Pietrarsa locomotiva a vapore

Museo Ferroviario di Pietrarsa: un viaggio sui binari della storia

Una sede suggestiva affacciata sul mare, all’interno degli antichi padiglioni di quello che fu il Reale Opificio Meccanico voluto da Re Ferdinando II di Borbone. Locomotori, carrozze e cimeli accuratamente restaurati e riportati al loro splendore originario. Un viaggio che racconta quasi duecento anni di storia delle Ferrovie Italiane.

La Strada di Ferro

Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l’attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori del finestrino

Tiziano Terzani

Pietrarsa locomotiva a vapore

Poeti, scrittori, artisti si sono ispirati a quello che rappresenta ancora oggi uno dei modi più affascinanti di viaggiare. Parecchia della magia del treno permane tutt’ora, in un’epoca in cui possiamo dire di aver fatto esperienza di parecchie cose, compresi, tra non molto, i voli suborbitali.

Ma a pensarci bene, la Strada di Ferro, le nuvole di vapore, lo sferragliare sui binari, chissà quale stupore devono aver generato in chi li sperimentò per la prima volta. E chissà che impressione avrà fatto ai primi viaggiatori scorgere dai finestrini il paesaggio in movimento, considerato che all’epoca ci si spostava prevalentemente a piedi o a cavallo.

Passeggiando all’interno del Museo di Pietrarsa capita di domandarselo.

La Linea Napoli – Portici

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa si trova a Portici, poco distante da Napoli, in quella che fu la sede delle Officine Ferroviarie Borboniche. Il Re Ferdinando II di Borbone, il 3 ottobre 1839 inaugurò il primo tratto ferroviario italiano: la Linea Napoli‐Portici. Si trattava di poco più di sette Km di strada ferrata che vennero percorsi in undici minuti da due convogli. A progettare quei convogli capaci di viaggiare ad una velocità sorprendente per l’epoca, fu l’Ingegnere francese Bayard de la Vingtrie, prendendo come prototipo il modello inglese della locomotiva progettata dall’Ingegnere George Stephenson.

Pietrarsa: il Reale Opificio Meccanico

Poco tempo dopo aver inaugurato la Strada di Ferro, nel 1840, lo stesso Re Ferdinando II inaugurò il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive. Si trattava di un polo industriale creato a poca distanza dalla ferrovia per provvedere alle necessità di manutenzione e costruzione connesse con la circolazione dei treni sulla Linea Napoli-Portici. L’Opificio inoltre sarebbe stato in grado di rendere il Regno delle Due Sicilie indipendente dall’egemonia tecnica in materia ferroviaria di Francia e Inghilterra.

I padiglioni del Reale Opificio, oggi sede del Museo di Pietrarsa, rappresentano in assoluto il primo nucleo industriale italiano, costruito ancora prima della Breda e della F.I.A.T.

L’Opificio rimase attivo fino agli anni Settanta, quando le locomotive a vapore vennero dismesse e sostituite con quelle elettriche e diesel.

Il Museo di Pietrarsa

Nel 1989 fu inaugurato il polo museale. Ma è stato grazie a una serie di importanti interventi di restauro avvenuti tra il 2014 e il 2017 che il Museo Nazionale di Pietrarsa ha acquistato l’aspetto attuale di museo moderno, che sfrutta l’elegante architettura dei padiglioni ottocenteschi e valorizza l’immenso patrimonio delle Ferrovie Italiane.

Il Museo di Pietrarsa racconta in una cornice suggestiva affacciata sul Golfo di Napoli quasi duecento anni di storia. Qui è possibile ammirare una copia di una delle due locomotive Bayard che avevano inaugurato la Strada di Ferro Napoli-Portici nel 1839. E poi ancora è possibile ammirare numerose locomotive a vapore, diversi locomotori elettrici a corrente alternata, i treni cosiddetti Centoporte, le Littorine; carrozze, oggetti di arredamento delle stazioni ferroviarie, cimeli e antichi strumenti di lavoro, anche provenienti dai traghetti che hanno fatto parte del patrimonio delle Ferrovie dello Stato.

La Guida per il Visitatore messa a disposizione in rete dalla Fondazione FS ne fornisce una interessante anteprima.

Pietrarsa automotrice

Passeggiando a Pietrarsa

Tra le carrozze automotrici esposte a Pietrarsa, spicca la celebre Carrozza 10 del Treno Reale. Fu realizzata dalla F.I.A.T. nel 1929 e divenne in seguito carrozza presidenziale. Stupisce per l’aspetto sontuoso e la presenza di un raffinatissimo arrendamento che include un tavolo di mogano attorno a cui potevano sedere 26 ventisei persone.

Passeggiando nel Museo di Pietrarsa capita anche di lasciarsi prendere dalle emozioni e dalla fantasia. A pensarci bene, i treni esposti hanno accompagnato per lo più persone comuni in viaggio verso sogni, speranze, progetti di vita.

Il treno ha rivestito un ruolo fondamentale nella vita degli italiani, oggi come a inizio ‘900: milioni di persone si sono spostate quotidianamente lungo tutta la Penisola su convogli che sono stati simbolo di progresso, di elevazione sociale, di modernizzazione.

Fondazione FS Italiane

Attrazioni speciali di Pietrarsa

Tra le curiosità esposte al Museo di Pietrarsa, spicca il suggestivo Plastico “Trecentotreni” realizzato con materiali di recupero dal Ferroviere Otello Brunetti. L’opera, in precedenza esposta nella Sala Viaggiatori della Stazione Termini di Roma, misura diciotto metri per due e rappresenta uno snodo ferroviario ispirato alla Stazione di Santa Maria Novella di Firenze.

Da non perdere anche il viaggio virtuale alla scoperta della prima locomotiva, la cosiddetta Bayard. Un’esperienza multimediale che descrive le caratteristiche tecniche e il funzionamento delle locomotive a vapore e racconta curiosità sul viaggio inaugurale alla presenza di Re Ferdinando II e della sua Corte.

Fino al 13 novembre 2022, durante gli orari di apertura del Museo di Pietrarsa è possibile inoltre visitare la mostra nata dalla collaborazione tra Fondazione FS e M.A.X. Museo di Chiasso. Intitolata Treni fra Arte, Grafica e Design: dal Ticino Svizzero al Golfo di Napoli, la mostra racconta in che modo il treno ha influenzato le arti visive dalla fine del XIX Secolo fino ai giorni nostri. Lo fa attraverso una serie di opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Filippo Tommaso Marinetti. Non mancano memorabilia come manifesti, litografie, cartoline, dépliant, orari ferroviari.

Pietrarsa locomotiva rossa

Come arrivare al Museo di Pietrarsa

Il Museo Ferroviario di Pietrarsa si trova a Portici, a pochi chilometri dalla Stazione di Napoli Centrale. Il mezzo più indicato per raggiungerlo potrebbe essere proprio un treno. È possibile prenderne uno scegliendo tra i treni metropolitani e quelli regionali della linea Napoli‐Salerno, scendendo alla fermata Pietrarsa-San Giorgio a Cremano.

Per un’esperienza davvero unica è possibile arrivare al museo viaggiando a bordo di un treno storico: il Pietrarsa Express. È possibile acquistare i biglietti per i viaggi programmati che partono dalla Stazione di Napoli Centrale sul sito Internet della Fondazione FS Italiane.


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