L’artista si serve della luce per restituire la propria interpretazione della natura. La realtà che il pittore riproduce diventa il risultato di una visione personale, ma a questo si arriva solo con uno studio attento che unisca la ricerca en plein air (all’aria aperta) il lavoro in atelier.

Difatti l’atelier diventa un luogo d’incontro tra la realtà e l’artista, uno spazio che rompe il suo essere ambiente chiuso per diventare concepito piuttosto come un luogo aperto dal quale affacciarsi sul mondo. Un rifugio dove osservare, rifugiarsi, uscire ed entrare.

Due maestri dell’en plein air

Nessun quadro dipinto all’interno, in un atelier, potrà mai valere quanto le cose fatte en plein air.

Questa frase pronunciata da Cézanne, fa capire che, per quanto il lavoro in atelier risulti indispensabile, verrà sempre prediletta la pittura en plein air, almeno nella fase iniziale di costituzione dell’opera.

A differenza dei paesaggisti classici, che tratteggiano una natura idealizzata, gli impressionisti restituiscono il momento della giornata e le condizioni meteorologiche in cui dipingono: per fissare rapidamente sulla tela sensazioni visive effimere e mutevoli risulta quindi necessario ricorrere alla pittura en plein air.

Cézanne e Renoir tra somiglianze e differenze

Cézanne e Renoir: due maestri a confrontoNegli anni Sessanta dell’Ottocento Cézanne e Renoir stringono a Parigi un rapporto duraturo, fondato sull’ammirazione reciproca.

Le opere dei due pittori presentano infatti numerosi punti di contatto, segno di un background formativo comune: paesaggi, nature morte, ritratti di familiari e amici, nudi e bagnanti costituiscono il campo di sperimentazione.

Cézanne e Renoir si affermano come protagonisti del loro tempo. Pur continuando a dare prova di essere dei virtuosi del genere, prendono però le distanze dai colleghi. Entrambi si distaccano, seguendo stili peculiari: rigore geometrico nel caso di Cézanne,  armonia e dolcezza in quello di Renoir.

In particolare, Renoir si concentra sulle atmosfere delicate e sulla resa delle forme tramite il colore; Cézanne invece focalizza l’attenzione sulla struttura compositiva e sulla forza della pennellata.

Un’amicizia imprevedibile

Nonostante le differenze caratteriali, tra Renoir e Cézanne si consolida nel tempo una forte amicizia.

I due pittori, quasi coetanei, condividono un percorso giovanile simile: i ripetuti insuccessi nei tentativi di essere ammessi al Salon, le esperienze di pittura all’aria aperta, la partecipazione alla prima mostra degli impressionisti. E, infine, il progressivo distacco dal gruppo e in parte dalla stessa Parigi.

Si intensifica particolarmente la frequentazione dopo i quarant’anni di età: Renoir si reca spesso dall’amico in Provenza e in Costa Azzurra per confrontarsi su svariati temi.

Sembra quasi che abbiano bisogno l’uno dell’altro: Cézanne trova in Renoir la cordialità, il buonumore, il piacere della pittura. Viceversa, Renoir scorge in Cézanne il senso della forma e della composizione, nonché l’importanza di confrontarsi con la classicità, pur servendosi di mezzi nuovi e moderni.

Renoir e Cézanne vis-à-vis

Cézanne e Renoir: due maestri a confrontoInarrivabili nel campo del paesaggio, Cézanne e Renoir non rinunciano alla ricerca sulla figura umana e alle composizioni di oggetti quotidiani.

Servendosi dei rispettivi linguaggi pittorici, cercano di catturare l’essenza del mondo che li circonda dipingendo nudi virili e femminili, nature morte, ritratti di persone care e scene di vita quotidiana.

Sebbene il loro approccio possa sembrare differente, non mancano punti di contatto come si è detto poco fa: entrambi combattono la tentazione di dissolvere la forma in un’impressione di luce e colore. Allo stesso tempo, riaffermano l’importanza del disegno e del colore nella comune ricerca di un equilibrio ideale.

Gli eredi novecenteschi

Le opere di Cézanne e Renoir hanno rappresentato terreno fertile per l’arte del secolo scorso. Pablo Picasso, in particolare, ha intrattenuto un rapporto speciale con i suoi predecessori collezionandone i dipinti.

La pittura di Cézanne, indubbio precursore del cubismo, apre infatti la strada alla radicalità del lavoro di Picasso già agli esordi della sua carriera artistica.

All’inizio degli anni Venti, poi, l’artista spagnolo guarda ai nudi di Renoir per dare corpo alle sue maestose grandi bagnanti.

D’altra parte nelle più importanti raccolte d’arte moderna – tra cui figura quella di Guillaume esposta a Palazzo Reale – le opere dei due grandi maestri vengono messe a confronto con quelle prodotte dagli artisti novecenteschi, quasi a ribadire che siamo di fronte ad altrettante pietre miliari della modernità.

 

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