Un nome, spesso, riesce a dare un’identità permeante alla cosa a cui si riferisce. Lo caratterizza, lo identifica e ci permette di riconoscerlo. Si parla spesso di Millennial e Generazione Z senza sapere con esattezza cosa significhino queste espressioni, in che contesti si usano e a chi si riferiscono. A questi nomi corrispondono delle caratteristiche ben precise, che sono diventati un marchio identitario difficile da confutare. Risulta opportuno fare un po’ di chiarezza sulla questione.
Quante generazioni esistono?
In sociologia con il termine generazione si identifica un insieme di persone che è vissuto nello stesso periodo ed è stato esposto agli eventi storici che lo hanno caratterizzato. Si presume che il momento storico che raggruppa questo insieme di individui influenzi in modo quasi decisivo il sistema valoriale e le prospettive sul futuro che caratterizzano gli individui stessi. Tutti questi elementi esterni andrebbero quindi a plasmare un’identità collettiva riconoscibile. La decisione della suddivisione dei gruppi spetta ai posteri, ovvero quando l’influenza sulla storia e sulla società si ritiene sia terminata. Guardando lungo tutto il Novecento e l’inizio del nuovo millennio, sono state individuate ben otto diverse generazioni:
- Generazione perduta (1883-1900);
- Greatest Generation (1901-1927);
- Silent Generation (1928-1945);
- Boomers (1946-1964);
- Generazione X (1965-1979);
- Millennial o Generazione Y (1980-1994);
- Generazione Z (1995-2010);
- Alpha Generation (2010 in poi).
Chi sono i Millennial?
Con il termine di “Millennial” o “Generazione Y” si intendono tutti coloro nati tra il 1980 e il 1994. Costoro sono definiti tali perché rappresentano una generazione di transizione fra passato e futuro: sono stati i primi a diventare maggiorenni nel nuovo millennio; hanno visto nascere Internet e hanno assistito alla sua diffusione; sono stati la prima generazione digitalizzata e che ha visto l’abbattimento delle barriere culturali grazie allo scoppio della globalizzazione digitale. Sono quindi persone dalla mentalità aperta e il gusto per le sfide. Amano esplorare, intraprendere nuove avventure e il gusto per l’unicità. Sono stati definiti come una generazione di impazienti perché bramano un riconoscimento esterno e immediato, che dia loro un senso di gratificazione. Sono anche una generazione di idealisti perché hanno ereditato quella componente narcisistica che ha tanto caratterizzato i loro genitori.
Chi sono gli appartenenti alla Generazione Z?
Tutti i nati tra il 1995 e il 2010 possono considerarsi come appartenenti alla Generazione Z. Sono anche detti “Centennials” perché nati a cavallo del nuovo secolo. Costoro sono nati in un’epoca già digitalizzata, dove Internet ha preso il sopravvento e il confine tra offline e online si è fatto sempre più sottile. Gli strumenti che generazioni precedenti hanno accolto con stupore e anche un lontano timore (smartphone, tablet, social network e navigatori) hanno sempre fatto parte della vita dei più giovani e questo ha plasmato le loro personalità. Il modo di relazionarsi con il prossimo, di approcciarsi al mondo è sempre intermediato dall’uso di un dispositivo esterno. Ma Generazione Z non è solo questo. Fare, creare e lasciare il segno racchiude le personalità intraprendenti di questi personaggi. Sono ancora più attenti alla questione ambientale e desiderano lasciare un impatto diretto sulla vita delle persone.
Generazioni a confronto
Il contesto in cui siamo cresciuti plasma il nostro approccio alla vita e così è successo anche con le generazioni Y e Z. Secondo uno studio di FutureCast, i Millennial seguono l’approccio del “si vive solo una volta”. Se posti di fronte a una scelta, il loro spirito avventuriero li porterà a optare per l’esperienza più intensa possibile. La Generazione Z, invece, è più pratica e preferisce optare per un qualcosa, generalmente un prodotto fisico, che possa dargli un riscontro immediato. La Generazione Y vuole godersi la vita e cerca di trarre il massimo dalle esperienze che fa, mentre la Generazione Z vuole cambiare il mondo e renderlo un posto migliore. Sotto certi aspetti, quindi, la Generazione Z risulta essere molto più ambiziosa della precedente.
Orientamento sessuale e identità di genere
Un grande cambiamento che si è verificato riguarda l’approccio alle tematiche LGBTQ+. Tra i più giovani si è diffusa una sempre maggiore accettazione verso identità di genere e orientamenti sessuali “differenti”. C’è anche una maggiore leggerezza nel vivere cambiamenti simili in prima persona e la maggior parte di loro si sente più libera nel viverli liberamente, anche senza la necessità di legarsi a un’etichetta specifica. Per il 57% dei giovanissimi è di fondamentale importanza difendere i diritti delle persone LGBTQ+ e supportare le loro lotte (rispetto al 47% dei Millennial).
Confini
La Generazione Y viaggia più di qualsiasi altra generazione, anche se sono i Centennial che possono essere definiti come la prima generazione globale. Secondo uno studio condotto da Expedia Media Solutions, un’agenzia pubblicitaria, i Millennial viaggiano il 30% in più della Generazione Z, considerando i viaggi come uno degli hobby principali. Ma forse questa differenza è dovuta al fatto che i più giovani considerano i confini geografici come un retaggio appartenente al passato. Costoro girano il mondo grazie a Internet ed entrano in contatto con diversità culturali quotidianamente, molto di più di quanto abbiano fatto i loro predecessori.
Un punto in comune?
Molte delle analisi generazionali tendono a soffermarsi sulle differenze che separano una generazione dall’altra, tuttavia esistono anche molte somiglianze. Sia la Generazione Y che la Generazione Z sono molto attente alla questione ambientale e vogliono contribuire in prima persona a salvare il pianeta. Sono molto legate alle tecnologie e passano un numero spropositato di ore al giorno con i propri dispositivi digitali, con l’unica differenza che la Generazione Y ha imparato a usarli con il tempo, mentre per le Generazione Z sono gadget quotidiani.
È ovvio che tra generazioni diverse ci siano costumi, icone e tendenze differenti. I tre punti elencati in precedenza ci permettono di trarre una chiave di lettura per comprendere le attitudini della società contemporanea, ma non sono esaustivi. Ci sono molte caratteristiche che ci permettono di descrivere un’intera generazione, ma non è detto che rispecchino interamente le caratteristiche di una persona.
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