Il Protocollo di Ferrovie per lo studio di nuove tecnologie

La Puglia e l’area del Porto di Taranto faranno da apripista per lo studio e la sperimentazione di nuovi sistemi di trasporto ferroviario. Il 1° settembre è stato siglato un Protocollo d’Intesa dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Ferrovie dello Stato Italiane, Rete Ferroviaria Italiana, Regione Puglia e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto preordinato allo sviluppo di tecnologie ferroviarie sempre più avanzate, che utilizzeranno fonti energetiche rinnovabili e che consentiranno di ridurre i tempi di percorrenza e l’impronta ambientale.

Più in generale, il Protocollo, come si legge nelle premesse, è volto alla realizzazione della politica europea che intende

sviluppare l’utilizzo di trasporto collettivo in sostituzione della mobilità privata su gomma per i benefici intrinseci che li caratterizzano, riassumibili in incremento dell’accessibilità, minori esternalità negative (emissioni ambientali inquinanti e incidentalità), minore/migliore occupazione del suolo, riduzione dei consumi energetici, riduzione dei costi operativi di sistema, riduzione delle percorrenze door-to-door, potenziale di generazione di sviluppo economico/territoriale/urbanistico, promozione dell’innovazione tecnologica, sviluppo del mercato del lavoro.

I treni del futuro

Essere parte attiva in uno sviluppo di frontiera, come quello oggetto del Protocollo che oggi abbiamo firmato – spiega Roberto Tundo, Chief Technology Innovation & Digital Officer di Ferrovie dello Stato Italiane – porterà al Gruppo FS un ulteriore valore, in termini di conoscenze e competenze tecnologiche e digitali, che servirà da acceleratore anche per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Industriale e degli investimenti del PNRR“.

Come riportato anche dalle premesse del Protocollo, Rete Ferroviaria Italiana è impegnata in attività di ricerca e sviluppo volte allo studio di nuovi sistemi di trasporto collettivo. Il fine è quello di identificare le soluzioni per realizzare un sistema nazionale ferroviario che veda l’integrazione dei sistemi già esistenti con quelli di nuova generazione. In particolare è già in fase di studio di pre-fettibilità tecnica ed economica il progetto denominato Magrail basato su una tecnologia derivata dai sistemi a levitazione magnetica e ideato per operare in sovrapposizione ai binari ferroviari esistenti. Magrail è volto a incrementare le prestazioni e la velocità di percorrenza a parità di tracciato e dunque consentirebbe ai treni convenzionali di viaggiare sugli stessi tracciati di quelli magnetici.

Un’altra tecnologia attualmente in fase di studio prende il nome di Hyperloop: si tratta anche in questo caso di una forma di trasporto a levitazione magnetica, costituito però da un tracciato composto da tubi all’interno dei quali vengono spinte, grazie a motori o compressori d’aria, delle capsule da adibire al trasporto merci e passeggeri. L’utilizzo di un tubo per la realizzazione del tracciato consente alle capsule di muoversi in un ambiente ad attrito ridotto con la possibilità di raggiungere velocità anche superiori a 1.000 km/h.

Al tema di Hyperloop, il progetto nato dalla creatività di Elon Musk, è dedicato un articolo di Annarita Cantamessa, pubblicato su Lo Sbuffo lo scorso febbraio.

Cosa prevede il Protocollo di Taranto

Il Protocollo siglato il 1° settembre prevede lo sviluppo di progetti di fattibilità tecnico – economica per l’uso nel trasporto ferroviario delle tecnologie a levitazione magnetica e la realizzazione di prototipi per la sperimentazione. Le parti firmatarie si sono altresì impegnate ad attivare una procedura di partneriato per l’innovazione, ovvero ad individuare uno o più operatori economici dotati dei requisiti necessari ad attuare concretamente il progetto.

Nel dettaglio, il Protocollo prevede quattro fasi da svolgersi in un arco di tempo totale stimato di 56 mesi. Le prime due fasi prevedono rispettivamente lo studio di fattibilità e l’individuazione del tipo di tecnologia più vantaggiosa, mettendo in comparazione quelle già esistenti con quelle in fase di sperimentazione. La terza fase prevede la prototipazione e la sperimentazione sul campo, mentre la fase conclusiva riguarda invece uno studio delle prospettive future basato sui risultati che si otterranno dalla sperimentazione.

Per il momento sono stati messi a disposizione di questo progetto di studio quattro milioni di euro: 1,8 milioni dalla Regione Puglia, ulteriori 1,8 milioni da RFI e 400.000 euro dall’Autorità portuale di Taranto che oltre a partecipare al finanziamento del progetto, fornirà gli spazi idonei alla realizzazione dell’infrastruttura e garantirà l’assenza di interferenze operative nell’esecuzione dei test.

I progetti del Mezzogiorno 

La Regione Puglia può essere considerata territorio all’avanguardia nel campo degli studi sui sistemi intelligenti motoristici, aeronautici e spaziali. Sul suo territorio, nella città di Grottaglie, in provincia di Taranto, sono attualmente in corso le sperimentazioni relative alle infrastrutture logistiche dello Spazioporto che sarà dedicato a voli suborbitali, aviolanci e rientri alla base di operazioni spaziali. Sono inoltre in corso test su droni e velivoli a pilotaggio remoto per la realizzazione di una Piattaforma Cargo che consentirà di trasportare merci in partenza dalla Puglia verso i mercati europei.

La Regione Puglia, nel Piano Regionale dei Trasporti – ha dichiarato Alessandro Delli Noci, Assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, intervenuto alla firma del Protocollo – promuove lo sviluppo di un sistema regionale dei trasporti integrato, per una mobilità intelligente, sostenibile, inclusiva, innovativa, interoperabile e multimodale. Con questo importante Protocollo vogliamo proseguire nel percorso di innovazione intrapreso, investendo nella realizzazione di sistemi infrastrutturali alternativi che possano migliorare il livello di efficienza dell’automazione, realizzando una logistica della supply chain più sicura, oltre che una migliore congiunzione e interconnessione tra sistemi di trasporto e smart cities. Tutto questo con notevoli ricadute sui territori in termini economici e occupazionali e favorendo anche il collegamento di punti strategici regionali.

Protocollo di studio nuove tecnologie ferroviarie

L’Italia guarda al futuro

Il protocollo dimostra che, accanto agli investimenti senza precedenti sullo sviluppo dei sistemi di mobilità sostenibile finanziati grazie al PNRR e a fondi nazionali, l’Italia guarda al futuro e si pone all’avanguardia nello sviluppo tecnologico applicato alla mobilità sostenibile, garantendo il massimo della sicurezza.

Con queste parole, il Ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha commentato la firma del 1° settembre.

Vogliamo che l’Italia – ha proseguito il Ministro – sia in prima linea nello sviluppo di tecnologie d’avanguardia che aprano la strada anche a possibili sviluppi in campo industriale e positive ricadute occupazionali per il nostro Paese.

 

 


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