Nella parte settentrionale dell’isola di Capri, a strapiombo sul Mar Mediterraneo, si erge, nascosta, una bellissima villa dallo stile eclettico: Villa Lysis. Colonne in stile neoclassico adornano la reggia circondata da un giardino popolato da piante diverse da quelle tipiche isolane: sono presenti orchidee, narcisi, rose, ortensie, fiori di ibisco e azalee. Ed è proprio questa incantevole reggia, affascinante e inquietante, ad attirare l’attenzione di Anna Kanakis che si ritrova casualmente dinnanzi alla scalinata che porta al suo ingresso. Ammaliata dalla sua bellezza decide di visitarla. L’ispirazione arriva in modo spontaneo non appena ascolta la storia, narrata dalla guida turistica, di chi ha vissuto in quella villa per ben vent’anni. Ovvero il barone Jacques Fersen, un personaggio enigmatico, bizzarro e tormentato. Nasce così Non Giudicarmi, romanzo di Anna Kanakis, pubblicato nel 2022 da Baldini e Castoldi.
Anna Kanakis abbandona la carriera di attrice per dedicare anima e corpo alla scrittura, da sempre la sua passione segreta. Non Giudicarmi è il terzo libro pubblicato della scrittrice e anch’esso, come i due romanzi precedenti, verte sul genere storico. Infatti, la scrittrice è amante della storia: le piace indossare i panni di un personaggio realmente esistito per poi riportarlo ai giorni nostri. Prima di scrivere un romanzo si documenta approfonditamente dato che, sempre secondo l’autrice, ci vuole onestà nel momento in cui si decide di raccontare la vita di un personaggio storico.
Scrivere ha rappresentato una maturazione per me, una crescita. Dopo la prima creatura di carta, che ho sentito interamente mia come se fosse un figlio, ho deciso che non volevo far parte di un progetto, come quando facevo l’attrice, ma di essere libera. Del resto, la libertà, al pari dell’amore, è la cosa più bella della vita.
Jacques Fersen: il poeta dell’oppio tra amore e dolore
Jacques Fersen nasce nel 1880 a Parigi dove passa la maggior parte della sua vita, per poi morire suicida sull’isola di Capri il 5 novembre 1923. È un poeta e scrittore, le cui opere si rifanno allo stile decadente e neogotico. Come scrittore non ha molto successo e viene definito da Jean Cocteau più che un letterato, un personaggio letterario, a causa della sua stramba personalità e della vita difficile. Infatti, non solo è omosessuale, ma anche pederasta, cocainomane e accanito fumatore d’oppio. Jacques Fersen pubblica romanzi, poesie e inoltre, fonda una rivista letteraria chiamata «Akademos». La rivista si prefigge lo scopo di promuovere l’amore omosessuale. Il giornale dura solamente un anno, per poi chiudere a causa dell’ostilità ricevuta dalla stampa e dalla società. Nonostante ciò, il ricco ereditiere non smette mai di scrivere, visto che è l’unica cosa in grado di sollevarlo dalle sue pene.
Successivamente il poeta viene accusato di atti illeciti nei confronti di minori e successivamente arrestato. Sconta sei mesi in prigione e perde tutti i suoi diritti civili per cinque anni.
Dopo questo scandalo Jacques Fersen non è più il benvenuto nella società parigina. Decide di visitare Capri, dove conserva bei ricordi legati alla sua infanzia. L’isola di Capri in quel periodo accoglie molte persone che vogliono condurre la propria vita in libertà, senza essere giudicati. Affida all’architetto Edouard Chimot la costruzione della Villa Lysis, dedicata a Liside, il famoso dialogo nel quale Socrate spiega il significato di amore e amicizia al suo giovane discepolo.
Mentre la villa è in costruzione, Jacques Fersen incontra a Parigi un ragazzo di nome Nino, che diverrà il suo compagno di vita fino alla fine dei suoi giorni e insieme, si traferiscono a Capri.
All’ingresso della villa si possono leggere, incise su un architrave, le parole “Amori et dolori sacrum”: luogo consacrato all’amore e al dolore.
Non giudicarmi: i fantasmi di Jacques Fersen
Nel romanzo Non Giudicarmi l’autrice Anna Kanakis ha come obiettivo quello di riportare in vita il barone Jacques Fersen. Il libro è costruito interamente sull’ultima giornata di vita del poeta, che inizia la mattina e finisce la sera del 5 novembre 1923, sull’isola di Capri.
Sono tanti i fantasmi che si muovono attorno a Jacques e a volte, anche lui sembra il fantasma di se stesso. Non ha più nessun rapporto con la famiglia d’origine, che si vergogna di lui. All’età di quarantatré anni gli unici legami che possiede sono quello con Nino, Manfredo, un giovane bello e fragile e la cocaina, che lui chiama neige. Ed è proprio con loro che si ritrova su un traghetto diretto a Capri.
Le narici cercano la polvere bianca sul palmo della mano. Aspiro disperato. Il calore si arrampica tra le gambe, mi scuote il ventre. Conquista il cuore. Allargo le braccia. E mi aggrappo alla maniglia della toilette e all’oblò per non cadere. I battiti accelerano e sono frustate all’orgoglio che più non possiedo. Mi guardo allo specchio come un assassino. Le narici si sono irrigidite. Le pupille dilatate.
Approdati sull’isola inizia per Jaques Fersen un viaggio all’interno dei propri rimpianti, dove i sensi di colpa lo divorano e lo scenario si fa sempre più cupo e disperato. Ormai è troppo tardi per essere perdonato e lui lo sa. Non basterà inseguire lo spettro di quell’amore perduto, inginocchiarsi e chiedere il suo perdono. Chiamare ad alta voce il suo nome non lo fermerà. Lui non tornerà indietro, perché, di fatto, non è mai stato qui.
Jacques Fersen sta impazzendo, la cocaina lo trascina fin negli abissi intoccabili della sua mente. Arriva la crisi d’astinenza. Ha bisogno della sua neige, ora più che mai. Si sente morire. L’immaginazione si mescola con la realtà, i volti del passato si palesano violentemente davanti al suo sguardo. Gli unici appigli che gli rimangono sono Nino e Manfredo. Inizia a piovere, il cielo è nero e il mare urla il suo nome. Egli non è mai stato così attratto da quella distesa blu come prima di allora. La morte non è mai stata così vicina.
Guardo Nino e Manfredo. I volti flagellati dalla pioggia. Il mio passato e il presente. E mi sento patetico. Cosa ho fatto nella vita se non passare il tempo a nutrirmi del loro fiato? A godere del mio piacere?
Finalmente, tutti e tre, arrivano a Villa Lysis. Si dirigono nella stanza cinese, dove si fuma oppio. Jacques Fersen riempie tre calici con dello champagne e brinda ai suoi due amori. Nel suo calice fa sciogliere cinque grammi di cocaina. Beve tutto d’un fiato. Il calice cade a terra e s’infrange. finalmente la tanto agognata morte sopraggiunge.
FONTI:
Non Giudicarmi, Anna Kanakis, 2022, Baldini e Castoldi