Cos’è una Millennial Fiction?
Per Millennial, o Generazione X, si intende il gruppo di persone che sono nate dopo il 1980. I Millennial hanno dovuto affrontare tutti i problemi sociali che prima di quel momento erano stati messi da parte. Questioni di sesso, razza, genere e tutela ambientale sono gli argomenti dei quali le cosiddette Millennial Fiction trattano. Prima di allora possiamo già trovare nella letteratura argomenti di questo tipo, ma a partire dal 1980 l’esperienza di Internet filtra tutti i temi. Basti pensare a romanzi come Il giovane Holden o qualsiasi libro di Hemingway: i protagonisti cercano di dare una risposta a un mondo che sta andando in frantumi, ma spesso questi protagonisti sono maschi, bianchi e benestanti. I protagonisti delle Millennial Fiction sono prevalentemente donne, queer e provenienti da contesti sociali molto diversi.
I temi trattati
Considerando che i Millennial si sono trovati ad affrontare crisi economiche, dibattiti elettorali e anche una pandemia, i temi trattati ruotano intorno a questi argomenti. Dal punto di vista dell’economia, l’incertezza di trovare un lavoro e un posto fisso sono il fulcro dei romanzi. Riguardo questo argomento il libro di Kiley Reid, Such a Fun Age, fornisce una perfetta descrizione dell’insicurezza economica e del tema del razzismo. Sempre riguardanti la questione economica, molti di questi romanzi protestano contro il capitalismo: in Severance di Ling Ma, le conseguenze del capitalismo sono portate all’estremo, dato che la protagonista lavora così tanto che nemmeno si accorge di una pandemia nella sua città.
Il sentimento che si percepisce leggendo uno di questi romanzi è quello della noia, della pigrizia. Proprio per questo un altro importante tema affrontato è quello della ricerca di un posto nella società: ciò viene analizzato principalmente da una prospettiva femminile. In The New Me di Halle Butler, il senso di noia viene enfatizzato dal lavoro meccanico e ripetitivo che la protagonista svolge.
Una caratteristica tipica dei romanzi scritti da Millennial è quella di avere una visione del mondo piuttosto ironica: il tema del razzismo viene infatti trattato in chiave umoristica da Candice-Carty Williams in Queenie. Nel libro la protagonista afferma:
Non posso alzarmi una mattina e smettere di essere una donna nera. Non posso entrare in una stanza e non essere una donna nera.
Nonostante gli argomenti delle lotte sociali e del razzismo emergano a più riprese, il filo conduttore del romanzo è simile a quello di molti altri facenti parte la categoria Millennial Fiction: la ricerca di un’identità personale e di un posto nel mondo. Il romanzo non manca inoltre di filtrare le esperienze della protagonista attraverso l’utilizzo di Internet. Infatti, in Queenie, emerge anche il fenomeno del dating online: il tutto viene però descritto attraverso una visone lucida e veritiera che un millennial può avere.
Sally Rooney
Di origini irlandesi, Sally Rooney viene descritta come la prima grande scrittrice Millennial. I personaggi da lei presentati sono generalmente giovani, che però agiscono come adulti. Nei suoi libri, la Rooney rifiuta la carriera come aspirazione massima, è presente un rigoroso sistema politico e paesaggi di vita pastorale. Sally Rooney è un’autrice interessante nel panorama della letteratura moderna perché dà una nuova definizione alle relazioni: per esempio in Parlarne tra amici presenta i personaggi nella innocenza della loro giovinezza, ma che finiscono per innamorarsi di una coppia sposata.
O ancora in Normal People affronta il tema della relazione tra due classi sociali diverse: i protagonisti vengono uno da una famiglia povera e una da una famiglia ricca e la loro storia di svolge negli anni delle superiori e del college. In entrambi i libri, le protagoniste hanno un padre violento e hanno principi di autolesionismo. Infine, Internet non è protagonista nei romanzi della scrittrice irlandese, questo è assimilato in un contesto più grande in maniera del tutto naturale.
In generale i suoi romanzi ruotano tutti intorno alla sfera delle relazioni sociali, questo anche per il fatto che la scrittrice è una convinta marxista. In una intervista infatti afferma:
Io detesto Yeats… Era una grande fan di Mussolini, credeva nel fascismo e nell’idea che ci fosse una classe nobile che era superiore di nascita ai plebei. Per di più era nel Senato.
Infatti, in ogni suo romanzo si avverte un senso di odio nei confronti del capitalismo, che intende come un’inversione del comunismo, mascherato con un’idea di meritocrazia. In ogni caso la visione della Rooney rimane piuttosto ottimista: il suo consiglio è quello di non smettere mai di credere nelle relazioni e nelle altre persone.
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