Doris Lessing

Doris Lessing: Il Diario di Jane Somers

Nel 2007, Doris Lessing vince il Premio Nobel per la Letteratura come <<cantrice dell’esperienza femminile, che con scetticismo, fuoco e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa>>.

Possiamo definire quella di Doris Lessing, una scrittura sterminata perché ha scritto più di 50 romanzi, configurandosi peraltro come palatina dell’indipendenza e dei diritti delle donne senza mai, però, ostentarlo apertamente. Si pensi che, quando il suo nome iniziò ad essere collegato al movimento femminista, la sua reazione fu tutt’altro che positiva: si irritò notevolmente.

Disse, infatti, che

Quello che le femministe vogliono da me è che io sia il loro testimone. Vogliono che io dica loro che starò sempre al loro fianco nella lotta per il giorno in cui uomini bestiali non ci saranno più. Ma non posso arrivare a fare affermazioni tanto semplificate sugli uomini e sulle donne!

A Doris non piaceva ergersi come rappresentate di un qualcosa. Lei voleva solo scrivere e raccontarsi, spaziare tra i generi letterari per autoanalizzarsi, criticare la società borghese, immaginare il mondo del futuro.

Doris Lessing ha parlato di molte cose: di gatti (infatti, uno dei suoi libri si chiama proprio Gatti Molti Speciali e racconta l’importanza del ruolo di questi animali nella vita dell’autrice), di ideologie ma, soprattutto, ha ragionato sugli esseri umani.

Facendo un tentativo forse un po’ azzardato, il suo nome può essere accostato al panorama della psicoanalisi (anche se abbiamo detto precedentemente che a Doris le etichette non andavano molto a genio): è riuscita, infatti, a creare un romanzo che indaga sulla vita e sulla morte in maniera intensa e commovente.

Il Diario di Jane Somers

La protagonista di questa storia, nonché autrice del diario, è Jane Somers: una donna di cinquant’anni, elegante, bellissima e di successo.

Jane è caporedattrice di un’importante rivista di moda e la sua carriera va a gonfie vele: è così occupata a scalare la vetta che, quando muore la madre, non batte ciglio. E neanche quando, pochi anni più tardi, il marito si spegne (a causa del cancro) lei rimane ferita. Una volta perso il marito, Jane è fondamentalmente sola, eppure non cede. La sua routine continua ad essere la stessa, con un autocontrollo quasi meccanico.

Ma un giorno per caso, l’emotività della protagonista torna a galla grazie all’incontro fortuito con un’anziana signora. Maudie Flower, alla soglia dei 90 anni, come Jane, profondamente sola, sebbene dotata di un carattere all’esatto opposto rispetto a quello di Jane.  Le due donne rappresentano le due facce della stessa medaglia. Maudie vive in un appartamento piccolo e sporco, nell’ambiente più squallido della città, non si prende cura di sé stessa né di tutto ciò che la circonda e la riguarda. Jane al contrario affronta le sue giornate districandosi tra moda, riviste e bagni caldi. Inspiegabilmente e sorprendentemente, le due iniziano a tessere una sottile tela che, piano piano, le lega in modo indissolubile.

Nasce un’amicizia: sincera e sicuramente benefica per entrambe. 

Entrambe riscoprono il piacere di amare qualcuno in modo puro e di sentire che, proprio quell’affetto che stai donando, ti ritorna indietro. Riscoprono anche la paura di sentirsi vulnerabili ma, al tempo stesso, la voglia di affidarsi all’altro.

Quando a Maudie viene diagnosticato un cancro allo stomaco, Jane non può fare a meno di aiutarla e starle accanto. Assieme, le due iniziano una dura lotta per la vita.

Il cambiamento raccontato da Doris Lessing

Come è possibile che una donna tutta d’un pezzo come Jane, che sembra non aver sofferto neppure per la perdita della madre e del marito, adesso si ritrovi completamente rapita da una perfetta sconosciuta? Questa domanda sorge spontanea, soprattutto perché, leggendo il romanzo, si potrebbe provare una sorta antipatia per la donna, proprio per via del suo carattere assolutamente freddo e razionale. Ma è questo il punto preciso della storia. Il libro, infatti, altro non è che un viaggio all’interno dell’emotività umana: il lettore è immerso nell’indagine psicologica di questa protagonista dal carattere peculiare e inevitabilmente, è portato a guardare dentro sé stesso per scavare a fondo.

In questo romanzo, Doris Lessing ha preso il coraggio ha due mani per trattare di sentimenti, emozioni, vita e morte. Temi particolari, sicuramente non delicati. Ma Doris Lessing lo ha fatto in una maniera acuta e sorprendente, indubbiamente in modo accattivante.

 


 

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