Nel 2020 il Ministro Dario Franceschini ha istituito la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, chiamata anche “Dantedì”, nella data del 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia nell’anno 1300. In occasione del 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta, i due rapper italiani Murubutu e Claver Gold realizzano un concept album con la Glory Hole Records, pubblicato il 31 marzo 2020.
Per il rapper reggiano, professore di filosofia, non è il primo viaggio negli inferi danteschi: vi si era già recato con La Murubeide, nel 2009, e da sempre mescola la propria formazione letteraria con la produzione musicale. Il rapper ascolano, invece, si avventura per la prima volta in questa catabasi, dando vita così a una versione moderna della coppia Virgilio e Dante.
Selva Oscura e Antinferno
La voce di Vincenzo Di Bonaventura e gli scratch di Fastcut accolgono l’ascoltatore con una breve introduzione nella Selva Oscura. Entriamo quindi nell’Antinferno, introdotto dal ritornello accattivante di Davide Shorty. Claver Gold e Murubutu si inoltrano «nella radura mura di tensione senza cura», fino a raggiungere le rive del fiume Acheronte.
Questi sospiri, pianti ed alti guai
Fanno saltare l’aria senza stelle
Mentre in lacrime mi trascinai
Diverse lingue, orribili favelle
Musica triste senza note
Anime nude senza nome
Senza infamia e senza lode
Senza vita e senza morte
Caronte e Minosse
L’urlo del protagonista del terzo brano squarcia il silenzio e preannuncia l’attraversamento da sponda a sponda: Caronte accosta sulla riva per permettere alle anime di salire sull’imbarcazione che li porterà verso la tenebre eterne. Il timoniero delle anime perse sa bene che «ogni anima è foglia che cade nell’ombra», ma non prova pena né compassione per nessuna di loro, al contrario: pervade la traversata di angoscia e inquietudine.
Se, cerchi un passaggio per un’altra vita
Perché la vita non è come vuoi
Sali sul legno del demone guida
Lungo le sponde di lacrime, noi
Con gli occhi di brace lui ci portò via
Pagheremo il peso della dannazione
Morte della pace nell’anima mia
Dove l’aria calda infuocava le gole
Il primo punto di svolta dell’album è proprio il brano intitolato Minosse, in cui i due cantanti si interrogano: «In quale modo puniranno quei peccati miei? Se bruciato dagli dei, condannato con i rei?». Murubutu si impadronisce della scena principale, con una strofa da antologia in cui, per la legge del contrappasso, immagina di essere costretto a rinunciare alle parole per l’eternità.
Paolo e Francesca e Pier
Come nella Divina Commedia, i due viaggiatori si preparano a incontrare alcuni tra i peccatori per ripercorrere le loro storie. Le prime anime in cui si imbattono sono quelle di Paolo e Francesca, nel girone dei lussuriosi per quel bacio rubato durante la lettura del bacio adultero tra Lancillotto e Ginevra. L’«Amor, ch’a nullo amato amar perdona», il sentimento che sin dal primo giorno scottò le loro anime, lì condannò a un’eternità tra le fiamme.
Scendendo nel secondo girone, incontriamo Pier della Vigna, che narra la solitudine e la sofferenza dell’ultimo periodo della sua vita in chiave moderna. Il Pier che parla è infatti un ragazzino vittima di bullismo e cyber bullismo, «solo e insonne, dentro un sogno informe». La forte malinconia intrinseca è narrata in un registro linguistico diverso, che richiama anche un inno adolescenziale sullo stesso tema, Adam’s song dei blink-182, mostrando un senso di colpa evidente ma totalmente privo di accezioni negative.
Quindi mamma, scusa tanto, non sono felice
Il mio cuore prende il largo da ogni sguardo ostile
Nella stanza, sul mio banco, all’alba giù in cortile
Oggi non ci sono più, c’è un albero di vite
Malebranche e Ulisse
In Malebranche, i due rapper intraprendono un doppio dissing su due piani temporali differenti. Murubutu decide di infilarsi in uno storytelling storico con barre incalzanti. Claver Gold, invece, si cala nei panni di Dante e attacca i barattieri di oggi, cimentandosi in un’operazione in pieno stile dantesco contro chi ha svenduto la cultura hip hop.
Nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, ci imbattiamo nell’anima di Ulisse, condannato a bruciare avvolto in una fiamma a forma di lingua, ma mai senza «gli occhi immersi fra i miei sensi che hanno sempre sete». Egli si fece trasportare dalla sua orgogliosa hybris, ma non se ne pente ed enuncia un vero e proprio inno alla conoscenza e al desiderio di abbattere le barriere della mente, per «portare al limite il sapere in terre senza gente».
Verso quei lidi inesplorati dove il sole desta
Cantami Musa dell’eroe di Grecia e le sue gesta Che brucia lento tra le fiamme al canto della Bestia Che sfidò il fato fino all’ultima triste tempesta
Taide, Lucifero e Chiaro Mondo
Così come il racconto di Pier della Vigna viene attualizzato, i due artisti creano un parallelismo anche con quello di Taide, la quale diventa una sex worker. La storia di Taide permette di trattare il tema della prostituzione con delicatezza e poetica sofferenza, avvicinandoci al suo punto di vista per provare a comprendere come ci si sente quando «il cuore è un buco aperto e dentro è buio pesto».
Il peso del viaggio inizia a farsi sentire: commossi e impietositi dalle anime incontrate fino ad ora, Claver Gold e Murubutu giungono nell’ultima traccia dinanzi all’«angelo più bello del paradiso».
E il serafino sfidò il cielo e fu sconfitto
Dall’arcangelo e gettato al centro dell’oscurità
E ora chino e prigioniero vive afflitto
Dentro un canto con in faccia il segno della Trinità
Tanto tragica la sua sorte e la sua condanna che Lucifero diventa l’emblema e il principio del male che affligge l’intera umanità.
L’album si chiude con Chiaro Mondo, un outro breve ma intrisa di significato: i due cantanti hanno intrapreso un cammino tanto doloroso quanto formativo, fino a tornare nel mondo dei vivi, dove «tutti tremano, tutti temono tutto, tranne la morte».
L’immortalità della Divina Commedia e la funzione pedagogica della musica
L’idea di un concept album sull’Inferno della Divina Commedia nasce dalla necessità di sottolineare come essa sia un capolavoro fondamentale della lingua italiana. Murubutu e Claver Gold si sono immersi nella rilettura del testo, studiato da ragazzi, con uno sguardo nuovo. L’attualità dell’opera colpisce sempre, principalmente perché al centro non vi è né la morale né la politica, bensì l’uomo con le sue debolezze.
L’antropocentricità dell’opera ne favorisce il collegamento a temi attuali: i due artisti hanno ben pensato di trasformare il racconto di alcuni personaggi in chiave moderna, come ad esempio quello di Pier della Vigna. La pietà e la sensibilità con cui vengono trattati i temi del bullismo e del suicidio hanno lo stesso impatto di quello che potrebbe essere un caso di cronaca odierno. Inoltre non si trova alcun accenno a una condanna alla drammatica scelta di cercare “il coraggio di volare via”.
Il messaggio lanciato da Murubutu e Claver Gold è chiaro: la musica è uno strumento straordinario per avvicinare i ragazzi a molti contenuti culturali. L’obiettivo di Infernvm non è assolutamente quello di sostituire un capolavoro come la Divina Commedia, né tantomeno quello di fornire delle reinterpretazioni. Vuole semplicemente incuriosire e sdoganare un’opera che viene magari respinta perché erroneamente attribuita esclusivamente all’ambiente scolastico.
Tramite l’album scopriamo che l’inferno ha molteplici facce e infinite sfaccettature: il viaggio al suo interno raccontato dai due artisti acquisisce difatti l’amaro retrogusto di realtà. Non si tratta di apologia del male, bensì di accettazione di questo status quo, da sempre requisito fondamentale per poter migliorare la propria situazione e quindi lavorare per uscire nuovamente «a riveder le stelle».
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