Sofferenza e crescita: la trilogia di Unbreakable

“Unbreakable”, “Split” e “Glass” sono una trilogia cinematografica statunitense scritta e diretta da M. Night Shyamalan. Il primo film, “Unbreakable”, è uscito nel 2000, il secondo,”Split”, nel 2016 e infine “Glass” nel 2019.

L’intento comunicativo della trilogia è quello di esplorare il concetto di supereroi e “supervillain” in un contesto più realistico e psicologico. Shyamalan presenta personaggi complessi che affrontano le loro fragilità, paure e desideri, toccando anche temi come l’identità, la sofferenza, la dualità della natura umana e la ricerca di uno scopo. La trilogia esplora in modo unico il mondo dei supereroi, focalizzandosi sulla psicologia dei personaggi e sulle loro motivazioni, offrendo dunque una prospettiva intrigante e innovativa su un genere ampiamente popolare.

Unbreakable” segue la storia di David Dunn, un uomo che scopre di avere incredibili capacità sovrumane e deve quindi confrontarsi con il suo destino come possibile supereroe. “Split” racconta la storia di Kevin Wendell Crumb, un uomo con un disturbo dissociativo dell’identità il cui corpo ospita molteplici personalità, alcune delle quali possiedono abilità sovrumane. Infine, “Glass” riunisce i protagonisti dei due film precedenti in una narrazione che mette in discussione la natura del bene e del male, sfidando le percezioni del pubblico sui ruoli di eroi e cattivi.

Unbreakable

“Unbreakable” esplora il potenziale di crescita attraverso la sofferenza. Il protagonista, David Dunn, interpretato da Bruce Willis, sopravvive miracolosamente a un terribile incidente ferroviario, nel quale restano uccisi tutti gli altri passeggeri. Questo evento drammatico e la scoperta di essere l’unico sopravvissuto – peraltro illeso – portano il protagonista a riflettere sulla sua vita e sulle sue abilità.

sofferenzaLa sofferenza di David in questa situazione diventa un catalizzatore per la sua crescita personale e spirituale. Inizialmente, infatti, David è un uomo insoddisfatto e senza scopo, vive una relazione matrimoniale conflittuale e lavora come guardia di sicurezza. Tuttavia, dopo l’incidente comincia a esplorare le sue abilità straordinarie, scoprendo così di essere incredibilmente resistente e immune a ferite mortali. Questa rivelazione lo porta a riflettere sul suo scopo nella vita e a intraprendere un viaggio di auto-riflessione e auto-scoperta.

Attraverso la sofferenza e la sua capacità di superare le avversità, David trova un nuovo scopo e un nuovo significato per la sua vita. Accetta il suo ruolo come potenziale eroe, utilizzando le sue abilità per proteggere gli altri e contrastare il male nella sua comunità. La sofferenza di David diventa quindi uno stimolo alla crescita e alla trasformazione, spingendolo a superare i suoi limiti e ad abbracciare il suo potenziale.

“Unbreakable” mostra in modo potente come la sofferenza possa essere un catalizzatore per la crescita personale. Attraverso la resilienza e la determinazione, David Dunn trasforma la sua esperienza traumatica in un’opportunità per crescere e trovare la propria forza interiore.

Split

Anche in “Split” la sofferenza è al centro della trama: ne viene mostrata l’influenza sulla crescita e la trasformazione dei personaggi.

Il film segue la storia di Kevin Wendell Crumb, un uomo affetto da disturbo dissociativo dell’identità, che ospita molteplici personalità all’interno di sé. La sofferenza di Kevin è profondamente radicata nella sua infanzia traumatica, segnata da abusi e violenze. Sono i traumi subiti ad aver provocato la frammentazione della sua personalità, dando origine a diverse identità, ognuna con caratteristiche uniche e talvolta pericolose. Kevin vive costantemente nell’angoscia e nella confusione, lottando per mantenere il controllo delle sue molteplici identità.

Tuttavia, è proprio attraverso la sofferenza che emergono le molteplici personalità di Kevin, ognuna sviluppata per proteggerlo dagli abusi del passato. Queste identità si manifestano come una forma di adattamento al dolore, offrendo a Kevin un modo per sopravvivere ai suoi traumi. Anche se le personalità possono sembrare estreme e disturbanti, sono fondamentalmente un meccanismo di difesa che Kevin ha sviluppato per affrontare la sua sofferenza interiore e reagire alla realtà esterna.

La pellicola mette in luce come un trauma possa influenzare profondamente la psiche umana e plasmare la personalità di un individuo. Mentre Kevin cerca di affrontare la sua sofferenza interiore, il pubblico è portato a riflettere sulla complessità della mente e sulle sue infinite sfaccettature.

“Split” offre una prospettiva avvincente sulla sofferenza e sulla sua relazione con la crescita e la trasformazione personale. Attraverso il personaggio di Kevin e le sue molteplici identità, il film tematizza la sofferenza come elemento formativo della psiche umana, mettendo in luce il potenziale di resilienza e adattamento dell’essere umano di fronte alle avversità.

Glass

Anche nell’ultimo film della trilogia, “Glass“, la sofferenza gioca un ruolo significativo nella trama, viene, infatti, mostrato come essa influisca sulla crescita e sulla percezione dei personaggi principali. Il film riunisce i protagonisti delle due pellicole precedenti, “Unbreakable” e “Split“, in un’epica conclusione che sfida le loro percezioni di sé stessi e del mondo che li circonda.

David Dunn, Kevin Wendell Crumb ed Elijah Price, noto anche come Mr. Glass, sono personaggi che hanno affrontato sofferenze profonde e traumatiche nelle loro vite. David, il cui corpo è straordinariamente resistente, ha vissuto la sofferenza della solitudine e della ricerca di un vero scopo. Kevin, affetto da un disturbo dissociativo dell’identità a causa degli abusi subiti durante l’infanzia, convive con una personalità frammentata. Elijah, afflitto da una grave condizione di fragilità ossea, ha vissuto la sua vita sentendosi emarginato e isolato. Nel corso del film i tre personaggi affrontano le loro sofferenze interiori e cercando di trovare un senso alle loro esistenze: David tenta di proseguire nella sua missione come presunto supereroe, Kevin lotta con le sue molteplici identità e Elijah cerca di dimostrare che i supereroi e i supervillain sono reali. La sofferenza li unisce nel loro desiderio comune di trovare un posto nel mondo e di essere compresi.

Attraverso la narrazione di “Glass”, in particolare, il regista Shyamalan esplora i possibili effetti della sofferenza sulla percezione di sé stessi e del mondo circostante. I personaggi desiderano ricucire le proprie ferite emotive e fisiche, cercando di trovare una forma di liberazione attraverso l’accettazione di sé. La conclusione del film solleva interrogativi sulla natura dell’eroismo e della cattiveria, sfidando il pubblico a riflettere sulle complessità della condizione umana e sulla nostra capacità di trovare significato attraverso la sofferenza.

Il rapporto tra dolore e crescita

La trilogia composta da “Unbreakable”, “Split” e “Glass” offre una potente riflessione sul tema del dolore individuale e del suo ruolo nella crescita personale. Attraverso i percorsi dei suoi protagonisti, M. Night Shyamalan esplora le profondità della sofferenza umana e la sua capacità di plasmare e trasformare le persone. Ognuno dei personaggi principali, affrontando il proprio dolore interiore derivante da esperienze traumatiche e sconvolgenti, cerca di trovare significato nella propria esistenza e di perseguire l’accettazione di sé.

La trilogia dimostra che, nonostante le avversità e le sfide incontrate lungo il cammino, il dolore può essere un catalizzatore per la crescita personale. Riuscire ad evolvere e ad affrontare il superamento dei propri limiti, infatti, può condurre alla scoperta di nuove forze e potenzialità nascoste all’interno di sé.

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