La storia della pillola anticoncezionale: luci e ombre

La pillola anticoncezionale è, ad oggi, il contraccettivo reversibile con la più alta percentuale di efficacia (prossima al 100% se assunta correttamente); la sua storia è una storia di libertà ed emancipazione, ma nasconde anche dei lati oscuri.

I protagonisti

Ritratto fotografico della Sanger

Margaret Higgins Sanger, sesta di undici figli, la cui madre era morta (di sfinimento, tubercolosi e cancro della cervice) a seguito di diciotto gravidanze e undici parti, si prodigò per tutta la sua vita per sviluppare e distribuire la pillola anticoncezionale. Margaret, memore della vicenda della madre e testimone, in quanto infermiera, di numerose morti per parto e per aborto clandestino, si convinse che la gravidanza dovesse essere una libera scelta.

Nel 1913 lanciò The Woman Rebel, un mensile che promuoveva la contraccezione, il cui slogan era: No Gods and No Masters”. Nel 1916 pubblicò due periodici «The Birth Control Review» e «Birth Control News» oltre al pamphlet What Every Girl Should Know, nel quale si fornivano informazioni su mestruazioni e sessualità nelle adolescenti. Sempre nel 1916 aprì la prima clinica per la pianificazione familiare degli USA; appena nove giorni dopo l’apertura la clinica fu oggetto di un raid della polizia e la Sanger venne incarcerata per un mese. L’evento ebbe però un effetto positivo poiché, nel 1918, a seguito di una serie di processi e sentenze, la Corte di appello di New York autorizzò i medici a prescrivere anticoncezionali.

Successivamente Margaret fondò l’American Birth Control League e il Birth Control Clinical Research Bureau, e conobbe Katherine McCormick, un’ereditiera dell’alta società, che finanziò per anni le ricerche sulla pillola. Le due si affidarono a Gregory Goodwin Pincus, un biologo noto come Dr. Frankenstein per aver effettuato una fecondazione in vitro di un coniglio, e a John Rock, medico cattolico specialista della fertilità.

Le accuse rivolte alla Sanger

Margaret Higgins Sanger fu una femminista che si batté per l’autodeterminazione delle donne, il cui sogno era di creare una “pillola magica” che potesse emancipare tutte le donne (in particolare quelle delle classi più povere), ed è stata inserita dal Time nella lista delle cento persone più importanti del ventesimo secolo. Ma anche sulla sua figura pendono delle accuse, fra le quali quella di essere razzista e di propugnare l’eugenetica.

La prima accusa è dovuta al fatto che nel 1930 la Sanger aprì una clinica ad Harlem costituita unicamente da medici e infermieri afro-americani. Da un lato venne criticata da chi lavorava con lei e non voleva collaborare a progetti interraziali; dall’altro da chi l’accusò di razzismo, a causa del Negro Project. Questo progetto consisteva in un controllo delle nascite nella popolazione nera; la Sanger sosteneva questo progetto in quanto, ridurre le nascite fra coloro che non potevano garantire un futuro dignitoso e istruzione ai propri figli, era per lei un modo per migliorare le condizioni di vita delle famiglie stesse nonché dell’intera società.

La Sanger riteneva che fosse giustificabile la sterilizzazione degli individui “profondamente ritardati in quanto erano (a suo parere) “la più grande minaccia attuale per la civiltà”. Questa la seconda accusa. Per scagionarla, almeno parzialmente, vale la pena ricordare che ai tempi non era insolito che degli scienziati parlassero di eugenetica o di controllo sulla crescita della popolazione.

Controversie riguardo la sperimentazione

La sperimentazione, condotta da Gregory Goodwin Pincus, riguardo all’utilizzo dell’ormone progesterone per impedire gravidanze indesiderate, ebbe inizio in Massachusetts. Questa però richiedeva la partecipazione di un gran numero di donne, cosa non possibile negli Stati Uniti e per la quale lo scienziato avrebbe ottenuto la galera. La sperimentazione venne quindi effettuata in Porto Rico.

Il Porto Rico, che nel 1952 si affrancò dagli Stati Uniti, era uno stato estremante popoloso e (anche a causa dei recenti occupatori) estremamente povero. Il paese, in cui l’ultima legge sulla sterilizzazione eugenetica venne promulgata nel 1937 e abrogata soltanto nel 1960, era il luogo perfetto per condurre la ricerca sulla pillola anticoncezionale. Dal 1955 entra a far parte della nostra storia Clarence James Gamble, ricco ereditiere nonché uno dei fondatori della Human Betterment League che si occupa di sterilizzazione forzata delle classi povere, anche a fini eugenetici. Egli si prodigò per la causa trovando donne, provenienti dalle aree povere e rurali, che si offrissero in maniera più o meno volontaria per la sperimentazione della pillola, tutto ciò col benestare della Sanger.

Le volontarie erano consapevoli che le sperimentazioni riguardassero la pillola anticoncezionale, ma non erano consapevoli di essere le cavie di un farmaco sperimentale (che all’epoca conteneva un dosaggio ormonale quaranta volte maggiore di quello odierno). Quest’ultime lamentavano vari effetti collaterali (fra cui nausea, vertigini, mal di testa, depressione, formazione di coaguli di sangue) che però non vennero presi in considerazione da Pincus e Rock, i ricercatori. A loro interessava solamente dell’efficacia del farmaco, che si aggirava intorno al 100%. Durante la sperimentazione morirono tre donne però, dal momento che non furono effettuate le autopsie, non è certo se le loro morti siano effettivamente riconducibili all’uso della pillola.

La diffusione della pillola

Nel 1957 negli USA viene commercializzato il primo contraccettivo orale, il nome del farmaco è Enovid. Il farmaco, acquistabile solo da donne sposate, veniva venduto come trattamento per i disturbi mestruali con l’effetto collaterale di impedire l’ovulazione. E in quel periodo migliaia di donne si resero conto di soffrire di disturbi mestruali. Nel 1960 la FDA (Food and Drug Administration) ne approvò la commercializzazione in quanto anticoncezionale. Nel 1961 il farmaco sbarcò in Europa con il nome di Anovlar.

Cartina che mostra la diffusione della pillola anticoncezionale in Italia

La pillola andò senza dubbio a favorire la libertà sessuale, specialmente delle donne, permettendo di separare l’atto sessuale dalla sua funzione riproduttiva. Nonostante ciò (o proprio per questo motivo) incontrò forti resistenze culturali. Possiamo citare a tal proposito l’enciclica Humanae Vitae pubblicata da papa Paolo VI nel 1968, che ribadiva come gli anticoncezionali distorcessero la natura del sesso e permetteva l’utilizzo della pillola solo come medicinale per il trattamento di altre patologie (considerando come collaterale l’effetto anticoncezionale). Solo nel marzo del 1971 la Corte costituzionale italiana annullò l’articolo 553 del codice penale che vietava la produzione, il commercio e la pubblicità degli anticoncezionali.

Stando ai dati pubblicati dalle Nazioni Unite nel 2009 circa 100 milioni di donne al mondo utilizzavano la pillola anticoncezionale, con una media del 7% nei paesi in via di sviluppo e del 18% nei paesi sviluppati. In Italia il 16,2% delle donne, concentrate principalmente nel nord Italia e nella Sardegna.

 

 

FONTI:

sicontraccezione.it

vanillamagazine.it

wired.it

paginemediche.it

CREDITI:

Copertina

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