La Lattaia di Jan Vermeer

Probabilmente da annoverarsi tra i dipinti più famosi della pittura europea moderna, ancora oggi dotato di un fascino innegabile, La Lattaia è un’opera estremamente rappresentativa della produzione di Jan Vermeer (1623-1675), celebrato come uno dei maggiori pittori olandesi di sempre.  Analizzare questo dipinto è un ottimo modo per familiarizzare con i caratteri distintivi della sua pittura. Ma cominciamo da Vermeer stesso.

Jan Vermeer: biografia e formazione artistica

Jan Vermeer nacque nel 1632 a Delft, una città olandese, ed era figlio di Reynier, un tessitore di seta e commerciante d’arte, e di sua moglie Digna Baltens.

La sua passione per l’arte lo portò a svolgere sei anni di apprendistato alla gilda di San Luca, una corporazione di artisti ed artigiani olandesi. Non sappiamo con certezza se abbia mai lasciato Delft per studiare pittura altrove in quanto il suo stile pittorico rimanda anche ai caravaggeschi nordici.

Protestante di famiglia e convertitosi al cattolicesimo, nel 1653 sposò Catharina Bolnes e si trasferì con la moglie presso la casa di Maria Thins, madre di lei e vedova benestante.
Nei loro ventitrè anni di matrimonio ebbero ben quindici figli, dei quali quattro morirono prima del padre.

Nel medesimo anno divenne membro nella gilda di San Luca ottenendo l’abilitazione per firmare e vendere sia i suoi quadri che quelli di altri pittori; delle volte venne anche incaricato dall’Aia di verificare l’autenticità di alcune opere vendute all’asta.

Nel 1662 Vermeer fu nominato decano della gilda di Delft e ottenne la committenza di Pieter van Ruijven, un cittadino importante di Delft che acquistò forse la metà di tutta la produzione dell’artista.

A causa del crollo del mercato dell’arte in Olanda nel 1672, Jan dovette dipingere (anche su commissione) oberato dalla responsabilità della numerosa famiglia.

Morì il 16 dicembre 1675 lasciando una cospicua quantità di dipinti alla famiglia che vennero in gran parte ceduti ai creditori della coppia per cercare di risanare la situazione economica della famiglia.

Uno dei 36 dipinti su tela a noi pervenuti è “La lattaia in cui Vermeer avrebbe verosimilmente ritratto proprio sua moglie Catharina.

La lattaia: descrizione del soggetto

La Lattaia di Jan Vermeer in esposizione al Rijksmuseum

La lattaia (chiamata anche Donna che versa il latte) è un olio su tela risalente al 1659 e conservato al Rijksmuseum di Amsterdam in cui è rappresenta una domestica intenta a compiere un gesto quotidiano, semplice e quasi anonimo: versare del latte da una brocca.

I soggetti delle sue opere sono donne e uomini borghesi rappresentati in scene di vita quotidiana, ma in un’atmosfera sospesa. Secondo alcuni, quest’ultima particolarità sarebbe legata all’utilizzo della camera ottica: uno strumento paragonabile all’antenato dell’odierna fotografia ed utile a realizzare dei quadri estremamente realistici.

Vermeer aveva ricavato il suo studio in una stanza della sua casa, grande e luminosa al primo piano, e prima di dipingere preparava, per così dire, un set tutto domestico che poi riproduceva così come lo vedeva.
Nei suoi quadri riconosciamo mobili, dipinti alle pareti, oggetti che facevano parte del suo arredamento e anche i vestiti e i gioielli della consorte.

La donna de La Lattaia è raffigurata in prossimità di un tavolo sul quale sono appoggiati una cesta con del pane, uno strofinaccio e un recipiente in metallo. Gli oggetti raffigurati sono talmente fedeli alla realtà da sembrare realmente davanti a noi e non in un quadro. Sullo sfondo le pareti spoglie di una casa borghese mostrano i segni del tempo: crepe, l’intonaco che sembra sollevarsi dal muro e macchie di umidità.

L’apice della minuziosa cura di Vermeer per i dettagli è sicuramente il chiodo alle spalle della donna, al quale non è appeso nulla, e le briciole di pane sul pavimento.

La lattaia: descrizione stilistica

In questo celebre dipinto di Vermeer l’attenzione non è posta sull’introspezione psicologica della donna, ma sulla realizzazione di un’opera di altissimo livello tecnico.

Da questo punto di vista i suoi tratti distintivi sono: la tecnica pointille, l’uso del colore, della luce e della prospettiva.

Da non confondersi con il successivo “puntinismo”, la tecnica pointille consisteva nell’utilizzare il colore con pennellate molto piccole e ravvicinate, in modo che il colore stesso risultasse quasi trasparente.

Scolaresca in visita al Rijksmuseum osserva il quadro La Lattaia di Jan Vermeer

Vermeer dedicava molta attenzione al colore in sé, ricercando le migliori colorazioni ad olio e utilizzando materiali di grande prestigio, come i costosissimi lapislazzuli per ottenere il blu.
Non a caso i suoi dipinti conservano ancora la vividezza dei colori, dovuta all’uso frequente di tinte pure.

Grazie alla tecnica pittorica utilizzata, le scene dei dipinti di Vermeer risultano vibranti e piene di vita, inquadrate in un gioco di luci ed ombre.
Ne La Lattaia la luce proveniente dalla finestra dipinta sulla sinistra inonda la stanza, dando risalto anche alle qualità materiche dei soggetti che incontra: rende vividi i semi del pane, lucente il metallo del recipiente presente sul tavolo ed esalta l’opacità dei vestiti indossati dalla lattaia.

Infine, Vermeer fa un uso della prospettiva molto rigoroso, riducendo al minimo il numero di oggetti presenti e ponendoli correttamente in equilibrio nello spazio a disposizione.

Anche dopo secoli, quest’opera d’arte dalle dimensioni contenute mantiene un incredibile fascino, tale da valerle il riconoscimento come simbolo della nazione olandese.

Se dovessi decidere di soggiornare o trascorrere delle rilassanti giornate ad Amsterdam, ti suggeriamo di fare tappa al Rijksmusuem e vederla con i tuoi occhi!

 

FONTI

Rijksmuseum Amsterdam. I capolavori della collezione, a cura di Annemarie Vels Heijn (Amsterdam, 1995)

Descrizione dell’opera: personale

https://www.finestresullarte.info

http://www.essentialvermeer.com

https://www.rijksmuseum.nl/en/stories/story/10-things-about-johannes-vermeer

CREDITI

Foto personali

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