Copia di statua classica arricchita dalla mano di Fabio Viale, esposta in piazza a Como

Fabio Viale: una nuova interpretazione del classicismo

Nei prossimi giorni si concluderà la mostra intitolata Il catalogo del mondo – Plinio il Vecchio e la storia della natura, allestita nell’ex Chiesa di San Pietro in Atrio e nel Palazzo del Broletto di Como, che comprende oltre 70 opere provenienti dalle maggiori istituzioni museali italiane, a cui si aggiungono le creazioni di artisti contemporanei del calibro di Fabio Viale.

Nei luoghi simbolo della città sono state collocate cinque opere dell’artista che saranno visibili fino al 31 agosto, perciò se siete in zona la tappa è d’obbligo!

Fabio Viale: introduzione all’artista

Cuneese di nascita trapiantato a Torino, classe 1975, quest’artista è diventato noto alla maggior parte per realizzare copie delle sculture che hanno fatto la “Storia dell’Arte” e ricoprirle di tatuaggi di diverso stile.
Grazie alla collaborazione con alcuni chimici, Viale ha concepito una tecnica che permette al colore di penetrare nel marmo proprio come si trattasse di un vero tatuaggio e quindi a persistere nel tempo.

Le opere esposte

Le opere di Fabio Viale esposte nel centro di Como :

Torso Belvedere in piazza del Duomo
Il Torso del Belvedere di Fabio Viale, esposto in Piazza del Duomo, si ispira all’omonimo realizzato dallo scultore del I secolo a.C. Apollonio di Atene e conservata nel complesso del Museo Pio-Clementino, all’interno dei Musei Vaticani.
Head in piazza San Fedele
Head in piazza San Fedele. Il tatuaggio sul collo della scultura, che rappresenta la testa di un giovane, è ispirato ad un’incisione tratta dal Manuale della Santissima Trinità del 1870 circa, in cui due angeli si prostrano di fronte al sacro cuore di Gesù.
Kouros nel mezzanino del Palazzo del Broletto
Kouros nel mezzanino del Palazzo del Broletto. I tatuaggi rappresentati sul busto sono ispirati a quelli della criminalità organizzata russa: madonne bizantine, angeli e cuori sacri, ma anche serpenti e catene che creano un forte contrasto con la scultura classica. In questo caso metalli preziosi come oro 24kt e argento, incastonati nella superficie di marmo, impreziosiscono l’opera.
Venus nel cortile di Palazzo Cernezzi
Venus nel cortile di Palazzo Cernezzi. Anche  in questo caso, i tatuaggi raffigurati sul busto si ispirano a quelli della criminalità organizzata russa.
Laocoonte su Largo Miglio in prossimità di Porta Torre
Laocoonte su Largo Miglio in prossimità di Porta Torre. Replica del celebre gruppo scultoreo, oggi conservato presso i Musei Vaticani. La statua presenta sul dorso il disegno di una tigre – chiamata tora in giapponese – che, nel linguaggio degli irezumi (i tatuaggi Yakuza) è simbolo di protezione dalle forze del male, dalle malattie e dalla sfortuna. Simboleggia anche determinazione e forza.
 

Una nuova interpretazione del classicismo

Fabio Viale ammette che la sua è un’interpretazione del classicismo e le sue opere possono dunque definirsi delle icone del passato reinterpretate in una chiave moderna. Una chiave che riesce anche a creare una forma di “arte energica“: da un lato delle sculture classiche, e dall’altro i tatuaggi che mettono in tensione la superficie del marmo, pura e chiara, con l’inchiostro scuro, le sue simbologie ed immagini spesso forti che rimandano alla yakuza (organizzazione mafiosa giapponese nota per l’utilizzo di uno specifico stile di tatuaggio) e alla criminalità russa.

Ognuna di queste opere d’arte, oltre ad essere la perfetta copia dell’originale alla quale si riferisce, incarna quindi volutamente dei contrasti tra passato-presente e sacro-profano che creano un dialogo comprensibile e contemporaneo con il pubblico.

Non perdere l’occasione di vedere con i tuoi occhi questi capolavori! Saranno esposti ancora pochi giorni, fino al 31 agosto!

 

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