Negli ultimi anni non è sicuramente difficile imbattersi in moltissime terminologie diverse volte a descrivere la complessità degli orientamenti sessuali e relazionali. Ancor più semplice è incontrare persone che siano iscritte (o lo siano state) a una o più app di dating. In un nostro articolo accennavamo che il 28% dei partecipanti a un’intervista (in Italia) ha detto di aver usato almeno una volta nella vita un’app di incontri. Inoltre, un’indagine condotta in 10 paesi dal sito di incontri Ashley Madison con YouGov ha evidenziato che il 59% dei ragazzi intervistati (tra i 18 e i 29 anni) ha dichiarato di considerare la non-monogamia un valore. Come sperimentare allora la poligamia tra Internet e realtà?
Un po’ di “poli-vocabolario”
È molto difficile dare una definizione univoca di “coppia aperta” poiché ci sono tantissime accezioni che si possono dare a questa espressione, talvolta molto soggettive. Esistono infatti molte terminologie diverse per riferirsi alle relazioni “non tradizionali”, in base ai vari significati attribuiti. Non-monogamia etica (o non-monogamia consensuale) è l’espressione più generica e riguarda quelle persone che scelgono di avere una relazione affettiva o sessuale con più di un partner. Il termine “etica”, o consensuale, fa riferimento al fatto che tutte le parti coinvolte sono perfettamente in accordo nell’intraprendere questo tipo di rapporto. È quindi assente il concetto di tradimento così come viene comunemente inteso.
Ci sono poi terminologie un po’ più specifiche che vengono generalmente impiegate per parlare di poligamia. Nonostante non si possa ridurre la complessità dell’argomento a una rigida categorizzazione, citare e spiegare qualche espressione può essere utile per orientarsi.
Poliamore
Il “poliamore” presenta, come tratto distintivo, il fatto che le persone coinvolte intrattengono una relazione affettiva con le altre. È caratterizzato da legami emotivi e il rapporto con ogni singola persona può essere molto simile a quello a cui si pensa quando si parla di relazioni monogame.
Ci sono comunque molti modi di vivere la poliamorosità, i quali originano varie sottocategorie. Alcuni scelgono di non stabilire una “gerarchia” tra partner e ogni relazione è esattamente pari alle altre. In altri casi, invece, può esserci un partner considerato “principale“, senza necessariamente che si venga meno nella cura e nella presenza nei confronti degli altri.
Il concetto di “gerarchia” è abbastanza discusso all’interno della comunità poliamorosa perché potrebbe dar credito alle obiezioni mosse nei confronti di questo stile relazionale. Molti pensano che la poliamorosità (o in generale la non-monogamia) possa causare l’insoddisfazione delle persone coinvolte proprio per mancanza di dedizione da parte dei partner. In realtà, generalmente non è così, proprio perché c’è un accordo tra tutte le persone coinvolte. Tuttavia, è probabile che in un contesto “poli” ci sia la necessità di dar priorità a un partner piuttosto che ad un altro, in quanto potrebbe trattarsi del convivente o del partner con il quale si hanno dei figli. Questo tipo di relazione può essere descritta dall’espressione “nesting partner“, che rispetto ad aggettivo gerarchico risulterebbe meno sminuente.
Anarchia relazionale
Le persone coinvolte nei cosiddetti rapporti di “anarchia relazionale”, tendono a stabilire legami estremamente fluidi, privi di etichette e definizioni, molto dinamici e sempre in trasformazione. In queste relazioni, affettività e sessualità hanno la medesima importanza.
Poligamia e dating apps
Come è possibile approcciarsi oggi alla non monogamia e renderla attualizzabile? Anche in questo caso Internet e le app vengono in aiuto. Esistono app di incontri pensate specificatamente per persone non monogame, ed app più tradizionali che si sono aggiornate in modo da consentirne l’utilizzo anche ai non monogami. Un esempio su tutti è Tinder, che qualche tempo fa ha aggiunto tra le opzioni “relazione aperta”, “relazione poliamorosa” e “non-monogamia etica”. Altre app che offrono la possibilità di identificarsi in modo diverso da persone monogame sono OkCupid, storica dating app che offre questa possibilità addirittura dal 2016, e Hinge, diffusasi in Italia molto più recentemente.
Tra le applicazioni create appositamente per i non monogami, o per coloro che si stanno approcciando alla non-monogamia etica, abbiamo Feeld e #open. L’intento dei creatori di queste app è chiaro ed è ben espresso nelle parole che si possono leggere proprio sulla pagina Feeld:
Imagine a world where everyone is more intimately connected to each other and themselves.
Feeld’s ever-evolving platform creates safer, more inclusive spaces online and in real life for everyone to express and explore gender, sexuality, and desire outside of existing blueprints.
Sentirsi parte di una comunità grazie a Internet
In ogni caso, permettere alle persone di incontrarsi non è l’unico scopo dei siti o delle app. Spesso, infatti, è possibile accedere a sezioni tipo “magazine” dove il lettore può semplicemente informarsi su svariati argomenti legati al mondo della sessualità e dell’affettività in generale.
Spazi in cui è possibile apprendere e discutere di non-monogamia, poliamore e relazioni aperte esistono ormai
In passato, l’unico modo per incontrare persone alla ricerca di relazioni “differenti” era nei contesti delle grandi città “alternative”, come San Francisco. I pregiudizi sulle relazioni non-monogame (tutt’oggi presenti) rendevano difficoltoso riconoscere in sé stessi questo orientamento ed esprimersi di conseguenza. Sono tante, infatti, le persone che dichiarano di aver raggiunto la serenità, nel loro sentirsi non-monogame, solo dopo essersi imbattute nelle comunità online di persone simili a loro.
Potremmo quindi dire che uno dei cambiamenti sociali più significativi determinati dall’avvento di Internet sia aver dato la possibilità a molti di sentirsi riconosciuti e accettati in quanto parte di una più ampia comunità. In termini di inclusività e valorizzazione delle differenze si tratta di una vera rivoluzione.