Nabis

I Nabis, un’avanguardia sconosciuta

L’avanguardia artistica dei Nabis risulta al giorno d’oggi relativamente sconosciuta, nonostante i suoi esponenti abbiano lasciato opere d’arte dalla bellezza universale. Scopriamo in quest’occasione chi sono i pittori di questa avanguardia e quali sono le loro caratteristiche.

I Nabis: il contesto artistico

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento sono due i pittori a dominare la scena artistica francese: Paul Gauguin, con la sua non convenzionale bidimensionalità e i colori brillanti; e Georges Seurat con il suo Puntinismo e la sua arte-scienza.

Intorno a questi due importanti artisti ruotano moltissime personalità meno conosciute; a subire l’influenza di Gauguin sono appunto i pittori Nabis.

Il termine nabis deriva dall’ebraico e significa profeta; il gruppo nasce nel 1890 con Maurice Denis, uno dei principali esponenti. Questa giovane avanguardia, come già detto, subisce l’influenza di Gauguin, ma solo inizialmente. Poco tempo dopo quest’ultimo parte verso Tahiti e il gruppo non assimilerà le successive novità della pittura di Gauguin. Dal maestro recepiscono il sintetismo, ovvero l’idea di una pittura che non sia riproduzione della realtà visiva, ma ricostruzione e ricomposizione della realtà sulla tela. Da Gauguin riprendono anche l’interesse per l’arte giapponese e il gusto per la linea sinuosa.

Gli esponenti di questa cerchia di artisti, nonostante abbiano in comune gli insegnamenti di Gauguin, prendono direzioni differenti: alcuni rappresentano nelle loro opere scene di vita quotidiana in una maniera più intimistica rispetto agli Impressionisti o allo stesso Gauguin, altri si dedicano a soggetti di invenzione.

Le caratteristiche del gruppo

Maurice Denis, nel descrivere le peculiarità del gruppo Nabis, afferma che il mondo visibile dell’arte può veicolare simbolicamente un qualcosa che non è alla portata dei sensi; può sembrare che il pensiero dell’artista abbia dei rimandi con l’arte astratta. Ma non è cosi perché alla fine dell’Ottocento nessun pittore o scultore credeva che si potesse fare a meno di rappresentare un soggetto.

Possiamo senz’altro affermare che l’avanguardia Nabis prende le distanze sia dagli Impressionisti che da Cézanne e Van Gogh. A differenza di quest’ultimi, lo scopo del nuovo gruppo di artisti non è rappresentare la realtà visiva delle cose o la loro forza espressiva, ma sottolineare la struttura intrinseca del quadro. Maurice Denis infatti afferma: «Ricordarsi che un quadro, prima di essere un cavallo da battaglia, un nudo o un aneddoto qualunque, è essenzialmente una superficie piana coperta da colori disposti in un certo ordine».

Con questa frase Denis dichiara che il quadro non è importante per quello che rappresenta ma per quello che è. La somiglianza con il mondo visibile e i significati profondi dell’opera sono secondari all’armonia della composizione e dei colori.

I maggiori esponenti

I giovani membri dell’avanguardia Nabis erano quasi tutti studenti presso l’Academie Julian di Parigi. Non si dedicavano solo alla pittura ma hanno prodotto anche francobolli, marionette, decorazioni murali.

Tra i maggiori esponenti ricordiamo Paul Sérusier, Pierre Bonnard, Edouard Vuillard, Maurice Denis, Felix Vallotton e Aristide Maillol.

Paul Sérusier e Il Talismano

Nell’estate del 1888 il giovane Paul Sérusier giunge a Pont-Aven, una cittadina della Bretagna, dove incontra Gauguin. I due artisti confrontano le proprie visioni artistiche e Sérusier, grande ammiratore del più anziano maestro, ne segue i consigli, dando vita a Il Talismano, un’iconico dipinto conservato oggi al Museo d’Orsay di Parigi.

Le macchie di colore che popolano l’opera rappresentano il reale se contestualizzate con l’intero dipinto. Questo aspetto lo troviamo alla base dell’arte contemporanea e segna il confine tra arte figurativa e astratta.

Sérusier ottiene questo risultato seguendo uno dei consigli principali di Gauguin: riprodurre i colori del paesaggio, così come vengono osservati, senza alcuna trasformazione pittorica.

I colori del piccolo dipinto il Talismano sono brillanti, saturi e vengono direttamente applicati sulla tela in modo da non compromettere la brillantezza e la saturazione del colore. Il paesaggio con il fiume è descritto da campiture di colore ocra e arancione, alternati al verde e al blu delle ombre. Gli stessi colori li ritroviamo sullo specchio dell’acqua. A destra Sérusier realizza due macchie più scure, mettendo in risalto i colori del resto del dipinto. Descrivere il tipo di illuminazione utilizzata dall’artista Nabis è impossibile; il paesaggio non è una rappresentazione del reale ma una sua interpretazione, realizzata con macchie di colore.

Il Talismano. Paul Sérusier. 1888.

Felix Vallotton e La Palla

Pittore svizzero innamorato della Francia e soprattutto di Parigi, si unisce alla cerchia dei pittori Nabis. Realizza quadri che hanno come soggetto immagini prese dalla vita quotidiana che risultano essere prive di concezione atmosferica. Felix Vallotton riesce nei suoi dipinti a bloccare le immagini, a porle in una dimensione atemporale utilizzando degli artifici di illuminazione.

Uno dei quadri più iconici di Vallotton è La palla. Realizzato nel 1899 e conservato oggi al Museo d’Orsay di Parigi, il dipinto rappresenta una bambina che corre in un parco, mentre più lontano due figure conversano tra gli alberi. Si racconta che questa scena l’abbia vista dal suo appartamento di Parigi e che l’abbia in seguito fotografata.

L’opera è divisa diagonalmente in due superfici di colore; una è di colore ocra e rappresenta il terreno su cui le piante proiettano la loro ombra, l’altra è verde ed è composta da un prato e dalle chiome degli alberi. L’artista ha assunto un punto di vista dall’alto, infatti l’osservatore non riesce nemmeno a scorgere il cielo.

La protagonista del dipinto è la bambina che indossa un largo cappello di paglia circondato da un nastro rosso, da cui fuoriescono dei lunghi capelli biondi. La piccola indossa stivaletti arancioni e un vestito bianco, le cui estremità sono mosse dalla furia del movimento della corsa.  Davanti alla bambina c’è una palla rossa, chiaro obiettivo che la piccola protagonista cerca di raggiungere. Le figure poste in lontananza sono rischiarate dalla luce, l’unico elemento in grado di dare una parvenza di profondità e di spazio al dipinto. Questo quadro è l’emblema della spensieratezza della gioventù, la quale è minacciata dal pericolo che si può nascondere dietro l’angolo; ma il dipinto può ricordare anche la scelta che una persona può compiere tra la luce e l’ombra.

Guardando l’opera l’osservatore viene colto da un profondo sentimento di angoscia, dal momento che la bambina sembra sia stata abbandonata dalle due figure in lontananza e che si trovi in pericolo.

Conclusioni

Il Talismano di Paul Sérusier e La Palla di Felix Vallotton sono solamente due delle numerose opere d’arte lasciate dagli artisti Nabis. Possiamo citare Due nudi nel paesaggio di Aristide Maillol, La cucitrice di Edouard Vuillard o Intimitè di Pierre Bonnard.

Possiamo concludere affermando che tutti gli artisti di quest’avanguardia poco conosciuta hanno contribuito in modo eclatante a cambiare la concezione dell’arte del Novecento.

I respect personality; it is an abstract entitity. A certain number of lines and colors constituting a harmony, can be arranged infinite ways. The literary side in painting is a second element of personality; it may exist – it must exist – but only as a pretext; if it dominates, one fall into the realm of illustration. You see that I do not wish to legislate personality.

P. Sérusier


 

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