Moda e Arte, storia di un magico incontro

Da sempre due mondi interconnessi, moda e arte si ispirano e si contaminano a vicenda dando vita a delle creazioni uniche. Infatti questo incontro esalta quel legame imprescindibile – che esiste da sempre – tra patrimonio storico e creativo. E incanta.

L’arte, fonte di ispirazione per eccellenza, ha influenzato diversi tra i grandi della haute couture, tra cui Yves Saint Laurent, Gianni Versace, Elsa Schiaparelli e Christian Dior. Forme, geometrie e colori sono stati i segni distintivi di grandi artisti così come di grandi stilisti. Che sia per liberare un’idea o un concetto o per sublimare il patrimonio artistico, l’alta moda ha fatto più volte ricorso al mondo dell’arte come metodo di rappresentazione legittima e magica allo stesso tempo. Anche l’arte, dal canto suo, si è lasciata attrarre dal potere comunicativo della moda.

Un’ode alla creatività

Il concetto di creatività è intrinsecamente legato all’arte. Una creatività soggettiva, semplice come complessa, che mira all’unicità e al riconoscimento in chi l’ammira. Si trova proprio qui il punto di incontro con il mondo dell’alta moda. Una ricerca continua dell’eccellenza, del dettaglio e dell’espressione di una visione.

Sono due universi nobili, in cui riecheggia quel sentimento di sogno, che danno luce a una relazione artistica reciproca che fa sempre parlare di sé. Nella storia, gli esempi sono numerosissimi.

La stilista Elsa Schiaparelli e il surrealista Salvador Dalì, due delle personalità più controverse del XX secolo, hanno dato vita a dei veri e propri capolavori dell’arte così come della moda. La più iconica è quella della robe Homard (“l’abito aragosta”) del 1937, un abito caratterizzato dal candore della seta e del colore bianco “spezzato” dalla rappresentazione del crostaceo sulla gonna. Un tocco di scandalo quindi perfettamente riuscito, se consideriamo che la creazione è stata ufficializzata indosso a Wallis Simpson – poco prima del suo matrimonio con Giorgio VIII, ex re d’Inghilterra.

Yves Saint Laurent, da sempre appassionato d’arte, non ha mai nascosto la sua ammirazione verso Piet Mondrian, che definiva come un artista di estrema purezza. lI noto dipinto dell’artista olandese, Composition with Red and Blue, ha ispirato Yves Saint Laurent nella creazione di una collezione unica, quella autunno-inverno 1965, che mescolava le forme anni ’60 alle geometrie e ai colori De Stijl, dando vita a sei abiti da cocktail iconici. Lo stilista, un vero pioniere in materia, ha positivamente stravolto il mondo della moda grazie alla sua passione artistica, rendendo questa sua collezione una nuovo spunto per altri brand come Supreme, Balmain e Hermès.

Van Gogh è un altro dei pittori che hanno sedotto la direzione artistica di diversi brand: Yves Saint Laurent e Maison Margiela, come ancora altri, hanno reso omaggio al must dei girasoli del dipinto Vaso con dodici girasoli.

Con la sua collezione di accessori realizzata da Jeff Koons, anche Louis Vuitton ha presentato capolavori del pittore olandese e di altri incredibili artisti come Leonardo Da Vinci, Rubens e Tiziano.

Dolce & Gabbana si è sempre rifatto all’arte italiana, in particolare al periodo rinascimentale, mentre Versace ha viaggiato dalla Pop art di Andy Warhol con abiti aderenti con stampa Marilyn Monroe e James Dean alle sontuosità delle sculture greche del mondo classico.

Dior, invece, ha portato in passerella le ninfee di Monet, il bacio di Klimt e la grande onda di Kanagawa di Katsushika Hokusai: un mix di correnti di ispirazione, presentati non poi così sottilmente.

Un vero gioco architettonico e onirico, che sa rispettare ma anche osare.

Quando è la moda a influenzare il mondo dell’arte

Si parla spesso dell’arte che influenza il mondo della moda. Ma cosa dire del contrario? In effetti, anche la moda ha e continua ad avere un impatto nell’universo artistico, soprattutto nelle correnti più moderne.

Sono varie le visioni e le rappresentazioni della moda nell’arte. Innanzitutto, vi è quella che viene considerata una sorta di “Pop art di lusso” che riprende alcuni degli elementi iconici dei brand e li trasforma in arte. È il caso dell’artista francese STAN che, in Chanel’s lovers, raffigura la famosa boccetta del profumo Chanel N° 5 con al suo interno un bacio romantico in stile fumettistico.

Un altro esempio è quello della Street Art che ha visto come protagonisti marchi come Gucci spiccare in alcuni edifici di Milano e di New York, semplicemente per presentare il marchio o per presentare un prodotto o una nuova collaborazione (come The North Face x Gucci).

Ancora, Louis Vuitton ha presentato una mostra sulle reinterpretazioni artistiche delle sneakers LV Trainer in occasione della ultima Fashion Week di Milano. Il progetto White Canvas: LV Trainer in Residence, ideato da Virgil Abloh, coinvolge 3 artisti dell’underground newyorkese: Lady Pink, Lee Quiñones e Rammellzee.

Infine, nello stesso periodo, Giorgio Armani ha inaugurato la mostra Guy Bourdin: Storyteller nel suo Armani/Silos. Un ommaggio all’artista francese e alle sue rappresentazioni fotografie sensuali e provocatorie.

Una fusione incantevole

Le frontiere tra questi due mondi sembrano sempre abbattersi. Nonostante la moda si sia più recentemente avvicinata alla tecnologia per esigenze di evoluzione, non dimentica la sua connessione magica e storica con il mondo dell’arte.

I codici comunicativi moderni sembrano allontanarsi sempre di più dal patrimonio storico mondiale, ma non è così. Quel legame resta uno di quei codici che funziona sempre, per la moda come per l’arte. La tecnologia non esclude l’arte ed è come la pensa anche Moncler che ha creato un progetto collaborativo, Art of Genius, dove diverse arti (musica, tecnologia, moda e molti altri) si intrecciano e cooperano per uno spettacolo unico. Moncler mira così a celebrare il mondo dell’arte in tutte le sue forme, sublimata dall’eccellenza del genio.

Passerelle, mostre e progetti regaleranno sempre questa prodezza creativa che è quasi diventata un must e che può ancora trovare tante nuove strade per sorprendere. La moda prenderà sempre in prestito dall’arte le sue forme, i suoi colori, la sua storia. L’arte, invece, continuerà a prendere ispirazione dal potere di comunicazione e di versatilità della moda. Due mondi lontani ma vicini, elitari ma popolari, tradizionali ma creativi, le cui strade si sono spesso incontrate.

È proprio il caso di dire che l’arte non passa mai di moda.

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